Il 10 marzo 2023, la sonda Hope dell'agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti ha compiuto il sorvolo (in gergo fly-by) più ravvicinato mai effettuato di Deimos, uno dei due satelliti naturali di Marte, rilasciando immagini ad alta risoluzione del suo lato nascosto. Vediamo insieme quali sono gli obiettivi scientifici di questa missione e cosa abbiamo imparato di nuovo su Deimos.
La missione Hope su Deimos
Deimos è il più piccolo dei due satelliti naturali di Marte. È di forma irregolare e possiede un diametro medio di circa 12.4 chilometri. È anche il più lontano dei due satelliti, con un'orbita quasi circolare a circa 23400 chilometri da Marte. Il suo fratello maggiore, Phobos, si trova invece a 9300 chilometri in media da Marte.
Essendo il più lontano dei due, è anche il meno indagato, per questo i dati provenienti dalla sonda Hope costituiscono un'occasione unica di analizzarlo, specialmente considerando la sua rotazione sincrona con Marte e quindi la presenza di un lato "nascosto"poco studiato in precedenza. La sonda è passata a circa 100 chilometri dalla superficie di Deimos, un record che solo le sonde Viking della Nasa negli anni '70 sono riuscite quasi a eguagliare, ma con una qualità degli strumenti e delle fotocamere nettamente inferiore.
Nel corso del sorvolo ravvicinato del 10 marzo 2023, la sonda Hope ha utilizzato tutti gli strumenti presenti a bordo per raccogliere dati su Deimos. Gli strumenti hanno permesso di ottenere immagini nella banda ottica con una risoluzione spaziale di 8 chilometri, spettri nell'ultravioletto e misure della radiazione termica infrarossa proveniente dalla superficie di Deimos.
Da questi dati gli scienziati sono riusciti a dedurre che Deimos è composto di un materiale simile alla superficie di Marte e non di rocce ricche in carbonio, tipiche degli asteroidi. Questa composizione punta quindi ad ipotizzare che Deimos non sia un asteroide catturato, ma piuttosto si sia formato dallo stesso materiale del pianeta.
Cos'è la Emirates Mars Mission
La Emirates Mars Mission, chiamata anche Mars Hope al-Amal, è una missione dell'agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti deputata allo studio dell'atmosfera di Marte e del suo clima. Essa rappresenta la prima missione diretta su Marte effettuata da una nazione araba. Voluta dallo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan nel 2014, la missione si avvale del contributo internazionale dell'Università del Colorado, dell'Arizona e della California a Berkeley, mentre il centro operativo si trova a Dubai presso il Mohammed bin Rashid Space Centre.
La sonda è stata lanciata nel luglio del 2020 dal Giappone e dopo un viaggio di 200 giorni in cui ha percorso 493 milioni di chilometri ad una velocità di oltre 100000 km/h è entrata in orbita marziana il 9 febbraio 2021. La sonda Hope può essere definita come il primo vero satellite metereologico marziano, difatti essa ha come obiettivo lo studio dell'atmosfera marziana attraverso l'osservazione delle variazioni climatiche giornaliere e stagionali e gli eventi meteorologici della bassa atmosfera marziana, come ad esempio le tempeste di sabbia.
Gli obiettivi scientifici di Hope
I dati provenienti dalla sonda aiuteranno gli scienziati a comprendere meglio la struttura e l'evoluzione che l'atmosfera marziana ha subito dal momento in cui essa era in grado di sostenere la presenza di acqua liquida sulla superficie ad oggi, in cui l'acqua è solo sotto forma di ghiaccio. La comprensione dei meccanismi che permettevano all'atmosfera marziana di sostenere la presenza di acqua liquida in superficie è ancora un puzzle irrisolto.
Le condizioni di pressione atmosferica attuale, ovvero l'1% di quella terrestre, non permettono infatti di avere acqua allo stato liquido in superficie. Di conseguenza, gli scienziati ipotizzano che in passato Marte avesse una pressione atmosferica maggiore, un'atmosfera più spessa, probabilmente con nubi di anidride carbonica che riflettevano la radiazione infrarossa del pianeta contribuendo al suo riscaldamento e quindi alle condizioni di temperatura e pressione atte a sostenere l'acqua liquida.
Attualmente, la sonda ha completato la sua raccolta dati principale dell'atmosfera marziana e gli scienziati hanno utilizzato il combustibile rimanente per mettere Hope su di un'orbita che interseca quella di Deimos molte volte, così da estendere i ritorni scientifici di questa affascinante missione.