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5 Giugno 2025
8:00

Cos’è il quorum dei referendum in Italia e perché è così alto rispetto ad altri Paesi europei

In Italia, i referendum abrogativi come quelli dell'8-9 giugno 2025 sono validi solo se vota almeno il 50% + 1 degli aventi diritto: questo è il quorum. Spesso però non si raggiunge e il voto decade, anche se la maggioranza dei votanti è favorevole. In molti Paesi europei, invece, il quorum non esiste o è più basso.

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Cos’è il quorum dei referendum in Italia e perché è così alto rispetto ad altri Paesi europei
quorum referendum

Sabato 8 e domenica 9 giugno 2025 in Italia si voterà per 5 referendum abrogativi, di cui 4 relativi al mondo del lavoro e uno relativo all'ottenimento della cittadinanza italiana. Per passare, il numero dei voti dovrà raggiungere il cosiddetto quorum, cioè la soglia minima di partecipazione richiesta perché un referendum, una votazione, possa ritenersi valido. In Italia, per i referendum abrogativi (cioè quelli che servono per scegliere se abrogare e quindi cancellare in tutto o in parte una legge, come quelli dell'8-9 giugno), è fissato al 50% più uno degli aventi diritto (qualcosa come 50 milioni di persone in Italia), una percentuale molto alta rispetto ad altri Paesi europei, dove spesso il quorum non esiste o è più basso.

Immaginiamo che in una città venga proposto un referendum per ridurre il prezzo dei biglietti del trasporto pubblico. Tutti i cittadini hanno il diritto di votare, ma c’è una regola: per rendere valido il voto, deve partecipare almeno la metà dei cittadini + 1. In questa città vivono 100.000 cittadini con diritto di voto e quindi chiamati a votare, ma vanno alle urne solo in 4.000. Di questi, 3.500 votano a favore della riduzione del costo del biglietto dei mezzi di trasporto pubblici e 500 sono contrari. Purtroppo, visto che non si è raggiunta la soglia minima di partecipazione (almeno 5.001 votanti), il referendum non sarebbe valido e il prezzo del biglietto resterebbe lo stesso. Questo è quello che succede spesso anche nel nostro Paese: se non si raggiunge il quorum, il voto in sostanza non conta.

Le origini e il significato di avere il quorum di partecipazione

Il quorum è previsto dalla nostra Costituzione, all’articolo 75; è stato introdotto dopo la Seconda Guerra Mondiale, per proteggere la democrazia da eventuali decisioni prese da poche persone. L’idea era garantire che solo con una partecipazione ampia si potesse cancellare una legge. Un principio comprensibile all’epoca, ma che oggi può diventare un ostacolo: dovrebbe garantire che le decisioni importanti non vengano prese da una minoranza troppo piccola della popolazione, ed è strutturato affinché il cambiamento, o l'abrogazione di una legge provenga da un ampio consenso. Oggi purtroppo però, il quorum rischia di diventare un freno al cambiamento, perché chi è contrario a un referendum invita la cittadinanza a non votare, così da farlo fallire e in questo modo, anche se milioni di persone invece esercitano il loro diritto di espressione, il voto non conta nulla, non essendo stato raggiunto il quorum. Questa pratica non solo rende il voto meno efficace, ma comporta anche uno spreco di soldi pubblici, perché organizzare un referendum ha un costo per le tasche dello Stato e quindi dei cittadini che lo finanziano.

In Italia da diversi anni, viene proposto di abbassare la percentuale di partecipazione o addirittura toglierla, omologandosi alla maggior parte dei Paesi Europei, ma per ora la situazione è ancora la medesima.

Il quorum negli altri Paesi europei

In Europa si tende a valorizzare il voto di chi partecipa, senza punire chi invece sceglie di non farlo: infatti il quorum non è presente in moltissimi Paesi europei. Fanno eccezione alcuni Paesi come Bulgaria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia che si trovano nella stessa situazione italiana con il quorum di partecipazione al 50%, o addirittura la Lituania che lo ha fissato al 75%, ma specifichiamo che sono l’eccezione. In conclusione, andare a votare significa difendere il proprio diritto di scegliere, è uno degli strumenti più potenti che abbiamo per cambiare le cose, anche quando le regole – come il quorum – può sembrare che possano rendere il percorso più difficile.

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