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Democrazia e repubblica sono due forme di governo spesso considerate sinonimo l'una dell'altra, ma che in realtà non lo sono: in effetti condividono i concetti di sovranità popolare e di partecipazione attiva dei cittadini, possono coesistere, ma non sono concettualmente sovrapponibili. Democrazia e repubblica sono due forme di governo che, radicate in epoche lontane, continuano a evolversi e a rimanere al centro delle discussioni politiche odierne.
Democrazia significa letteralmente "governo del popolo", viene da demos che vuol dire popolo e krateo che significa "comando". Si tratta di una forma di governo che nasce nel VI secolo a.C. ad Atene, prevedeva la partecipazione attiva del popolo nelle decisioni politiche e civiche e l'aderenza a principi come l’uguaglianza di fronte alla legge (isonomia), la libertà di parola (isegoria) e la parità nell'accesso alle cariche pubbliche (isotimia), cardini nelle moderne democrazie. Tuttavia, quella ateniese era una "democrazia incompleta" perché la vita pubblica non era consentita alla totalità del popolo ma solo ai cittadini maschi, liberi e maggiorenni: escludeva infatti le donne, gli schiavi ed i meteci (stranieri residenti in città). Filosofi come Platone e Aristotele criticarono aspramente questa forma di governo, ritenendo che potesse portare a decisioni dettate dalla "moltitudine" piuttosto che dalla saggezza dei governanti. Platone la definiva "governo del numero", mentre Aristotele la vedeva come una distorsione della politìa, in cui i poveri governano per il proprio interesse, a discapito dei ricchi. Presso i romani e durante il Medioevo il concetto di democrazia venne a mancare ma restò in auge quello di res publica, etimologicamente vicino all'odierna repubblica.

La repubblica invece è una forma di governo che vede la concentrazione del potere nelle mani del popolo o di una parte di esso, come nelle repubbliche aristocratiche o oligarchiche, e si contrappone alla monarchia. Nasce a Roma con l'intento di rendere la "cosa pubblica" (in latino res pubblica) appannaggio di tutti, attraverso la partecipazione al processo politico di una una rappresentanza dei vari ceti sociali. Nel corso della storia è stata conseguenza delle situazioni più disparate: ad esempio durante l’Età moderna, molte repubbliche si sviluppano come reazione alla monarchia assoluta, come nel caso di quella inglese con il Commonwealth o della Repubblica Americana, che nasce dopo la rivoluzione contro l'Inghilterra. La Rivoluzione francese invece, pur instaurando una repubblica, portò a una dittatura giacobina, il che mostra come anche nelle repubbliche ci possano essere pericoli di concentrazione del potere.
Attualmente le forme di repubblica più diffuse sono due, presidenziale e parlamentare: nel primo caso un presidente esercita sia come capo dello Stato che come capo del governo, nel secondo caso invece il parlamento detiene il potere legislativo e il presidente ha un ruolo più simbolico. Il primo articolo della nostra Costituzione specifica che "L'Italia è una repubblica democratica" e traccia chiaramente i confini di quella che è la nostra forma di governo: la Repubblica Italianainfatti è una democrazia parlamentare, in cui il potere sovrano risiede nel popolo che esercita la sua sovranità attraverso rappresentanti eletti. Tuttavia, è importante ricordare che la forma repubblicana in sé non implica necessariamente un regime democratico, e lo dimostrano le esperienze di regimi dittatoriali che hanno usato il nome di "repubblica". Insomma non tutte le repubbliche sono democratiche, è il caso delle repubbliche aristocratiche o dittatoriali, così come non tutte le democrazie sono repubbliche, ad esempio alcune monarchie costituzionali.