
In questo generalizzato clima di tensione causato dal divampare della Guerra Iran-Israele, è sorto un vivace dibattito, sia tra gli analisti che tra il grande pubblico, riguardo ad un'arma molto rara e particolare chiamata “GBU-57A/B MOP”. La ragione di questa inusuale attenzione sta nel fatto che essa sia considerata da molti esperti come l'unica arma in grado di distruggere il nucleo sotterraneo corazzato del quale sono dotati diversi siti nucleari iraniani come quelli di Fordow.

Cos’è la bomba anti-bunker GBU-57 MOP sganciata dagli USA in Iran
La GBU-57A/B MOP (acronimo che sta per “Guided Bomb Unit number 57A/B Massive Ordnance Penetrator” in lingua inglese) è, come dice il nome stesso, una bomba guidata ad altissima capacità penetrante sviluppata dagli Stati Uniti d'America per essere sganciata contro bersagli particolarmente importanti e situati all'interno di strutture protette (e perciò definita “bomba antibunker”). Gli studi che condussero alla nascita di questo potente ordigno iniziarono già all'indomani della Guerra d'Iraq del 2003, ma fu solamente nel 2011 (dopo una lunga serie di test) che la bomba venne accettata in servizio, andando ad affiancare le precedenti GBU-28 e GBU-37 nell'arsenale a disposizione dei bombardieri strategici stealth Northrop B-2 Spirit.

Pur essendo formalmente un'arma dalle caratteristiche ancora classificate è possibile rendersi conto delle caratteristiche e delle prestazioni della GBU-57A/B MOP andando a studiarne le foto ed analizzando la pubblicistica in materia. Nel complesso la bomba è lunga 6,2 metri e pesa quasi 14 tonnellate delle quali oltre quattro e mezzo sono costituite da esplosivo ad altissimo potenziale (un misto di di AFX-757 e PBXN-114 ottimizzato per una detonazione in spazi ristretti). Il corpo della bomba è racchiuso in una capsula di acciaio Eglin (ES-1), quest'ultimo sviluppato appositamente per resistere alle estreme sollecitazioni di una penetrazione profonda all'interno del terreno o di altri materiali (alcune fonti parlano di profondità fino a 60 metri) prima di detonare.
Anche se in fase sperimentale, si era pensato di rendere la GBU-57A/B MOP sganciabile da tutta la flotta di bombardieri strategici statunitensi (B-52, B-1B e B-2), e le prime prove di lancio avvennero da un esemplare di B-52 appositamente modificato. Alla fine la bomba venne prodotta solo in quantitativi modesti (le fonti parlano di appena una ventina di esemplari) e si optò solamente per la sua integrazione sui B-2, che ne possono trasportare 2 esemplari ciascuno. Tuttavia, è stato già annunciato che il nuovo bombardiere strategico americano Northrop Grumman B-21 Raider che andrà ad affiancarsi e a sostituire progressivamente la triade di bombardieri oggi in servizio sarà anch'esso dotato della capacità di trasportare e sganciare la GBU-57A/B MOP.

Perché la GBU-57 mop è stata utilizzata contro i bunker nucleari in Iran
Da quando la Guerra Iran–Israele è scoppiata, nella notte tra il 12 ed il 13 giugno 2025, le Forze Aerospaziali Israeliane (IASF) hanno attaccato ripetutamente tutti i siti nucleari iraniani situati entro l'inviluppo delle loro armi standoff. Nonostante i danni inflitti siano stati consistenti, molti suddetti siti, in particolare quello di Fordow, sono dotati di sezioni scavate in profondità nel terreno o addirittura tra le rocce proprio per renderne impossibile, o quanto meno assai difficile, la completa distruzione.
In assenza, sino ad ora, di segnali circa un possibile utilizzo da parte israeliana delle armi nucleari e non avendo le IDF (Israeli Defence Forces – Forze di Difesa Israeliane) a disposizione armi convenzionali dotate di capacità penetrante così performante, la leadership dello Stato Ebraico ha più volte domandato un'entrata in guerra al proprio fianco degli Stati Uniti d'America, richiedendo nello specifico che gli Americani bombardassero l'impianto di Fordow a mezzo delle loro GBU-57A/B MOP.
Nonostante in questo momento gli Stati Uniti siano impegnati in un vasto rischieramento di asset aerei nell'area mediorientale, non è affatto chiaro se il presidente Donald Trump abbia effettivamente preso la decisione di entrare in guerra, ma se tale scenario dovesse concretizzarsi, allora la Guerra Iran-Israele potrebbe diventare il palcoscenico per il “battesimo del fuoco” della GBU-57A/B MOP.
Le bombe anti-bunker non sono un nuovo concetto
Il concetto operativo delle “bombe antibunker” non è affatto una novità, ed anzi risale alla Seconda Guerra Mondiale quando tutte le nazioni belligeranti si ingegnarono nella creazione di bombe sempre più grandi e performanti da utilizzare contro obiettivi particolarmente “induriti” come i bunker facenti parte di speciali complessi strategici (per esempio le basi dei sommergibili tedeschi U-boot situate lungo la costa francese). Tra le molte “bombe antibunker” che vennero schierate durante la guerra, quelle che divennero senza dubbio le più famose furono la “Tallboy”, la “Grand Slam” e la “Disney bomb”, tutte di progettazione e produzione britannica.

Lo sviluppo proseguì anche dopo la conclusione della guerra e portò all'introduzione negli Stati Uniti d'America della ASM-A-1 Tarzon, poi impiegata nella Guerra di Corea. A differenza delle bombe della Seconda Guerra Mondiale, la Tarzon era dotata di una forma, per quanto primitiva, di guida da remoto perciò era più precisa rispetto alle sue “sorelle maggiori” le quali, essendo bombe a caduta libera, dovevano essere impiegate in numeri importanti e a quote relativamente basse per avere la concreta probabilità di fare un centro pieno sull'obiettivo.
Nei conflitti successivi, in ogni angolo del globo, tutti i pesi si sono sentiti in dovere di sviluppare armi di questo tipo, accoppiate a sistemi di guida via via più precisi e raffinati, tanto che oggi esse vengono considerate a tutti gli effetti armi indispensabili e a larga diffusione il cui impatto può potenzialmente essere devastante se impiegate per ottenere la distruzione di obiettivi ad alto valore strategico.