In tempi recenti la tensione tra Israele e Iran è cresciuta sempre di più, in particolare dopo gli attacchi militari incrociati dell'aprile 2024 e l'uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, attraverso un raid su Teheran a fine luglio 2024. Iran. I due Paesi, d'altro canto, vista la loro posizione e influenza in Medio Oriente, aspirerebbero a diventare la principale potenza geopolitica della regione. Tuttavia i rapporti tra i due Stati non sono sempre stati quelli che vediamo oggi. In questo articolo vediamo in breve la storia delle relazioni bilaterali geopolitiche tra Iran ed Israele negli ultimi decenni e le ragioni storiche della situazione attuale.
Iran e Israele nel secondo dopoguerra: rapporti distesi con lo Scià
Quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, iniziò a essere discusso il Piano di Partizione della Palestina nel 1948, l’Iran fu tra i Paesi che si schierarono contro il piano proposto dall’ONU, essendo a favore di uno Stato federale palestinese, con un unico Parlamento e diviso in cantoni arabi ed ebrei. Nonostante questo, insieme alla Turchia, fu il secondo Paese a maggioranza musulmana a riconoscere lo stato ebraico. Nel 1953 in Iran ci fu un colpo di stato, la cosiddetta Operazione Ajax, sostenuta dagli Stati Uniti, durante la quale lo Scià iraniano Reza Pahlavi rovesciò il governo democraticamente eletto di Mohammad Mossadeq. Durante questo periodo le relazioni tra Iran ed Israele migliorarono sensibilmente, fino alla rivoluzione iraniana del 1979.
I due Paesi, infatti, durante la Guerra Fredda erano entrambi alleati del blocco occidentale, e aumentò anche il loro sodalizio commerciale, poiché l’Iran diventò uno dei principali fornitori di petrolio per Israele. I due Paesi avevano anche altri interessi comuni, come combattere le fazioni di opposizione iraniane che volevano rovesciare il governo dello Scià di Persia e che sostenevano le milizie degli Hezbollah in Libano in ottica anti-israeliana. Prima della rivoluzione iraniana del 1979, inoltre i gruppi di opposizione iraniani iniziarono a stringere legami con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), guidata da Yasser Arafat.
La rivoluzione iraniana del 1979 e la "pace fredda"
Nel 1979 iniziò la rivoluzione iraniana, in seguito alla quale nacque la Repubblica islamica dell’Iran. Da questo momento in poi i rapporti tra Israele ed Iran cambiarono notevolmente: i gruppi islamici sciiti, infatti, non riconobbero più la legittimità dello Stato di Israele e iniziò un periodo denominato “pace fredda” che durò fino agli inizi degli anni ‘90, durante la quale il sostegno iraniano alla causa palestinese aumentò sempre di più e l’Iran colse l’occasione per porsi alla guida della questione palestinese non in ottica di causa nazionalista araba, ma come causa di tutto il mondo islamico. Nonostante questo, Israele fornì comunque supporto militare e logistico all’Iran nella guerra con l’Iraq durante gli anni '80 (1980-1988), in funzione di contenimento del Paese a maggioranza sunnita e contro Saddam Hussein.
La fine della guerra Fredda e l'inasprimento dei rapporti
Con la fine della Guerra Fredda e la dissoluzione dell’URSS iniziò a verificarsi un cambio di scenario: Israele, infatti, con il nuovo governo di Yitzhak Rabin, iniziò a imporsi sempre di più come attore egemone nella regione. Contemporaneamente iniziò ad assumere una posizione più dura nei confronti della popolazione palestinese, non rispettando i confini territoriali stabiliti dagli Accordi di Oslo delle Nazioni Unite. Questa situazione sfociò in quella che è conosciuta come la Prima Intifada. Questo cambio di passo da parte di Israele portò l’Iran ad assumere una posizione sempre più rigida, sia come sostegno alla causa palestinese, sia finanziando le milizie degli Hezbollah in Libano, che Israele invase nel 1982.
Gli sviluppi recenti, l'odio e la sfida aperta
A partire dagli inizi del 2000, in particolare con il governo di Mahmoud Ahmadinejad, l’Iran assunse una posizione sempre più ostile nei confronti di Israele, affermando di volerla cancellare dalle carte geografiche. La tensione salì durante la seconda guerra tra Libano ed Israele del 2006, durante la quale l’Iran finanziò e sostenne militarmente gli Hezbollah. Oltre a questo, le tensioni tra i due Paesi sono state anche generate dai finanziamenti militari iraniani ai movimenti islamici come la Jihad islamica e Hamas (con droni, missili e razzi Fajr-5) e allo sviluppo della tecnologia nucleare iraniana, che l’Iran sostiene sia sviluppata solo per scopi civili, ma che è vista da Israele e dall'Occidente come una grave minaccia alla sicurezza planetaria.