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4 Novembre 2025
10:21

Crollo parziale della Torre dei Conti a Roma: cosa sappiamo e la dinamica dell’incidente

Un duplice crollo a cascata ha interessato l'organismo murario della Torre dei Conti, lungo la via dei Fori Imperiali a Roma, causando diversi feriti, una vittima - un operaio rimasto sotto le macerie per 11 ore - e l'inagibilità totale della stessa, attualmente oggetto di interventi di consolidamento statico.

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Crollo parziale della Torre dei Conti a Roma: cosa sappiamo e la dinamica dell’incidente
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Un confronto della Torre dei Conti prima del crollo e dopo. Credit: Matteo Brandi, via X.

Due crolli avvenuti in rapida successione hanno interessato la Torre dei Conti a Roma, provocando il collasso parziale di alcuni elementi verticali e dei solai interni. La struttura dei Fori Imperiali era attualmente oggetto di interventi di consolidamento statico finanziati dai fondi del PNRR, finalizzati anche alla rifunzionalizzazione degli spazi interni. I primo crollo è avvenuto il 3 novembre alle 11:30, mentre il secondo alle 11:40. Cinque operai degli undici presenti sul cantiere al momento del disastro sono rimasti coinvolti: uno di loro purtroppo ha perso la vita. Le operazioni di salvataggio sono risultate particolarmente complesse proprio a causa del secondo crollo, che ha ulteriormente compromesso la stabilità della torre.

Perché è crollata la Torre dei Conti a Roma: la dinamica

Difficile dire al momento quale sia stata la causa scatenante il crollo della Corte dei Conti a Roma. Quello che invece è possibile desumere dalle immagini è il chiaro indebolimento del sistema strutturale associato al primo crollo, che ha visto la completa disgregazione di un elemento murario esterno ortogonale alla parete perimetrale di chiusura della torre. A cascata, questo ha generato una importante discontinuità statica nelle pareti murarie perimetrali e il conseguente indebolimento delle parti rimanenti.

La struttura portante della torre è formata da un sistema murario che fu – successivamente alla sua realizzazione – rafforzato da speroni/contrafforti esterni. L'importanza di questo elemento nell'organismo murario è condizionata dalla tipologia di orizzontamenti presenti (se, ad esempio, costituiti da elementi spingenti come le volte) e dal grado di collegamento che lo stesso ha con le pareti ad esso ortogonali.

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La torre dei conti a Roma nel 2013. Credit: kevinmcgill from Den Bosch, Netherlands, CC BY–SA 2.0, via Wikimedia Commons

Data la rapidità del secondo crollo, è possibile ipotizzare due plausibili scenari:

  • La parte di muratura crollata fungeva anche da vincolo allo scarico verticale dei solai presenti. In questo modo, mancando una consistente parte di muratura per l'appoggio del solaio, appare plausibile la nascita di un effetto a catena di crolli che investe le strutture orizzontali, ora parzialmente prive di appoggio.
  • La muratura crollata ha causato il cedimento di eventuali strutture temporanee di sicurezza e sostegno dei solai che, oggetto di lavorazioni e magari indeboliti da vibrazioni, si trovavano in una condizione più predisposta al crollo.

A prescindere da quale effettivamente sia la scia di eventi verificatisi, ora in queste condizioni l'estensione del danno ha un alto grado di severità, sicché la Torre è stata contestualmente dichiarata completamente inagibile e a rischio di collasso.

Il progetto di restauro e i lavori in corso

La Torre dei Conti veniva eretta nel IX secolo per iniziativa della famiglia Conti di Anagni: una monumentale struttura in muratura, sostanzialmente realizzata mediante il travertino proveniente dai Fori Imperiali, situati li vicino. Nei secoli trascorsi, la Torre ha subito importanti terremoti e numerosi crolli. I più importanti di cui si ha memoria risalgono al 1349 e al XVII secolo: in queste occasioni, i danni furono tali da addirittura ridurne l'altezza. A valle di questi eventi sismici che ne compromisero contestualmente l'utilizzo e ne causarono importanti danneggiamenti e fessurazioni, la struttura verticale della torre venne rinforzata proprio mediante contrafforti esterni, oggi tristemente protagonisti dei fatti di cronaca.

La Torre era attualmente oggetto della realizzazione di un progetto di recupero strutturale e messa in sicurezza, mediante opere di consolidamento statico. Il progetto ha un valore economico di 6 milioni e 900 mila euro e il cantiere, inaugurato nel 2022, sarebbe dovuto terminare nel 2026.

Si tratta di operazioni tecniche necessarie e propedeutiche alla valorizzazione del bene e successiva fruizione da parte di cittadini e turisti. Il progetto infatti prevedeva la rifunzionalizzazione degli ambienti interni, generando una nuova sede museale con focus sui Fori Imperiali, nonché un Centro Servizi dell’Area Archeologica Centrale. La Torre infatti versa in uno stato di abbandono dal 2006, anno dello sgombero degli edifici pubblici che ha ospitato fino a quell'anno. Da quel momento, la stessa non è stata più utilizzata e manutenuta, condizione che ha senz'altro accelerato i fenomeni di degrado dovuti alla sua vetustà e al costante effetto dannoso e incontrollato degli agenti atmosferici.

Le indagini svolte preliminarmente alla definizione delle strategie di intervento hanno identificato già da tempo estesi fenomeni di fessurazione dei paramenti murari portanti, aggravati dalla nascita di vegetazione spontanea che – tramite radici – ne ha accelerato l'estensione. Internamente, erano già segnalati controsoffitti crollati, infissi ammalorati e danni minori alle pitture. Inoltre, i piani sommitali della torre mostravano segni di importante degrado indotto dal continuo ristagno di acqua e dalla sua infiltrazione, a seguito del distacco della guaina di protezione del pavimento della stessa.

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