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17 Dicembre 2024
6:00

Davvero in Italia ci sono più persone tatuate rispetto al resto del mondo? Sembra di sì: il 48% ne ha

Un sondaggio di Dalia Research del 2018 riporta che l'Italia avrebbe il tasso più alto di persone con tatuaggi: circa il 48% della popolazione italiana ne avrebbe almeno uno, con le donne più tatuate degli uomini.

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Davvero in Italia ci sono più persone tatuate rispetto al resto del mondo? Sembra di sì: il 48% ne ha
tatuaggi italia record

Per millenni, i tatuaggi sono stati una forma di espressione sociale, personale e artistica in diverse zone del mondo: abbiamo prove archeologiche di tatuaggi già presso gli antichi egizi, così come nelle più remote popolazioni polinesiane. Nell'ultimo secolo sono diventati sempre più popolari, e sebbene le stime della percentuale di popolazione tatuata nei diversi Paesi possano variare nelle varie ricerche di settore, un sondaggio del 2018 di Dalia Research (ripreso da molte testate giornalistiche italiane) ha riportato che l'Italia avrebbe il tasso più alto di persone con tatuaggi, con il 48% della popolazione che ne avrebbe almeno uno. Seguirebbero la Svezia (47%) e gli Stati Uniti (46%). A differenza degli svedesi e degli statunitensi, però, gli italiani avrebbero perlopiù un solo tatuaggio, mentre negli altri due Paesi la media a persona salirebbe a quattro. Sempre secondo questo studio, sarebbero le donne ad avere più tatuaggi rispetto agli uomini (una tendenza che a sua volta contrasta con il modello visto in altri Paesi).

Pur prendendo con le pinze questa ricerca, che al momento della stesura di questo articolo non è raggiungibile direttamente ed è solo riportata da portali come Statista, quel che è certo è che il numero di persone tatuate nel nostro Paese è in continua crescita. Secondo Truenumbers, tra il 2012 e il 2017 il numero delle imprese di tatuaggi o piercing in Italia sarebbe aumentato del 200%: per numero di tatuatori rimane saldamente in testa la provincia di Roma, seguita da quelle di Milano e Torino.

In Italia si registra in parallelo e progressivamente sempre meno stigma nei confronti dei tatuaggi – che invece persiste in Paesi come il Giappone, anche se in calo – e con l'eccezione delle forze armate e delle forze dell’ordine, intese come Esercito, Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza (che comunque spesso ne hanno sotto la divisa d'ordinanza) non esiste un divieto legale a tatuarsi e non esistono leggi che giustificano il licenziamento per la presenza di tatuaggi.

Per quanto riguarda la salute, decorarsi la pelle è considerata una pratica relativamente sicura se realizzata nei contesti adeguati, sebbene non priva di rischi e complicanze, che secondo alcune stime si verificano nel 3% circa dei casi. Nonostante sia un tema che si ripresenta periodicamente nella cronaca, stando alla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, non esistono a oggi (2024) prove di un legame tra tatuaggi e tumori.

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