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Nella mattinata di oggi 26 agosto 2024 un drone kamikaze si è schiantato sul grattacelo più alto (38 piani) della città di Sarov, in Russia, nel complesso residenziale Volga Sky, causando almeno 4 feriti, tra cui una donna in gravi condizioni. Un raid analogo è avvenuto anche nella città di Engels, nella stessa regione di Sarov qualche centinaio di chilometri a sud-est di Mosca dove si ritiene che siano dislocati alcuni bombardieri che l'Ucraina starebbe cercando da tempo di colpire. I due raid, oltre ai circa 20 intercettati dalla Difesa russa, hanno provocato una risposta di Mosca con attacchi con circa 200 missili e droni in molte città ucraine tra cui la capitale Kiev. In questa sede ci concentriamo sulle caratteristiche tecniche del drone, che dai video diffusi in rete sembrerebbe trattarsi di un UJ-26, soprannominato anche Bober, cioè “castoro”, in dotazione all'esercito ucraino.
Prodotto dall'azienda privata UkrJet nel 2023, questo drone sarebbe prodotto in massa e ha un'ampiezza alare di circa 3 metri e una lunghezza di 2,5. Secondo quanto riportato dal portale Covert Shores, avrebbe un'autonomia tra gli 800 km e i 1000 km e un carico utile di 20 kg. Per confronto, la città russa di Saratov si trova a poco meno di 500 km dal confine con l'Ucraina. Inoltre l'UJ-26 ha una cosiddetta configurazione canard, cioè che presenta gli stabilizzatori orizzontali nella parte frontale del mezzo, di fronte alle ali, e può raggiungere una velocità di 150-200 km/h. La forma aerodinamica lo renderebbe semplice da manovrare anche a distanza aumentando così la probabilità di evitare i sistemi di intercettazione.
Il costo di ciascuna unità si aggira attorno ai 100 mila dollari e si ritiene che questi mezzi siano già stati utilizzati da parte dell'Ucraina anche in altri attacchi sul territorio russo.