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23 Settembre 2025
16:23

La Russia sta sconfinando nello spazio aereo della NATO? L’esperto ISPI ci spiega cause e scenari futuri

Polonia, Romania, Danimarca e Norvegia hanno registrato la presenza nel proprio spazio aereo di droni non autorizzati e attribuiti alla Russia. Quali potrebbero essere i motivi dietro a questi sconfinamenti e cosa potrebbe fare la NATO?

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La Russia sta sconfinando nello spazio aereo della NATO? L’esperto ISPI ci spiega cause e scenari futuri
Intervista a Aldo Ferrari
Professore dell'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile dell'Osservatorio ISPI su Russia, Caucaso e Asia Centrale
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Nelle ultime settimane alcuni Paesi del fronte est della NATO, tra cui Polonia e Romania, hanno registrato la presenza di droni non autorizzati, e attribuiti alla Russia, all'interno del proprio spazio aereo. Nel frattempo, la scorsa notte gli aeroporti di Oslo e Copenhagen sono rimasti chiusi per alcune ore a causa della presenza di droni non identificati nei propri cieli, mentre il Cremlino ha smentito il proprio coinvolgimento.

Ma quali potrebbero essere i motivi dietro a questi sconfinamenti? Secondo Aldo Ferrari, professore dell'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile dell'Osservatorio ISPI su Russia, Caucaso e Asia Centrale, non c'è un motivo chiaro per il quale la Russia stia deliberatamente cercando di aumentare le tensioni con la NATO, considerando che la guerra in Ucraina prosegue, pur lentamente, in maniera positiva per Mosca. Anche per questo, non bisogna cadere in allarmismi eccessivi e dare per assodato che si tratti di invasioni russe.

Professore, per quali motivi la Russia starebbe continuando a sconfinare nello spazio aereo della NATO?

Negli ultimi giorni si è parlato moltissimo di questi episodi, della volontà russa di testare la prontezza della NATO e di valutare se esistano delle falle nel sistema di difesa. In realtà, se si va ad analizzare questi episodi, le certezze non sono così evidenti, a partire dall’incidente dell’aereo di Von Der Leyen (che poi si è dimostrato non essere tale) fino ai droni che hanno sconfinato in Polonia e in Romania. Ci sono molte zone d’ombra e gli sconfinamenti dello spazio aereo avvengono da sempre, basta vedere dove si trova San Pietroburgo per capire la vicinanza fisica con i Paesi baltici. Ho la sensazione, quindi, che ci sia un allarmismo eccessivo e poco equilibrio anche tra chi ha già deciso che questi episodi siano chiare provocazioni russe. Io sarei un po’ più prudente, anche perché ad analizzare la situazione non vedo un motivo chiaro per cui la Russia dovrebbe invadere lo spazio della NATO. La guerra in Ucraina prosegue, lentamente, ma positivamente per la Russia e l’ultima cosa di cui Mosca ha bisogno è di accrescere la tensione con i Paesi occidentali, con il rischio che possano davvero intervenire.

Allo stesso modo, l'idea che la Russia possa attaccare la NATO è altamente improbabile, considerando che non è ancora riuscita a sconfiggere l'Ucraina, un Paese tre volte più piccolo del suo territorio. E bisogna ricordare che la Russia non è l'Unione Sovietica, che si fondava su un'ideologia espansiva. Perché la Russia odierna dovrebbe attaccare un'alleanza 10 volte più grande di lei e impegnata dall'articolo 5 di mutua difesa? Credo che noi europei dovremmo essere più prudenti, ci stiamo abbandonando a un allarmismo e a un'auto-retorica che ci impedisce di fare qualcosa di concreto per la conclusione del conflitto.

Ci sono stati altri precedenti nella storia ed è vero che questi sconfinamenti russi sono aumentati negli ultimi anni?

Sì, già all'inizio del conflitto in Ucraina ci fu il caso di un missile russo esploso nel territorio polacco: lì, però, fu adottata una posizione di prudenza anche da parte della NATO, confermando che l'episodio era legato a un incidente e non a una provocazione della Russia. Chiaramente di sconfinamenti ce ne sono stati molti ed è vero che sono aumentati negli ultimi anni di conflitto: se aumenta l'azione militare di uno Stato e ci sono sempre più droni aerei in volo, se aumenta la capacità dei Paesi di deviare la traiettoria di questi droni, è chiaro che le occasioni di violazioni di spazi aerei aumentano di conseguenza.

Questo, però, a mio avviso, non significa che la Russia stia cercando di provocare un'escalation o che si stia preparando a invadere un Paese europeo. Francamente, credo che più che creare falsi allarmismi, la NATO e i vertici europei dovrebbero preoccuparsi di creare uno spazio di sicurezza europeo che comprenda sia l'Ucraina che la Russia: dimentichiamo, infatti, che allargando la NATO ad est ed escludendo la Russia abbiamo di fatto gettato le premesse per lo scoppio della guerra nel 2022.

C’è qualcuno che sta traendo vantaggio da questa rinnovata tensione tra NATO e Russia?

Coloro che possono trarre vantaggio da questa tensione sono gli ucraini, che possono dimostrare di aver effettivamente bisogno di maggiore protezione. Ma questa tensione fa bene anche alla NATO, la cui esistenza, a mio giudizio, è il vero problema che ha portato al peggioramento dei rapporti dell'Occidente con la Russia, che sin dagli anni '90 dice chiaramente di non poter tollerare l'espansione ad est dell'Alleanza Atlantica.

E fa bene anche a chi produce le armi, dato che giustifica l'imponente aumento delle spese militari, riuscendo così a dare un nome a un nemico che, forse, non è mai esistito, almeno non per l'Unione Europea.

A proposito dell'aumento delle spese militari, com'è caratterizzato l'arsenale militare della NATO?

Va detto che la NATO è enormemente più forte della Russia, come quantità e qualità degli armamenti. Ma la Russia è abituata al combattimento, sta combattendo da tre anni e mezzo, ha avuto importanti precedenti (come la Siria e la Georgia nel 2008) e ha una sua capacità militare.

Ciononostante, la NATO dovrebbe potenziare il suo arsenale di droni, vista l'immensa importanza che stanno avendo nel conflitto russo-ucraino e, al tempo stesso, dovrebbe investire maggiormente nella difesa anti-aerea. Da questo punto di vista siamo deboli, non possediamo gli impianti più efficaci di difesa anti-aerea. Del resto, sono decenni che noi europei non investiamo nel settore della difesa essendo stati protetti finora dall'ombrello americano. Ma questa è una cosa che andrebbe fatta a prescindere dalla Russia, senza creare finte crisi per giustificare un aumento delle spese militari.

La Polonia ha invocato l’articolo 4 della NATO dopo lo sconfinamento del suo spazio aereo: a questo punto quali sono i possibili scenari futuri? Potrebbe essere invocato l’articolo 5 nel caso in cui la tensione aumentasse?

Dal mio punto di vista, spero che continui a prevalere la prudenza e che il peggioramento degli ultimi giorni sia momentaneo. Però quello che mi sembra di percepire, oltre all'articolo 4 (che prevede la possibilità di riunire tutti gli Stati membri della NATO per delle consultazioni, ndr) e all'articolo 5 (che stabilisce il principio della mutua difesa e di intervento in caso di attacco verso un altro stato membro, ndr) è che ci sia da parte dei vertici dell’Alleanza Atlantica e dell'Unione Europea una scarsissima lucidità nell'analisi politica, che già in passato ha causato un peggioramento dei rapporti con la Russia. Manca la lucidità per analizzare concretamente quello che ci ha portato in questa situazione e anche ciò che potrebbe determinare il futuro: non stiamo facendo nulla di concreto per porre fine al conflitto.

Insomma, sarebbe opportuno che le autorità europee provassero a riconsiderare la propria posizione, ma per il momento pare non ci sia alcuno spiraglio in tal senso.

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