A un anno dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina la domanda che tutti ci poniamo è una: quando finirà la guerra? Purtroppo le prospettive di tregua o pace sembrano lontane. L'invasione russa, infatti, è avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 e non si è trasformata in una guerra lampo (come nell'intenzioni di Mosca). I combattimenti proseguono senza sosta, tanto che la maggior parte degli analisti militari e geopolitici parla di un conflitto che potrebbe durare ancora anni.
Nelle ultime settimane gli Stati Uniti e i loro alleati europei (e non solo) hanno promesso l'invio di carri armati a sostegno di Kiev e del Presidente Zelensky e stanno valutando anche quello di caccia da combattimento. Dall'altro lato, la Russia è sostenuta dall'Iran, che ha inviato numerosi droni a Mosca, e dalla Cina, che però attualmente non vuole sbilanciarsi eccessivamente dalla parte del Presidente Putin.
In occasione dell'anniversario del conflitto, abbiamo intervistato Mirko Campochiari, analista militare e geopolitico e divulgatore del canale Parabellum. Abbiamo ricostruito le tappe della guerra fino al momento presente, analizzato le alleanze tra le forze in campo e gli obiettivi di ciascun blocco, e ipotizzato quale potrebbe essere l'evoluzione del conflitto. Ecco, in sintesi, quanto è emerso.
Quando finirà la guerra russo-ucraina?
Dire quando terminerà il conflitto russo-ucraino è complesso e difficile da stabilire al momento. Molto peso, infatti, avrà l'eventuale invio di armamenti e mezzi pesanti all'Ucraina da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, senza i quali difficilmente Kiev potrà pareggiare il numero molto più alto di uomini, mezzi e armamenti di cui dispone Mosca. Un'altra incognita è l'eventuale maggior coinvolgimento nel conflitto di altri Paesi, come la Cina. In assoluto, il conflitto molto probabilmente durerà per almeno tutto il 2023.
C'è il rischio che il conflitto si ampli e diventi mondiale?
Allo stato attuale la NATO non ha alcun interesse a sostenere l'Ucraina a tal punto da provocare un allargamento del conflitto al di fuori dei suoi confini. Gli Stati Uniti, infatti, sono maggiormente interessati alla contesa con la Cina nel Pacifico, specialmente intorno all'isola di Taiwan, e i governi di molti Paesi europei sembrano riluttanti a inviare eccessivi aiuti militari a Kiev. La popolazione tedesca e quella italiana, per fare un esempio, secondo i sondaggi sono contrarie al maggior coinvolgimento del proprio Paese nel conflitto e le forze politiche al potere avrebbero difficoltà a prendere delle decisioni contrarie all'opinione pubblica.
Quali sono le linee rosse della Russia per l'uso dell'arma atomica?
Finora tutte le minacce russe rispetto al possibile utilizzo di un'arma atomica nel corso del conflitto russo-ucraino per fortuna si sono rivelate un bluff. Tuttavia, la possibilità che il Presidente Putin decida di utilizzare un'arma nucleare tattica in risposta a particolari azioni ucraine non si può escludere al 100%. Uno scenario a rischio potrebbe essere un attacco diretto alla Crimea o, più in generale, al territorio russo.
Quali sono state le fasi della guerra finora?
Fino a questo momento si possono distinguere 5 fasi del conflitto ucraino. Eccole in sintesi:
- Fase 1 – "Invasione": i russi invadono l'Ucraina in vari punti, allungando troppo la propria logistica e sottovalutando la volontà e la capacità di Kiev di difendersi, anche grazie al supporto occidentale.
- Fase 2 – "Colpo di frusta": gli ucraini reagiscono, sfruttando l'eccessivo allungamento delle truppe russe e riescono a rimandare indietro buona parte dell'esercito di Mosca, sostenuti dagli USA e dai loro alleati.
- Fase 3 – "Stallo": i combattimenti rimangono confinati a poche aree dell'Ucraina, in particolare in Donbass.
- Fase 4 – "Inganno": l'Ucraina finge di voler portare un attacco consistente nella zona della città di Kherson, ma attua la sua controffensiva principalmente nell'area est-nord-est del Paese, recuperando terreno e costringendo le truppe russe alla ritirata.
- Fase 5 – "In corso": forti di una mobilitazione militare parziale, i russi hanno fermato l'avanzata ucraina e cominciato a contrattaccare, spostando lentamente il fronte dei combattimenti verso ovest.
Quanti morti, feriti e sfollati ha provocato la guerra ad oggi?
È molto difficile stabilire con precisione quanti morti e feriti abbia causato la guerra finora, da entrambe le parti. I dati diffusi dai media russi e ucraini, infatti, sono spesso di parte e viziati dalla propaganda politica interna. Stando alle stime più plausibili, la Russia potrebbe aver subito circa 200.000 tra morti e feriti, mentre l'Ucraina circa 150.000.
Per quanto riguarda gli sfollati ucraini, l'UNHCR (l'Agenzia per i rifugiati dell'ONU) parla ormai di più di 8 milioni di persone, soprattutto donne e bambini, che hanno dovuto abbandonare l'Ucraina e si sono rifugiati in altri Paesi, soprattutto la Polonia. Altri 5 milioni di persone, invece, sono sfollati interni, cioè hanno dovuto spostarsi da una parte dell'Ucraina a un'altra per evitare combattimenti e bombardamenti.
Quali sono gli attuali obiettivi di Russia e Ucraina?
In questa fase la guerra è abbastanza bloccata su un fronte lungo circa 150 km nell'area del Donbass e, in particolare, nei dintorni della città di Bakhmut. I russi cercano un punto in cui sfondare le difese ucraine e convogliare la maggior parte del proprio sforzo e delle proprie riserve di soldati; gli ucraini, invece, anche su suggerimento degli Stati Uniti, sta cercando di resistere e guadagnare tempo in attesa dell'arrivo degli aiuti militari della NATO (carri armati, munizioni, missili e forse caccia).
Come si stanno muovendo gli Stati Uniti e l'Europa?
Gli Stati Uniti e i loro alleati, compresa l'Unione Europea, hanno stabilito l'invio di carri armati a Kiev, anche se i numeri promessi inizialmente si sono drasticamente ridotti, almeno per il momento. È inoltre in corso un dibattito sul possibile invio di caccia in Ucraina, cosa che però rischierebbe di portare il conflitto a un livello superiore. In generale, comunque, gli armamenti e i mezzi inviati dall'Occidente a Kiev sono più avanzati di quelli, per la maggior parte sovietici, usati dagli ucraini finora. Questo significa che c'è bisogno di tempo per addestrarli: si parla di mesi.
Come stanno agendo gli alleati della Russia?
In questo momento l'Iran è il Paese che più si è esposto a favore della Russia, con l'invio di droni a Mosca. La Cina recentemente sta cominciando a esporsi maggiormente, ma è riluttante anche solo a fare da mediatore: se dovesse fallire, infatti, rischierebbe un importante contraccolpo d'immagine. Inoltre, in fin dei conti, alla Cina conviene una Russia indebolita e priva di rapporti con l'Occidente, in quanto poi diventerebbe dipendente dalle esportazioni energetiche di gas e petrolio proprio nei confronti di Pechino, che potrebbe così ottenere prezzi di favore per sostenere la sua crescita economica e produttiva. La Turchia, infine, che pur fa parte della NATO e sta inviando droni all'Ucraina, tramite il mercato nero starebbe anche sostenendo lo sforzo bellico russo.