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La Fata Morgana in questione non riguarda una leggenda, ma una forma complessa di miraggio che si manifesta lungo la linea dell'orizzonte del mare (ma anche di terra) rispetto all'osservatore e che si può osservare in varie regioni del mondo (in estate è comune, ad esempio, sullo Stretto di Messina). Questo curioso fenomeno ottico prende il nome della fata Morgana per un motivo ben preciso: questa figura mitologica celtica legata a re Artù lanciava incantesimi e sortilegi, e induceva i marinai in tentazione mostrandogli fantastici castelli sospesi sul pelo dell'acqua, conducendoli alla morte. Quando questa illusione ottica si manifesta gli oggetti distanti (isole, coste, barche, città) appaiono così distorti da essere quasi irriconoscibili: continuamente in evoluzione, sembrano compressi, allungati verso l'alto come delle torri o degli obelischi fantastici.
Il miraggio di Morgana avviene in condizioni di inversione termica (cioè quando l'aria in quota è più calda di quella più bassa) ed è dovuta al fatto che l'indice di rifrazione dell'aria (cioè la sua efficacia nel deviare i raggi di luce) varia con la quota per via delle differenze di temperatura tra i vari strati d'aria.
La spiegazione ottica della Fata Morgana
Affinché la Fata Morgana si verifichi sono necessari tre elementi: l'inversione termica, il tempo sereno e la creazione di un condotto atmosferico.
Nello specifico il fenomeno avviene quando uno strato di aria calda si viene a trovare sopra uno strato di aria più fredda, che è appunto il fenomeno dell'inversione termica (l'aria calda ha un indice di rifrazione minore rispetto a quello dell'aria fredda, devia meno le traiettorie dei raggi luminosi). I raggi del sole quindi si incurvano a causa del passaggio attraverso strati d'aria a diverse temperature. Tra questi strati c'è una diversità di gradiente termico sufficientemente elevata che – in caso di tempo sereno – permette la formazione di una specie di "condotto atmosferico" che agisce come una lente di rifrazione, producendo delle immagini sia dritte sia invertite (la fata Morgana è dunque un miraggio superiore e inferiore insieme).
Tuttavia, questo tipo di miraggio è molto particolare anche perché fino a una certa altezza l'indice di rifrazione assume un valore crescente e poi diminuisce. Proprio per questa ragione a differenza del miraggio le immagini sono così allungate e difficili da distinguere.

Questo effetto si nota soprattutto al mare, dove l'orizzonte è lontano e piatto e le inversioni termiche non sono infrequenti. Perché il fenomeno accada il tempo dev'essere sereno e non devono esserci particolari turbolenze d'aria.

Dove è più probabile vedere la Fata Morgana
Non è raro osservare questo effetto rifrangente nelle regioni polari, in particolare su estese distese di ghiaccio, quando fa freddo. Nei deserti e lungo gli orizzonti marini, invece, è il contrario: lì la Fata Morgana si fa vedere quando la temperatura è superiore alla media. In entrambi i casi, comunque, è essenziale che avvenga un'inversione termica abbastanza forte da far curvare i raggi di luce.

In Italia il fenomeno si può osservare sullo stretto di Messina proprio di questi tempi: quando al mattino fa particolarmente caldo, infatti, dalla costa calabra si può vedere la città di Messina sotto l'effetto di Morgana. Questo perché sulla superficie del mare dello stretto tante piccole goccioline d'acqua rarefatta fanno da lente di ingrandimento. L'impressione è che non solo la città sia più vicina, ma che le immagini svaniscano, sfocando in torrette.
Questa forma di miraggio è stata osservata più volte anche nelle campagne vicine ad Alberese, nella Maremma grossetana. Qui, i campi coltivati a grano o girasoli vengono illuminati dal sole, e in alcune particolari condizioni di cielo terso, guardando questi orizzonti gialli si può vedere la Fata Morgana.