
Una nuova e importante scoperta archeologica arriva dall’Egitto, dove una missione italiana sta riportando alla luce i resti del tempio a valle della divinità solare Ra, fatto costruire dal faraone Niuserra, sovrano della V dinastia (2500-2350 a. C.) che regnò attorno alla metà del XXV secolo a. C. Gli scavi sono stati condotti nella regione di Abu Ghurab, a sud del Cairo, da un team guidato da Massimiliano Nuzzolo e Rosanna Pirelli delle Università di Torino e Napoli L'Orientale.
Secondo il Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane, che ha annunciato la scoperta sui social, il ritrovamento è di grande rilievo: è stato portato alla luce oltre il 50% di un enorme edificio di più di 1000 metri quadrati, caratterizzato da un impianto architettonico unico, che lo rende uno dei templi solari più vasti e importanti fra quelli noti. La posizione del tempio era già stata ipotizzata nel 1901 dall’egittologo Ludwig Borchardt, ma all’epoca l’elevato livello delle acque sotterranee (risalite della falda) aveva impedito gli scavi. Le indagini recenti hanno rivelato l’ingresso monumentale del tempio, il pavimento originale, basi di colonne in calcare e granito e parti del portico principale. Sono emersi anche tratti del corridoio che collegava il tempio alla strada principale, oltre a numerosi altri elementi architettonici ancora nella loro posizione originaria, come porte e lastre di rivestimento.

Tra le scoperte più interessanti vi è un pendio che probabilmente collegava il tempio al Nilo, confermando il ruolo cerimoniale e simbolico del fiume, che doveva avere un ruolo primario nelle funzioni religiose. Notevole anche il rinvenimento di una grande soglia in pietra con iscrizioni geroglifiche, che riportano il nome del re e un calendario delle cerimonie religiose. Accanto alle strutture monumentali, sono stati trovati oggetti della vita quotidiana, tra cui pezzi di un antico gioco da tavolo simile al backgammon, il Senet, e numerose ceramiche. Gli studi preliminari indicano che, dopo la fine del culto solare, il tempio fu riutilizzato come area abitativa durante il Primo Periodo Intermedio (un particolare periodo di crisi politica della storia egizia, durante il quale lo stato si frammentò, verso la fine del III millennio a. C.) , offrendo nuove informazioni sulla vita quotidiana in un periodo molto poco documentato della storia egizia.

La missione di scavo continuerà nelle prossime stagioni, con l’obiettivo di chiarire ulteriormente l’origine e l’evoluzione dei templi solari, una delle espressioni religiose più caratteristiche della fase dell'Antico Regno (2700-2200 a. C.).