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3 Novembre 2025
11:32

Al Cairo apre il nuovo museo egizio, è il più grande del mondo: cosa vedere nel Grand Egyptian Museum

Inaugurato il Grand Egyptian Museum, che espone più di 100.000 reperti, dai tesori della tomba di Tutankhamon alla famosa "barca solare" del faraone Cheope. Si tratta del più grande museo al mondo dedicato a una singola civiltà antica, l'Antico Egitto, e si trova nel mezzo del complesso delle piramidi di Giza, poco distante da Il Cairo.

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Al Cairo apre il nuovo museo egizio, è il più grande del mondo: cosa vedere nel Grand Egyptian Museum
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Un’immagine dell’esterno del Grand Egyptian Museum. Credit: Egypt Museum, via X.

È stato inaugurato al Cairo il Grand Egyptian Museum (GEM), il più grande museo archeologico del mondo e la più grande istituzione dedicata a una sola civiltà, l'Antico Egitto. Dopo 30 anni di attese, il museo sarà interamente aperto al pubblico da martedì: esteso su circa 486.000 metri quadri, cioè quasi mezzo chilometro quadrato, questo straordinario museo è stato costruito per ospitare oltre centomila reperti che coprono un arco di 3.000 anni, a partire dalla preistoria del 7.000 a.C.

Questo spazio (per cui nel 2020 è stato inaugurato un aeroporto ad hoc) non solo è gigantesco, ma ha una straordinaria vista sulle piramidi: il GEM si trova infatti nel mezzo del complesso delle piramidi di Giza (a circa 45 minuti dal centro del Cairo), che sono visibili anche dall'ingresso e dalle ampie vetrate. Proprio per questo, il Grand Egyptian Museum è stato anche definito “Grande Museo Egizio di Giza”.

Per l'inaugurazione è stata organizzata una cerimonia spettacolare con uno show di luci con droni, visibile nelle immagini qui sotto, che hanno proiettato nel cielo le immagini di divinità, faraoni e piramidi.

L'idea di questo grande museo è stata avanzata per la prima volta nel 1992 dall'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, dato che il secolare Museo Egizio in Piazza Tahrir, nella capitale, non era in grado di gestire il numero crescente di turisti. Il progetto ha rappresentato un'enorme impresa finanziaria per l'Egitto, motivo per cui si sono accumulati anni di ritardi e il costo complessivo è arrivato a oltre 1 miliardo di dollari (di cui 800 milioni circa dal Giappone, Paese amico di lunga data dell'Egitto). Alcune parti del museo erano già accessibili ai visitatori, ma l'inaugurazione ufficiale del 4 novembre è l'occasione per aprire anche la splendida Galleria di Tutankhamon.

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Grand Egyptian Museum. Foto Mohamed Abdelzaher via Wikimedia Commons

Le gallerie del museo sono organizzate in modo da accompagnare i visitatori in un viaggio cronologico. Ciascuna è anche suddivisa in tre temi chiave: società, reggenza e credenze. Il museo vanta anche molte risorse didattiche tecnologiche come display digitali interattivi con dati e linee del tempo, animazioni che descrivono la vita degli operai edili di Giza e una giornata al mercato greco-romano.

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Grand Egyptian Museum. Foto Djehouty via Wikimedia Commons

Ma cosa non si può perdere, visitando questo museo?

Si parte dalla serie di sculture che fiancheggiano la grande scalinata, prima ancora di accedere alle gallerie: statue di faraoni, obelischi, colonne e sarcofagi punteggiano questo spazio. La scultura più sbalorditiva è quella di Ramses II, un colosso di 83 tonnellate risalente a 3.200 anni fa posto nel mezzo dell'atrio del museo.

Nelle gallerie i visitatori potranno ammirare esempi di naos, templi in miniatura che contenevano santuari con statuette di antiche divinità; di shabti, gruppi di statuette destinate a fungere da servitori del defunto, e i vasi canopi (che molti italiani hanno conosciuto al Museo Egizio di Torino) utilizzati per conservare gli organi durante il processo di mummificazione. Ovviamente ci sono anche moltemummie, inclusa quella di un coccodrillo risalente a 4.000 anni fa.

E poi ci sono papiri, oggetti di uso comune e soprattutto i 5.600 oggetti funerari di Tutankhamon, tra cui spiccano la sua scintillante maschera d'oro, il trono dorato decorato con una scena che lo vede insieme alla moglie, i suoi giocattoli d'infanzia e la sua bara, recentemente restaurata. Bellissimi, infine, il trono e il letto a baldacchino della regina Hetepheres I risalenti a quasi 5.000 anni fa, e la "barca solare" in legno di suo figlio, il re Cheope, risalente a 4.600 anni fa: è una delle imbarcazioni meglio conservate dell'antichità e secondo gli studiosi sarebbe ancora utilizzabile oggi.

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