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25 Giugno 2025
18:30

Falsi messaggi dall’ASL, allarme per la nuova truffa in varie regioni: come funziona e come difendersi

Una nuova ondata di truffe sta imperversando nella Penisola, soprattutto in Lazio e Lombardia: falsi messaggi a nome dell’ASL invitano a chiamare numeri con il prefisso 895, a pagamento per chi telefona. Per difendersi non bisogna mai rispondere a simili comunicazioni, non bisogna cliccare su alcun link e nemmeno fornire dati personali.

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Falsi messaggi dall’ASL, allarme per la nuova truffa in varie regioni: come funziona e come difendersi
truffa asl

Una nuova ondata di truffe sta attraversando la Penisola, con numerose segnalazioni soprattutto in Lombardia e Lazio: si tratta dei finti SMS inviati a nome dell'ASL. Il messaggio può sembrare all'apparenza autentico, in quanto utilizza un linguaggio che potrebbe sembrare appartenere al settore sanitario. In realtà, però, l'SMS proviene da numero di telefono a pagamento – spesso un recapito che inizia con il prefisso 895, associato a servizi con tariffe speciali molto onerose. Il contenuto è volutamente generico e allarmante: invita chi lo riceve a chiamare per presunte «comunicazioni che la riguardano», facendo leva su un senso d'urgenza e ufficialità per spingere la persona contattata all’azione immediata. Il rischio? Oltre a perdere denaro a causa delle tariffe elevate, potreste anche esporre i vostri dati personali a soggetti malintenzionati. In questo articolo vi spieghiamo più nel dettaglio come funziona la truffa, quali comportamenti adottare per proteggervi e come segnalare episodi simili alle autorità competenti. L'allarme è stato lanciato dall'ATS (Agenzia di Tutela della Salute) della Città Metropolitana di Milano, ma anche da altre Aziende Sanitarie Locali della Regione Lazio. 

Come funziona la truffa del finto messaggio dell'ASL

Il messaggio-trappola si presenta in modo credibile: simula l'identità degli enti sanitari locali, le cosiddette ASL, sfruttando la fiducia che da sempre si ripone in queste istituzioni. La formula utilizzata è volutamente vaga: «ci sono comunicazioni che la riguardano», senza ulteriori dettagli. L'obiettivo è generare infatti un sufficiente tasso di preoccupazione che spinga le persone contattate a richiamare il numero indicato, che, come segnalato dalla stessa ATS, è associato a tariffe maggiorate. Il prefisso 895 rientra infatti nella categoria dei numeri a valore aggiunto, cioè quei numeri che, a differenza di quelli standard, implicano costi molto superiori a carico di chi chiama. In alcuni casi, una sola telefonata può costare anche decine di euro, a seconda del tempo trascorso in linea e delle condizioni tariffarie applicate dal proprio operatore.

Oltre a ciò, i truffatori potrebbero mettere a segno un vero e proprio furto d'identità. Se, durante la conversazione, vengono chiesti dati sensibili come il codice fiscale, il numero di tessera sanitaria o altre informazioni identificative, l'utente che cade nel tranello potrebbe consegnare informazioni preziose per i truffatori, che potrebbero usarle per tentare l'accesso a servizi pubblici o a compiere operazioni finanziarie a nome delle vittime accalappiate.

Come difendersi dalla truffa del finto SMS dell'ASL

Per difendersi dalla truffa del finto SMS dell'ASL, bisogna innanzitutto ricordarsi che le autorità non utilizzano mai SMS generici per comunicazioni urgenti, e soprattutto non invitano mai a contattare numeri a pagamento. Le vere comunicazioni dell'ATS avvengono tramite canali ufficiali, come lettere firmate, portali online protetti o numeri di telefono istituzionali. Se ricevete un messaggio sospetto, il primo passo è non rispondere e non richiamare il numero indicato. È fondamentale anche evitare di cliccare su eventuali link contenuti nel testo, qualora questi siano presenti.

In caso di dubbi sull'autenticità del messaggio, potete verificare direttamente contattando l'ATS della Città Metropolitana di Milano attraverso i recapiti ufficiali riportati sul loro sito istituzionale. Se avete già ricevuto un SMS di questo tipo, vi invitiamo a segnalarlo immediatamente alla Polizia Postale. Segnalare alle autorità l'accaduto è importante perché questo contribuisce a creare una rete di controllo e permette alle forze dell'ordine di raccogliere elementi utili per rintracciare chi ha ideato e messo in atto l’inganno. La stessa ATS ha affermato ufficialmente di aver «già preso in carico la segnalazione e collabora con le autorità competenti per l'identificazione dei responsabili».

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