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Le truffe telefoniche con prefissi esteri continuano a mietere vittime: questa volta sembra esserci un'escalation di telefonate e messaggi provenienti da numeri con il prefisso +49 (0049) della Germania ed è da questo che vi mettiamo in guardia. Come nel caso di altre frodi analoghe, anche la truffa del +49 può assumere varie forme: in alcuni casi i criminali informatici fanno uno squillo per spingere l'utente a richiamare il numero e sobbarcarsi una spesa elevata per la telefonata effettuata; in altri casi ancora, i truffatori potrebbero ingolosire gli utenti contattati promettendo loro guadagni facili. Per non cadere vittima di questi stratagemmi bisogna sempre mantenere elevata la propria soglia di attenzione, attivare i filtri anti-spam eventualmente disponibili sul proprio smartphone e non rispondere a queste chiamate.
Come funziona e come riconoscere la truffa del +49 dalla Germania
La truffa del prefisso +49 della Germania può assumere diversi schemi di funzionamento, a seconda della strategia che i truffatori possono mettere in atto in un dato momento.
Una delle tecniche più comuni è quella delle chiamate perse, conosciuta anche con il termine giapponese “wangiri”. Come funziona praticamente? È concettualmente molto semplice: il truffatore effettua una chiamata che viene poi interrotta prima che la vittima possa rispondere. Spinti dalla curiosità, molti richiamano senza sapere che il numero in questione è associato a una linea a pagamento con tariffe elevatissime, in grado di prosciugare in pochi secondi il credito residuo o generando costi molto alti in bolletta.
Un altro schema diffuso riguarda le false offerte di lavoro. I truffatori inviano messaggi (tramite SMS, WhatsApp o altre modalità analoghe) promettendo impieghi ben retribuiti e con orari flessibili, spesso facendo leva su situazioni di difficoltà economica. Per procedere con la candidatura, però, viene chiesto di inviare dati personali, copie di documenti o addirittura di versare un importo iniziale con la scusa di coprire spese amministrative o materiali da usare per il lavoro. Inutile dire che, una volta effettuato il pagamento, il contatto sparisce nel nulla.
Un altro inganno diffuso riguarda i falsi premi e concorsi. La vittima riceve una comunicazione in cui si afferma che ha vinto un premio esclusivo (ad esempio un kit per il fai-da-te di fabbricazione tedesca), che può essere riscattato solo dopo aver pagato una commissione o fornito informazioni personali. Naturalmente, il premio non esiste e le informazioni eventualmente raccolte dal truffatore vengono utilizzate per scopi fraudolenti, come il furto d’identità.
Esiste poi il pericolo delle truffe sentimentali, una strategia che sfrutta il coinvolgimento emotivo delle vittime. I malintenzionati si fingono interessati a instaurare una relazione amorosa e, dopo settimane o addirittura mesi di interazioni, iniziano a richiedere somme di denaro con scuse apparentemente plausibili, come problemi di salute, viaggi improvvisi o spese impreviste di vario genere. La vittima, ormai coinvolta sentimentalmente, spesso cade nel tranello e invia il denaro senza sospettare nulla.
Come riconoscere la truffa del prefisso tedesco
Indipendentemente dalla variante della truffa che potrebbe esservi “somministrata” nelle prossime settimane da numeri con prefisso +49, potete difendervi. Il consiglio principale per riuscirci è, ovviamente, quello di non rispondere a chiamate e messaggi sospetti, specialmente se provengono da prefissi stranieri. Nel caso delle chiamate perse, è fondamentale non richiamare, mentre per i messaggi è utile bloccare il mittente e segnalarlo all’app di messaggistica utilizzata.
Alcuni smartphone dispongono di funzioni anti-spam che possono essere attivate per filtrare le chiamate indesiderate. Inoltre, è sempre buona norma non cliccare su link sospetti e non scaricare allegati provenienti da fonti non affidabili.
Se vi siete resi conto di essere caduti già vittima della truffa del prefisso tedesco (magari proprio dalla lettura di questo nostro articolo sul tema), vi suggeriamo di segnalare l'accaduto alle autorità (come la Polizia Postale), per cercare di sistemare in qualche modo la faccenda.