
Le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono state abbordate dalla marina militare israeliana mentre si trovavano in acque internazionali, a circa 70 miglia nautiche dalla costa, in viaggio verso la Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dalle forze militari israeliane, dalle 19:25 di ieri (ora italiana, le 20:25 locali) sono state fermate circa 40 delle 47 imbarcazioni della Flotilla: il tracker che segue la spedizione umanitaria riporta solo due navi ancora in viaggio, la Fair Lady e la Marinette, mentre con la Mikeno sono stati persi i contatti.
Gli attivisti saranno arrestati e condotti in un centro nel porto di Ashdod, dove potranno scegliere tra due alternative: accettare l’espulsione volontaria immediata, “che avverrà nei tempi più rapidi possibili”, oppure rifiutare l’espulsione immediata e accettare una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato, che dovrebbe arrivare entro 48/72 ore.
Va ricordato che, secondo il diritto internazionale e la Convenzione di Montego Bay del 1982, le acque territoriali di uno Stato si estendono fino a 12 miglia nautiche (circa 22 km) dalla linea di base della costa: oltre questa soglia, nessuno Stato ha la legittimità di bloccare l'accesso, la navigazione o lo sfruttamento delle risorse da parte di altre imbarcazioni, soprattutto se civili e disarmate, come in questo caso.
Poco dopo le 12, il Ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato un post su X in cui annuncia che:
Nessuna delle imbarcazioni della Flotilla è riuscita nel suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva o di violare il legittimo blocco navale. Tutti i passeggeri sono sani e salvi. Stanno viaggiando in sicurezza verso Israele, dal quale saranno espulsi verso l'Europa. Un'ultima nave di questa provocazione rimane a distanza. Se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale sarà impedito.
Quando è iniziato l'abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte di Israele e com'è andato
La Flotilla è stata abbordata attorno alle 19:25 (20:25 locali) del 1° ottobre da navi militari israeliane a meno di 70 miglia da Gaza. Secondo l'ultimo rilevamento del tracker, solo 2 navi della Global Sumud Flotilla sono ancora in navigazione, dirette verso Gaza: la Fair Lady e la Marinette. Con la Mikeno, invece, sono stati persi i contatti. Secondo quanto riportato dalle forze dell'unità speciale Shayetet 13 della Marina israeliana, sono state abbordate circa 40 delle 47 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Altre cinque, invece, sarebbero bloccate in mare a causa di problemi tecnici, che secondo le fonti israeliane sarebbero “indipendenti dalle azioni militari”.

Al momento gli italiani fermati sono almeno 22, tra cui ci sono Eurodeputati del M5S, di Avs e del Pd, ma anche giornalisti come Saverio Tommasi. Tra gli attivisti arrestati c'è anche Greta Thunberg, già protagonista di spedizioni della Flotilla in passato. Stando alle ricostruzioni, gli attivisti catturati non avrebbero opposto alcuna resistenza all'abbordaggio in accordo con lo spirito pacifico e nonviolento della missione umanitaria dichiarato dall'organizzazione stessa della Flotilla.
Come accennato, secondo la Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982, anche conosciuta come Convenzione di Montego Bay, le acque territoriali si estendono solo fino a 12 miglia nautiche dalla linea di base della costa (circa 22 km).
Finora, comunque, non sembrerebbero esserci stati episodi di violenza nei confronti degli attivisti: probabilmente, le operazioni di abbordaggio stanno durando diverse ore anche per evitare degli incidenti, che potrebbero mettere Israele in una posizione complicata trattandosi di cittadini stranieri, perlopiù europei. Da considerare, poi, c'è anche la quantità di imbarcazioni che compone la Flotilla, 47 in totale, con più di 200 attivisti a bordo.
Cosa potrebbe succedere ora agli attivisti della Global Sumud Flotilla e agli italiani coinvolti
Il piano di Israele per fermare la Global Sumud Flotilla era già stato reso pubblico: l'obiettivo è quello di intercettare le imbarcazioni tramite le unità dello Shayetet 13, bloccare gli attivisti, radunarli su grandi navi militari e condurli verso il porto di Ashdod, dove saranno interrogati e deportati.
Come anche riportato sul sito del Ministero degli Esteri Italiano, gli attivisti hanno ora a disposizione due alternative: la prima è accettare l’espulsione volontaria immediata, “che avverrà nei tempi più rapidi possibili”; la seconda è rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato: “in questo caso, membri della Flottilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell’Autorità giudiziaria, la cui pronunzia giunge generalmente dopo 48-72 ore”.
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che gli italiani coinvolti dovranno comunque aspettare 2/3 giorni essendoci la festa ebraica dello Yom Kippur (che cade tra l'1 e il 2 ottobre), durante la quale nessuna pratica sarà disbrigata: secondo le parole del Ministro, i nostri connazionali “aspetteranno in un centro, probabilmente nel porto di Ashdod”. La Farnesina, comunque, è in costante contatto con Tel Aviv per fornire assistenza ai cittadini italiani.
Le reazioni in Italia e a livello internazionale
L'abbordaggio della Global Sumud Flotilla ha subito generato reazioni a livello internazionale: in Italia sono stati organizzati cortei e mobilitazioni lampo in 35 città, con le principali stazioni ferroviarie italiane (Milano, Napoli, Bologna) bloccate dagli attivisti. A Roma, invece, più di 10.000 persone si sono radunate davanti a Palazzo Chigi per protestare, mentre il porto di Genova è stato bloccato dai lavoratori portuali in segno di protesta. A Bologna è partito un corteo da Piazza Maggiore, mentre sono stati registrati degli scontri tra la Polizia e gli attivisti che cercavano di bloccare la stazione. Per domani, venerdì 3 ottobre, CGIL e USB hanno indetto un nuovo sciopero generale in favore di Gaza e a supporto della Flotilla, sulla base di quello già avvenuto lo scorso 22 settembre.
Per quanto riguarda il resto del mondo, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez ha espresso la piena solidarietà verso la Flotilla, mentre il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha definito l'intervento di Israele come "una chiara violazione dei principi internazionali" e "un atto di terrorismo".