
Non appena l’estate lascia spazio all’autunno, da qualche tempo sui social spopola il foliage, una parola che, pur sembrando francese per molti, proviene direttamente dall'inglese. Il termine in origine significava “fogliame”, ha tuttavia acquisito un nuovo significato e una nuova forza diventando simbolo delle suggestioni cromatiche tipiche delle foglie degli alberi nei colori autunnali. Se da un lato il suono evoca eleganza, dall’altro è interessante notare come una parola, pur mantenendo le sue radici, possa trasformarsi così profondamente nell'uso quotidiano adattandosi alle nuove realtà del turismo, della moda e della cultura visiva.
Innanzitutto bisognerebbe specificare che la pronuncia di foliage viene talvolta erroneamente ricondotta al francese, seguendo regole fonetiche simili a quelle di parole come garage, reportage o vernissage. Questa associazione è probabilmente dovuta al suo "aspetto francese", ma sarebbe più corretta la pronuncia "fò-lieg" (/ˈfɔliedʒ/ o /ˈfɔlieidʒ/ in IPA), con accento sulla prima sillaba e una “a” muta. Non si tratta infatti di un vero e proprio francesismo, bensì di un termine inglese in uso dal XII secolo, che genericamente significa “fogliame”. L’influenza del francese è comunque presente: il termine inglese infatti deriva da feuillage, anch’esso con il significato di “fogliame” che a sua volta ha origine da feuille, un lessema di antica radice (folia in latino, phyllòn in greco).
Ma cosa indica, in sostanza, il foliage? È la descrizione di un fenomeno naturale che si verifica tipicamente in autunno, quando le chiome degli alberi si tingono dei colori più caldi – rossi, arancioni, gialli e marroni nelle loro più varie sfumature – preannunciando il cambio di stagione. Negli Stati Uniti e in Canada, dove esiste la distinzione tra "fall" e il più britannico "autumn", vengono utilizzate espressioni più articolate come autumn foliage o fall colours per descrivere questo la magia dei colori autunnali.
In italiano, foliage è stato accolto come forestierismo, ma con un’accezione più specifica rispetto al generico “fogliame”. Si tratta di un caso di restringimento semantico, un fenomeno linguistico comune nei prestiti stranieri, che implica l’aggiunta di un ulteriore strato di significato. A ben pensarci, la parola “fogliame”, forse un po' più dispregiativa e che richiama visivamente un ammasso di foglie, non trasmette certo le stesse note eleganti di "foliage", che invece fa pensare ad un manto di colori, specie quando usata in contesti turistici o estetici.
Nell’immaginario collettivo, il foliage è associato a paesaggi mozzafiato, vibranti di colori accoglienti. Un esempio emblematico è il celebre trenino del foliage della Ferrovia Vigezzina-Centovalli: una linea storica lunga 52 chilometri che collega l’Italia (Domodossola) alla Svizzera (Locarno), in funzione da oltre un secolo, diventato virale sui social negli ultimi anni grazie alla bellezza dei suoi panorami autunnali.

Il foliage non si limita però ai paesaggi: è entrato anche nel mondo della moda, dove il termine, fino a pochi anni fa pressoché sconosciuto, ha visto un vero e proprio boom. I colori caldi dell’autunno, ispirati alle foglie che cambiano tonalità, hanno influenzato abiti, accessori, acconciature e intere collezioni stagionali. Questa tendenza si traduce nell’uso di nuance “rumorose” come il rosso, l’arancio, il giallo e il marrone. L’obiettivo? Quello di evocare l’atmosfera e la bellezza della stagione autunnale anche attraverso lo stile personale.