Il termine "Carnevale" è intriso di storia e cultura e affonda le sue radici nell'antica pratica latina. La parola stessa deriva dalla locuzione carnem levare o carnelevarium, che significa letteralmente "togliere la carne". Questo richiama l'antica pratica di astenersi dal consumo di carne durante il periodo della Quaresima, che inizia con il Mercoledì delle Ceneri. Questa usanza, di origine cristiana, aveva lo scopo di mostrare solidarietà alla figura di Gesù Cristo soprattutto durante i venerdì, con un evidente richiamo al giorno della Passione.
Il Carnevale, quindi, la cui celebrazione inizia nella cosiddetta domenica di Settuagesima, e si conclude nella giornata conosciuta come “Martedì grasso”, rappresenta un'ultima esuberante celebrazione prima del periodo di digiuno, penitenza e riflessione della Quaresima secondo la dottrina religiosa cristiana.
C’è chi fa risalire la festa del Carnevale ai Saturnalia romani, quando gli schiavi diventavano padroni, gli schemi si sovvertivano e ogni licenza era permessa. Altri guardano all’antica Grecia e ai riti in onore di Dioniso, oppure all’Egitto con celebrazioni per Iside contrassegnate da cortei di carri a forma di nave.
Anche nell’antica civiltà babilonese, nell’equinozio di primavera, veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk contro il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Durante queste cerimonie si svolgeva una processione in cui erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell'universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il Salvatore. Il passaggio dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con una nave munita di ruote, un carro navale: “Il Car Naval”.