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Quali sono i gioielli di Napoleone rubati al Louvre e quale sarebbe il loro valore

Al Museo del Louvre di Parigi è stato compiuto un furto spettacolare: dei ladri, usando un montacarichi e una smerigliatrice, hanno rubato otto preziosissimi gioielli dalla Galleria di Apollo, dove si trovano i Gioielli della Corona francese. Il valore degli oggetti è poi stato valutato per 88 milioni di euro.

20 Ottobre 2025
16:25
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Quali sono i gioielli di Napoleone rubati al Louvre e quale sarebbe il loro valore
Video a cura di Stefano Gandelli
Geologo e divulgatore scientifico
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Un furto magistrale è avvenuto nella mattinata di domenica 19 ottobre 2025 al Museo Louvre di Parigi grazie a un comune montacarichi e una semplice smerigliatrice. La refurtiva? Otto preziosissimi gioielli di Napoleone contenuti nella Galleria di Apollo, la sala dove sono conservati i Gioielli della Corona francese. Il valore della refurtiva, inizialmente considerato “inestimabile", è poi stato valutato per 88 milioni di euro.

I gioielli rubati dal valore “inestimabile”

Il Ministero della Cultura francese aveva inizialmente dichiarato che il valore dei gioielli rubati era “inestimabile”: tuttavia, due giorni dopo il furto, il procuratore di Parigi ha fissato a circa 88 milioni di euro l'ammontare complessivo della refurtiva. Di seguito, l’elenco esatto dei monili rubati:

  • Diadema, collana e un orecchino della parure della regina Maria-Amalia (moglie di Luigi Bonaparte) e della regina Ortensia (moglie di Re Filippo I): questi meravigliosi gioielli in zaffiro sono una testimonianza preziosa dell’alta gioielleria parigina, realizzati nel XIX secolo. Il diadema è costituito da 24 zaffiri di Ceylon e 1.083 diamanti, la una collana con otto zaffiri, circondati da diamanti in una preziosa montatura d’oro, e gli orecchini – di cui sono uno rubato – sono formati da zaffiri incastonati.  Originariamente questi gioielli erano parte di una parure ancora più ampia, si dice anche che alcuni degli zaffiri potrebbero essere appartenuti all'imperatrice Giuseppina, prima moglie di Napoleone Bonaparte.
Collier de la parure de saphirs de la reine Marie-Amélie et de la Reine Hortense
Credit: Museo del Louvre – © 2016 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Stéphane Maréchalle
  • Collana di smeraldi e coppia di orecchini della parure di Maria-Luisa: la collana e gli orecchini – acquistati dal Louvre nel 2004 per 3,7 milioni di euro, cifra che all'epoca venne descritta come il prezzo più alto mai pagato da un museo per gioielli – furono donati da Napoleone alla sua seconda moglie, Maria Luisa, in occasione del loro matrimonio nel 1810. La collana è composta da 32 smeraldi, alcuni a forma di perla altri a losanga, e da ben 1.138 diamanti. La parure fu progettata dai gioiellieri parigini Etienne Nitot et fils: inizialmente era presente anche un diadema, che venne acquistato nel 1971 il diadema venne acquistato dall’imprenditrice e filantropa statunitense Marjorie Merriweather Post, che donò il prezioso gioiello allo Smithsonian Institution di Washington, dove ancora oggi è conservato.
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Collana di smeraldi di Maria–Luisa. Credit: © 2004 GrandPalaisRmn (Museo del Louvre) / Jean–Gilles Berizzi
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Coppia di orecchini della parure di Maria–Luisa. Credit: © 2004 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Jean–Gilles Berizzi
  • Spilla detta "reliquiario” dell’imperatrice Eugenia (moglie di Napoleone III, ultima sovrana di Francia): risalente al 1885, questa splendida spilla in diamanti è chiamata “reliquiario”, come se al suo interno fossero conservate reliquie o tesori nascosti. Il Louvre afferma che le dimensioni e la fattura dell’oggetto non consentono spazi per ospitare nulla al suo interno.
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Spilla dell’imperatrice Eugenia. Credit: © 2015 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Stéphane Maréchalle
  • Corona dell’imperatrice Eugenia: questa tiara presenta 212 perle, 1.998 diamanti e 992 diamanti dal taglio rosa. Grazie all'intervento della sicurezza i ladri l’hanno abbandonata lasciandola cadere, ed è quindi stata recuperata. Il solo diadema vale "diverse decine di milioni di euro", secondo la stima espressa dal presidente della casa d'aste Drouot, Alexandre Giquello.
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Corona dell’imperatrice Eugenia. Credit: © 2015 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Stéphane Maréchalle
  • Grande nodo da corsetto dell’imperatrice Eugenia: si tratta di una spilla a fiocco decorativo con nappe gioiello, che in origine apparteneva probabilmente a una cintura. Include 2.438 diamanti bianchi e 196 diamanti dal taglio rosa.
Credits: © 2015 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Stéphane Maréchalle
Nodo da corsetto dell’imperatrice Eugenia. Credit: © 2015 GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Stéphane Maréchalle

Com’è accaduto il furto e cosa è conservato nella galleria di Apollo

La rapina è avvenuta domenica 19 ottobre, poco dopo l’apertura del Louvre al pubblico, tra le 09:30 e le 09:40. Come confermano le immagini scattate dalla strada, i ladri – vestiti da operai con i gilet gialli – hanno utilizzato un montacarichi meccanico parcheggiato che ha permesso loro di accedere dalla finestra alla Galleria di Apollo, situata al primo piano, la zona del Museo al dove sono conservati i Gioielli della Corona francese.

Qui sono conservate corone, diademi, parure di pietre preziose, tiare, diamanti e altri meravigliosi monili che, nei secoli, sono appartenuti ai sovrani di Francia: troviamo, per esempio, la corona di Carlo Magno, quella di Napoleone, numerosi gioielli appartenuti a regine e imperatrici come quelli rubati, e anche alcuni diamanti, tra cui il famosissimo Diamante Régent, considerato a lungo il più grande del mondo, incastonato da Napoleone sulla sua spada e appartenuto anche a Maria Antonietta.

Due ladri hanno tagliato i vetri con un cutter a disco a batteria, sono entrati nel museo e hanno minacciato le guardie. La sicurezza ha immediatamente sgomberato i locali della Galleria che ha applicato il protocollo di allarme, ma nel frattempo i ladri hanno rubato i gioielli dalle vetrine di alta sicurezza: gli allarmi situati sulla finestra esterna della Galleria di Apollo e sulle due vetrine si sono attivati, ma non è stato sufficiente. I due ladri sono poi fuggiti in scooter e fortunatamente non ci sono stati feriti né tra il pubblico né tra gli agenti.

I preziosi gioielli, tra l'altro, non erano assicurati e il Louvre non riceverà alcun indennizzo per il furto. Essendo un museo statale, infatti, tutti gli oggetti contenuti al suo interno sono considerati parte del demanio pubblico: per questi casi, la legge francese prevede che sia lo Stato l'unico legittimato ad agire come assicuratore.

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