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25 Settembre 2025
6:00

5 opere d’arte famose oniriche per la giornata internazionale dei sogni

Il 25 settembre si celebra il World Dream Day, la Giornata mondiale dei sogni. Vediamo la rappresentazione del sogno nell’arte da Dalì a Picasso.

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5 opere d’arte famose oniriche per la giornata internazionale dei sogni
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Marc Chagall, Il sogno, 1939

"Sogno di dipingere e poi dipingo i miei sogni" – Van Gogh.

Ogni anno, il 25 settembre, si celebra la Giornata mondiale dei sogni, il World Dream Day. Istituito nel 2012 per iniziativa dell'educatrice americana Ozioma Egwuonwu, questo giorno è un'occasione per riflettere sui sogni, interpretati sia come le aspirazioni di ciascuno di noi sia, in senso più letterale, come l'attività psichica involontaria che facciamo durante il sonno. Fenomeni considerati da sempre complessi e misteriosi, i sogni sono fin dall’antichità materia di studio e di ispirazione: per questo moltissimi artisti e artiste hanno fatto del sogno il proprio soggetto. Vediamo alcune delle opere più famose dedicate a questo affascinante tema.

1.Il Sogno di Innocenzo III di Giotto (1295-1299)

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Giotto, Sogno di Innocenzo III

Il "Sogno di Innocenzo III" è la sesta delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti al grandissimo pittore medievale Giotto. Secondo la storia – tratta dalla Legenda maior di san Francesco –  papa Innocenzo III vide in un sogno l'umile Francesco mentre reggeva la Basilica del Laterano, che all'epoca rappresentava il cuore della Chiesa. E così lo rappresenta Giotto, ritraendo il papa nel suo baldacchino a fianco del sogno: la basilica, molto inclinata, è ritratta sul punto di crollare, ma l'intervento del santo evita il disastro.

2. Il sogno del cavaliere di Raffaello (1503-1504)

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Raffaello, Il sogno del cavaliere

Conservato nella National Gallery di Londra, questo dipinto faceva probabilmente parte di un dittico con l'opera delle Tre Grazie. La composizione, apparentemente semplice, riflette con un delicato sistema di equilibri un tema molto caro al neoplatonismo d'epoca rinascimentale: la coesistenza dei piaceri dello spirito e del corpo. L'interpretazione del quadro è controversa: per alcuni il soggetto è Ercole, per altri Scipione l'Africano. Le due figure femminili sono proiezioni del sogno del cavaliere al centro, addormentato sullo scudo, e rappresenterebbero la Virtù e il Piacere, che gli offrono ciascuna i propri attributi migliori in un ideale bilanciamento simmetrico.

3. L’incubo di Johann Heinrich Füssli (1781)

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Johann Heinrich Füssli, l’Incubo

Questo complesso dipinto, oggi conservato al Detroit Institute of Arts, offre una visione allo stesso tempo soggettiva e oggettiva del soggetto. Siamo in una stanza da letto in penombra, piena di piccoli oggetti che raccontano del tempo dell'artista: al centro del quadro c'è una giovane donna, che dorme con un'espressione sofferente, mentre di lato compare un'inquietante cavalla spettrale, che nel folklore del tempo e in alcune fiabe della mitologia germanica si raccontava fosse una portatrice di incubi (in inglese, l'incubo "nightmare" significa "giumenta della notte"). L'incubo in questione si materializza in forma di mostro, che sta accovacciato sulla ragazza come un goblin o un gargoyle.

4. Il sogno di Picasso (1932)

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Pablo Picasso, Le reve, 1932 (particolare)

Quest'opera è la più famosa di una serie di dipinti cubisti prodotti nel 1932 e tutti raffiguranti donne addormentate: il modello comune a tutti è Marie Thérèse Walter, modella francese che conobbe Picasso all'età di diciassette anni (mentre lui ne aveva quarantacinque ed era sposato con Ol'ga Chochlova) e ne divenne l'amante e poi la moglie. Il dipinto (probabilmente ispirato alla pittura fauves di Henri Matisse) raffigura il soggetto femminile, addormentato ma luminoso, con le braccia piegate e la testa inclinata da un lato: l'opera ha una forte componente erotica, data dal seminudo della figura e dal fatto che metà del viso della donna sembra avere la forma di un pene.

5. L'interpretazione dei sogni di Magritte (1935)

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René Magritte. La Clef des songes (The Interpretation of Dreams). Brussels, 1935

L'opera appartiene a una serie di dipinti in cui Renée Magritte abbinava parole e immagini utilizzando il formato di un "manuale di lettura per bambini". L'autore però dà un nome errato agli oggetti (tranne la valigia), una strategia per far sembrare sconosciute le cose familiari e ricordarci che le immagini delle cose non sono le cose stesse. Lo strumento didattico diventa quindi uno strumento di confusione.

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