
Google sta orchestrando una convergenza storica tra i suoi ecosistemi software per colmare l'unica vera lacuna rimasta nella sua strategia commerciale: il mercato dei computer desktop. Sebbene il sistema operativo Android domini incontrastato su smartphone, automobili, dispositivi indossabili e televisori, la sua presenza sui personal computer è stata finora pressoché nulla, lasciando a ChromeOS il difficile compito di competere, da una distante terza posizione, contro i giganti Windows e macOS. Per risolvere questa frammentazione e ottimizzare le risorse di sviluppo, a Mountain View si lavora alla fusione tra le capacità di ChromeOS e l'ecosistema Android in un'unica piattaforma unificata, identificata internamente con il nome in codice “Aluminium”.
Le informazioni emerse da recenti annunci di lavoro e confermate dai dirigenti durante lo Snapdragon Summit indicano che questo nuovo sistema operativo non si limiterà a portare le app mobili su schermi più grandi, ma sarà costruito con l'intelligenza artificiale al centro del progetto, sfruttando i modelli Gemini. L'obiettivo è aggredire non solo la fascia economica, in cui si collocano i Chromebook, ma anche il segmento “Premium” del mercato con dispositivi ad alte prestazioni, tablet ibridi e mini-PC, previsti per il debutto commerciale nel 2026.
Google porta Android sui pc: la rottura con il passato
L'operazione in corso rappresenta un cambiamento di paradigma rispetto al passato, quando Google tentava di mantenere separati i flussi di lavoro di Android e ChromeOS. Le prime conferme tangibili di questa nuova direzione sono arrivate quasi un anno fa, quando fonti vicine all'azienda hanno rivelato l'intenzione di creare un fronte unico per competere più efficacemente contro l'iPad di Apple. Questa strategia è stata ulteriormente corroborata a luglio e ufficializzata a settembre durante l'evento di Qualcomm (lo Snapdragon Summit), dove è stata annunciata una collaborazione per sviluppare chipset capaci di gestire questa convergenza tra mobile e desktop. Tuttavia, i dettagli più tecnici e rivelatori provengono da un annuncio di lavoro recentemente individuato da un analista noto come Frost Core, riguardante la ricerca di un “Senior Product Manager” dedicato alla divisione laptop e tablet. Nel testo dell'offerta lavorativa si fa esplicito riferimento allo sviluppo di un nuovo sistema operativo denominato “Aluminium”, un nome che non sembra casuale ma che pare omaggiare la tradizione chimica dell'azienda, richiamando il suffisso “-ium" già visto in Chromium, la base open source di ChromeOS, e sottolineando forse con il prefisso "Al" il ruolo fondamentale dell'intelligenza artificiale nel progetto.

Proprio l'AI rappresenta il cuore pulsante di questa architettura software. A differenza dei tentativi precedenti, Aluminium è progettato nativamente per integrare lo stack tecnologico di Google AI, permettendo un utilizzo profondo di Gemini, il modello linguistico di grandi dimensioni — ovvero un algoritmo addestrato su vaste quantità di dati per comprendere e generare linguaggio — direttamente sul dispositivo. Questo implica che i futuri PC Android dovranno essere dotati di hardware potente, specificamente di NPU (Neural Processing Unit), processori dedicati all'esecuzione di calcoli per l'AI, per gestire assistenti virtuali avanzati e applicazioni complesse senza dipendere esclusivamente dal cloud. La descrizione del ruolo lavorativo dissipa inoltre i dubbi sul posizionamento di mercato: si parla chiaramente di gestire un portafoglio di dispositivi che spazia dai laptop ai tablet, fino ai dispositivi “staccabili” e ai “box” (probabilmente mini PC). E, stando alle indiscrezioni trapelate finora, Google piazzerà non solo macchine economiche per il settore education, ma veri concorrenti per i laptop di fascia alta, superando i limiti storici di ChromeOS che, pur essendo sicuro e leggero, non ha mai offerto la versatilità necessaria per impensierire seriamente Microsoft e Apple nel segmento desktop.
Che fine farà ChromeOS
La transizione sarà comunque gestita con cautela, specialmente per non interrompere i flussi di lavoro delle aziende che oggi si affidano ai Chromebook; è probabile che il supporto per l'attuale ChromeOS continui parallelamente fino alla sua naturale obsolescenza, mentre Aluminium prenderà gradualmente il suo posto come standard de facto. Nonostante l'assenza di una data di lancio vera e propria, le dichiarazioni di Sameer Samat, responsabile dell'ecosistema Android, indicano il 2026 come l'anno in cui questa nuova generazione di dispositivi desktop basati su Android e potenziati dall'AI diverrà realtà per i consumatori. Non vediamo l'ora di raccontarvi questo nuovo software che prova a sfidare i giganti indiscussi del settore desktop: Windows e macOS.