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Ci sono romanzi talmente lunghi da assomigliare ad enciclopedie: sono libri per lettori coraggiosi, pesanti al punto da farci venire i crampi ai polsi, che intimidiscono per la loro lunghezza ma spesso regalano scenari sorprendenti. Dietro la mole di pagine che ci impegna per settimane, a volte mesi, si cela spesso un capolavoro: ecco 10 “giganti” della narrativa che – per lunghezza, fama e densità – possono farci sentire piccoli davanti alla loro immensità, ma anche incredibilmente arricchiti, se riusciamo ad arrivare in fondo. Ecco l'elenco dei dieci titoli più lunghi per numero di pagine:
- 1Artamène ou le Grand Cyrus – Madeleine de Scudéry
- 2Alla ricerca del tempo perduto – Marcel Proust
- 3La mia lotta (Min Kamp) – Karl Ove Knausgård
- 4L’uomo senza qualità – Robert Musil
- 5Sir Charles Grandison – Samuel Richardson
- 6Guerra e pace – Lev Tolstoj
- 7Il ragazzo giusto (A Suitable Boy) – Vikram Seth
- 8Clarissa – Samuel Richardson
- 9Il visconte di Bragelonne – Alexandre Dumas
- 10Infinite Jest – David Foster Wallace
- 11The Story of the Vivian Girls, in What is Known as the Realms of the Unreal – Henry Darger
Artamène ou le Grand Cyrus – Madeleine de Scudéry
Pagine: Circa 13.095 (10 volumi)
Parole: Circa 1.954.300
Considerato uno dei romanzi più lunghi mai pubblicati (è stato stampato in dieci volumi tra il 1649 e il 1653) questo romanzo barocco è praticamente sconosciuto oggi, ma ai suoi tempi era un best seller.
La storia, ambientata in un Oriente immaginario, racconta le avventure del giovane principe Artamène, che cerca di conquistare il cuore della sua amata, Cyrus, in un contesto di intrighi, battaglie e amori non corrisposti. Come nel caso di molte scrittrici costrette ad usare uno pseudonimo maschile o ad affidarsi ad un parente prossimo, fu pubblicato sotto il nome del fratello Georges, ma oggi è attribuito ampiamente a Madeleine.
Con le sue (oltre) 13 mila pagine, il libro è talmente tanto lungo che alcuni studiosi sospettano che nemmeno l’autrice l’abbia riletto!
Alla ricerca del tempo perduto – Marcel Proust
Pagine: Circa 4.211 (edizione Modern Library Classics)
Parole: Stima di circa 1.267.069;

Secondo il Guinness dei Primati, è il romanzo più lungo mai scritto. Non un libro, ma una vera cattedrale della memoria, composta da sette volumi pubblicati tra il 1913 e il 1927.
Il protagonista, Marcel, cerca di recuperare il tempo perduto attraverso i ricordi scatenati da odori, sapori e immagini, come l’ormai leggendaria madeleine. Dei sette pubblicati, volumi come "Dalla parte di Swann", "All’ombra delle fanciulle in fiore" e "Il tempo ritrovato" sono esempi di letteratura profondissima e lirica. Ma attenzione: si tratta di libri che non si leggono a cuor leggero, perché esplorano in profondità la memoria, il tempo e la complessità dell'esperienza umana. La scrittura di Proust, oltretutto, è intricata, con periodi molto lunghi e riflessioni profonde che richiedono una lettura attenta e meditativa.
Esistono edizioni integrali in cofanetto che sembrano enciclopedie… ma se l'idea di avere tra le mani dei mattoni non dovesse essere di vostro gusto, non preoccupatevi: la collana esiste anche in versione ebook.
La mia lotta (Min Kamp) – Karl Ove Knausgård
Pagine: Circa 3.600 (6 volumi scritti tra il 2009 e il 2011)
Non conosciamo l'esatto numero di parole di quest’autobiografia iperrealista che ha diviso la critica, definita alternativamente "geniale e narcisistica". In queste pagine, il norvegese Karl Ove Knausgård racconta tutto della propria vita: infanzia, vita adulta, momenti banali e profondi, il tutto attraverso una scrittura cruda ed emotivamente onesta che ha affascinato milioni di lettori.
Ci avrete di sicuro pensato, leggendolo: il titolo originale è identico a quello del libro di Hitler ("Mein Kampf"), e questa scelta non è voluta: l’autore ha proprio voluto provocare una riflessione sul peso della memoria e della storia personale.
L’uomo senza qualità – Robert Musil
Pagine: Circa 1.774 (edizione Paperback)
Anche in questo caso è complicato fare una stima complessiva del numero di parole: si tratta di un romanzo incompiuto (nonostante Musil lavorò a quest’opera per più di 20 anni, non riuscì a terminarlo, e venne pubblicato postumo nel 1943) che esplora la crisi dell’identità nell’Europa del primo Novecento. Il protagonista, Ulrich, è un uomo ignavo, privo di ideologie e valori, e non riesce ad adattarsi al mondo che si sta muovendo così velocemente intorno a lui. Si sente alienato, paralizzato, estraneo a quanto vede e subisce passivamente. Il testo, che è anche uno specchio della decadenza austro-ungarica, si concentra soprattutto nel confronto tra individualità e collettività in un periodo in cui la civiltà europea sembra essere in inesorabile declino.
Filosofico, satirico e geniale, il capolavoro di Musil non è certo per molti lettori, perché richiede pazienza e concentrazione.
Sir Charles Grandison – Samuel Richardson
Pagine: Circa 1.534 (edizione Penguin Classics)
Parole: Circa 915.000
Meno noto di Clarissa e Pamela, ma altrettanto monumentale, questo romanzo epistolare (scritto in 7 volumi tra il 1747 e il 1753) racconta le virtù di Sir Charles, gentiluomo inglese virtuoso e generoso alle prese con l’amore e il dovere. Il suo carattere impeccabile e il suo comportamento sono nettamente in contrasto con gli altri personaggi, che incarnano diverse sfaccettature della moralità, non sempre così positive.
Una storia singolare che nasceva da un bisogno di Richardson: creare un eroe morale in risposta ai libertini della narrativa settecentesca. Il risultato? Un libro che alcuni trovano edificante, altri… interminabile.
Guerra e pace – Lev Tolstoj
Pagine: Circa 1.440 (edizione Signet Classics)
Parole: Circa 587.287

Chi non conosce Guerra e pace di Lev Tolstoj? Il grande capolavoro della scrittura russa narra le vicende delle famiglie Bolkonskij e Rostov durante le guerre napoleoniche, ma è anche un’opera filosofica e psicologica. Nella sua opera più monumentale, Tolstoj esplora il destino, la storia e la natura umana attraverso personaggi come Pierre, Andrej e Natasha, che si confrontano con l'amore, la guerra e la ricerca di un senso nella vita.
Non tutti sanno che Tolstoj riscrisse l'opera ben sette volte, e forse è anche questa smania di perfezione da parte del suo autore a rendere Guerra e Pace una delle pietre miliari della letteratura mondiale, tanto apprezzata quanto temuta per la sua profondità.
Il ragazzo giusto (A Suitable Boy) – Vikram Seth
Pagine: Circa 1.504 (edizione Orion Pub Co)
Parole: Circa 591.552
Pubblicato nel 1993, il romanzo è ambientato nell’India post-indipendenza, e segue le vicende di una madre che cerca il marito “giusto” per la figlia, la 19enne Lata Mehra, che davanti a sé ha diverse opzioni, ognuna delle quali rappresenta un diverso tipo di "ragazzo giusto". Ma il suo viaggio interiore e la ricerca dell'amore autentico si intrecciano con le questioni politiche e culturali dell'epoca, rendendo il libro l'affresco sociale e politico di un Paese in trasformazione.
Clarissa – Samuel Richardson
Pagine: Oltre 1.500 (versione integrale)
Parole: Quasi 1 milione
Pubblicato nel 1748, è uno dei primi esempi di romanzo epistolare. Clarissa è una giovane donna che tenta di sfuggire alle pressioni familiari e alle attenzioni del libertino Lovelace, in un crescendo drammatico e tragico.
Il romanzo è lungo e complesso, ma è anche un'affascinante riflessione sulla natura della libertà e della seduzione, così come sulla forza dell'individuo di fronte alla manipolazione e alla sofferenza. Alcuni lettori del Settecento scrissero all’autore supplicandolo di cambiare il finale, ma lui, imperturbabile, non cedette.
Il visconte di Bragelonne – Alexandre Dumas
Pagine: Circa 1.283 (edizione integrale)
Ultimo capitolo della trilogia dei moschettieri, Il visconte di Bragelonne segue le avventure di D’Artagnan e compagni negli anni della Restaurazione.
Il libro è famoso per l'intreccio ricco di azione, intrighi e sviluppi romantici, ma anche per l'introspezione dei personaggi, che devono confrontarsi con il passaggio del tempo e le scelte morali. La figura di d'Artagnan, ormai più anziano rispetto ai primi due libri della trilogia ("I tre moschettieri" e "Vent'anni dopo"), continua a essere un simbolo di lealtà e coraggio, ma il romanzo segna anche la fine delle vicende che hanno come protagonisti i più famosi e valorosi moschettieri di sempre.
Infinite Jest – David Foster Wallace
Pagine: 1.079 (edizione Back Bay Books)
Parole: Stime tra 269.000 e 577.000
Pubblicato per la prima volta nel 1996, Infinite Jest è diventato ben presto un romanzo cult.
Ambientato in un futuro distopico dove il tempo è sponsorizzato da aziende e una misteriosa videoregistrazione può causare dipendenza letale, questo libro è forse il più prezioso tra quelli scritti dall'autore, ed è amatissimo dalla critica per il suo tono ironico, labirintico e brillante, e anche per i numerosi riferimenti culturali, letterari e filosofici.
Le note a piè di pagina, lunghe e numerose, sono parte integrante della narrazione, quindi se deciderete di leggerlo… non potrete saltarle!
The Story of the Vivian Girls, in What is Known as the Realms of the Unreal – Henry Darger

Fuori concorso perché mai pubblicato, merita comunque di essere menzionato questo manoscritto… di oltre 15.000 pagine! Scritto e illustrato in segreto da Henry Darger, un custode di Chicago vissuto nel secolo scorso, il romanzo è stato scoperto solo dopo la sua morte. L’opera, che racconta la battaglia epica tra bambini angelici e tiranni malvagi in un mondo fantastico e inquietante, è accompagnata da centinaia di disegni a mano e collage: un autentico caso di outsider art.
Tutti i libri di cui vi abbiamo parlato sono universi narrativi che richiedono tempo, pazienza e dedizione. Alcuni raccontano vite intere, altri mettono in crisi il lettore, ma tutti loro hanno una cosa in comune: offrono esperienze profonde, spesso trasformative. E se la mole vi spaventa… c’è sempre l’ebook, che pesa quanto uno smartphone ma può contenere l’intera "biblioteca di Babele" (un'invenzione letteraria di Borges: un infinito labirinto di libri che contiene ogni possibile combinazione di parole).