In questo episodio di Pop Corner abbiamo intervistato Tony Tammaro, cantautore napoletano noto soprattutto per i suoi brani parodistici. Parleremo di come sono nati alcuni dei suoi più grandi tormentoni e di quale sia stata la sua strategia di comunicazione nel corso degli anni.
La chiacchierata si apre con l'inedita ricostruzione 3D del cappottamento del "trerrote" con a bordo il carico di melloni – citazione di una sua celebre canzone. Quell'episodio, tra l'altro, non è frutto della sua immaginazione ma si tratta di una scena a cui ha davvero assistito, quando un apecar si è ribaltato e la gente, pian piano, ha iniziato a raccogliere tutte le angurie che si erano riversate in strada.
Parlando invece della sua carriera discografica, Tony ci ha raccontato di come lui abbia scritto tutti i suoi 120 brani circa su un unico soggetto: i tamarri. Loro non sono altro che i "cafoni inurbati", quelli che dalla provincia si trasferiscono nella metropoli ma, non conoscendone i modi, iniziano a commettere delle gaffe. Pensate che lo pseudonimo "Tammaro" deriva proprio da un gioco di parole con "tamarro".
Tra tutti i suoi brani, uno tra i più celebri è "il rock dei tamarri" che nel corso degli anni è diventato per molti napoletani la colonna sonora di pasquetta. Questo brano è ispirato alle esperienze di Tony da ragazzo, quando girava a Ischia e Capri durante le feste portandosi cibo e bevande da casa per risparmiare fino all'ultimo centesimo.
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