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POP CORNER
episodio 15
11 Marzo 2025
18:30

La nostra intervista a Gabriele Mainetti, il regista de “La città proibita” e “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Gabriele Mainetti presenta il nuovo film La Città Proibita, un kung fu movie ambientato a Roma. Il regista parla del suo metodo creativo, della ricerca di autenticità nelle scene d’azione e dell’equilibrio tra arte e mercato. Riflette sull’IA nel cinema e sull’importanza della sala come esperienza immersiva.

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La nostra intervista a Gabriele Mainetti, il regista de “La città proibita” e “Lo chiamavano Jeeg Robot”
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È in arrivo nelle sale La Città Proibita, il nuovo film del regista, attore, compositore e produttore cinematografico italiano Gabriele Mainetti (Roma, 7 novembre 1976), già noto al grande pubblico per pellicole come Lo chiamavano Jeeg Robot (2015) e Freaks Out (2021). Il primo, un film che ha rivoluzionato il cinema italiano mescolando il genere supereroistico con il realismo urbano e il secondo che ha confermato la sua capacità di fondere generi diversi, raccontando la storia di un gruppo di artisti circensi dotati di abilità straordinarie nella Roma occupata dai nazisti.

In questo episodio di PopCorner abbiamo parlato con Gabriele Mainetti di come si realizza un film, dall'idea iniziale alla distribuzione, passando per la costruzione della storia, la ricerca degli attori, la preparazione delle scene d'azione e il lavoro sul set. Per il regista, un film deve coinvolgere lo spettatore e farlo immergere nella narrazione senza mai interrompere la sospensione dell'incredulità. Per lui, la chiave di questo processo sta nello stare "scomodi": solo affrontando sfide e difficoltà si riesce a creare qualcosa di autentico e sorprendente. Questo approccio lo ha portato a sviluppare una particolare attenzione per la verosimiglianza, soprattutto nelle scene d'azione, che richiedono una preparazione minuziosa. Con La Città Proibita, Mainetti affronta una nuova sfida: un kung fu movie ambientato a Roma, un esperimento che fonde il cinema d’azione asiatico con un'ambientazione profondamente italiana.

Abbiamo parlato anche del rapporto tra arte e industria cinematografica. Secondo Mainetti, un film deve trovare il giusto equilibrio tra espressione artistica e intrattenimento, soprattutto quando si tratta di produzioni dal budget elevato. Il regista sottolinea l'importanza di costruire storie capaci di attrarre il pubblico senza sacrificare l'identità e la visione autoriale.

Un altro tema centrale è stato quello della tecnologia e del futuro del cinema. Mainetti si dice affascinato dalle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale nel migliorare aspetti tecnici della produzione, come la gestione della luce e degli effetti speciali. Tuttavia, mette in guardia dal rischio di perdere l'aspetto umano della narrazione, elemento che considera fondamentale per l'autenticità di un'opera cinematografica.

Infine, non potevamo non parlare dell'importanza della sala cinematografica. Per Mainetti, il cinema visto sul grande schermo offre un'esperienza immersiva e collettiva unica, diversa dalla visione casalinga. Un film deve giustificare il viaggio dello spettatore fino alla sala, offrendo qualcosa di speciale e irripetibile.

Con La Città Proibita, il regista continua a sperimentare e a reinventare il cinema di genere in Italia, dimostrando che è possibile coniugare tradizione e innovazione, spettacolo e profondità narrativa, in un'opera che punta a conquistare non solo il pubblico italiano, ma anche quello internazionale.

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Andrea Moccia
Direttore editoriale
Sono nato nell'Agosto del 1985, a Napoli. Mi sono pagato gli studi universitari vendendo pop-corn e gelati nelle sale di un Cinema. Ho lavorato per dieci anni in giro per il mondo, di cui sette all'Istituto nazionale francese dell'energia, in qualità di geologo e team manager. Nel 2018 a Parigi, per gioco, è nata Geopop, diventata nel 2021 una azienda del gruppo Ciaopeople. Sono dell'idea che la cultura sia la più grande ricchezza per un Paese e ho deciso di dedicare la mia vita per offrire un contributo e far appassionare le persone alla conoscenza. Col sorriso :)
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