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Il Navi Mumbai International Airport (NMIA), noto anche come D.B. Patil International Airport, è un'infrastruttura aeroportuale di dimensioni colossali progettata per alleggerire il carico del traffico sull'attuale Chhatrapati Shivaji Maharaj International Airport (CSMIA) di Mumbai. Il progetto del gruppo Adani, la cui forma è ispirata a quella del fiore di loto, mira a servire 90 milioni di passeggeri. Vediamo insieme come è fatto, valutandone pro e contro.
Il nuovo Navi Mumbai International Airport: analisi del progetto
Per comprendere al meglio questo importante progetto aeroportuale, è fondamentale valutarne insieme alcune cifre. Il costo per la realizzazione di questo aeroporto era stata inizialmente stimato intorno al miliardo e mezzo di dollari, anche se oggi si stima sarà prossimo ai 2 miliardi di dollari. Dopo tutte le cinque fasi di realizzazione, l'aeroporto sarà in grado di servire 90 milioni di cittadini. Durante le prime due fasi di realizzazione, si punta alla gestione di 20 milioni di passeggeri l'anno, con 2,5 milioni di tonnellate di merci.

A livello di strutture, l'aeroporto è senza ombra di dubbio interessante. Innanzitutto, si estenderà su un'area di 1.160 ettari. Praticamente, l'equivalente di 1.600 campi da calcio regolamentari. Per quanto riguarda le piste, l'aeroporto sarà dotato di due piste parallele della lunghezza di 3.700 metri l'una, con una larghezza di 60 metri, in grado di operare simultaneamente. Sono previsti, nel progetto, 3 terminal passeggeri alla fine delle cinque fasi di realizzazione dell'aeroporto. Durante le fasi 1 e 2 verrano realizzati 28-30 gate di imbarco. Saranno presenti terminal dedicati per il cargo domestico e internazionale, con una capacità combinata di 2,5 milioni di tonnellate una volta completato.
L'area di parcheggio degli aeromobili (APRON), avrà, alla fine della realizzazione del progetto, ben 100 posti per aeromobili di categoria C e D. Una torre ATC alta circa 80 metri è in costruzione per offrire una vista a 360 gradi sulle piste.
Costi e critiche
La fase 1 di realizzazione dell'aeroporto è iniziata ad agosto del 2021, con l'acquisizione del progetto da parte del gruppo Adani e dovrebbe terminare a settembre 2025. I primi atterraggi tecnici e test (come il volo di un C-295 dell'Indian Air Force a ottobre 2024 e di un Airbus A320 di IndiGo Airlines a dicembre 2024) hanno già avuto luogo, confermando l'avanzamento dei lavori sulle piste.
Il progetto però non è esente da critiche: gli ambientalisti, per primi, hanno reputato l'opera come un vero e proprio attacco alle aree naturali circostanti che, certamente, risentiranno delle operazioni di costruzione di una opera così imponente. In particolare, secondo le stime, l'area su cui sorgerà l'aeroporto è ricoperta in prevalenza da foreste di mangrovie ed aree fangose (mudflats). Queste aree sono considerate fondamentali per la protezione nei confronti di inondazioni, e rappresentano un importante habitat ed ecosistema per molte specie.
Per fare spazio all'aeroporto, sono stati necessari il livellamento di diverse colline (una collina di 90 metri è stata abbattuta) e la deviazione di due fiumi (il Ulwe e il Gadhi). Questo ha alterato la morfologia del terreno e i corsi d'acqua naturali, con potenziali impatti sull'idrografia della regione e sul rischio di inondazioni nelle aree circostanti. La terza critica riguarda la futura operatività di un aeroporto di queste dimensioni comporterà un aumento significativo dell'inquinamento acustico e atmosferico, con impatti sulla salute dei residenti locali e sulla fauna selvatica.