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8 Settembre 2025
8:00

Il termine “arancione” deriva da “arancia” o viceversa?

Il nome del colore arancione deriva dall'arancia, il frutto: entrambi nascono con la diffusione dell'arancia in Europa, avvenuta nel XV secolo grazie ai Portoghesi. "Arancia" deriva infatti dal portoghese "laranja", parola che a sua volta origina dall'arabo, con radice persiana e sanscrita.

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Il termine “arancione” deriva da “arancia” o viceversa?
arancia
Credits: Zeynel Cebeci, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.

Chiedersi se sia nato prima il colore arancione o il frutto arancia è un po’ come domandarsi se sia arrivato prima l’uovo o la gallina. In questo caso la risposta c’è: prima viene l'agrume, poi il nome del colore. La parola nasce dal portoghese laranja, che a sua volta deriva dall’arabo, dal persiano e ancora più indietro dal sanscrito.

La storia della parola “arancia”: da dove deriva e cosa significa?

Si hanno notizie della presenza delle arance già dai tempi dei Romani, importate dall’Arabia in Sicilia: la tradizione vuole che, nel chiostro del Convento di Santa Sabina sul colle dell’Aventino, ci sia una pianta di arance dolci piantata da San Domenico in persona nel 1200. La diffusione del frutto, però, sembra essersi fermata in Sicilia, per essere poi essere riscoperta circa due secoli dopo, appunto dai portoghesi, nel XV secolo.

La parola “arancia”, quindi, affonda la sua origine proprio nella storia dei popoli che l’hanno introdotta nella nostra Penisola: il termine portoghese laranja deriva a sua volta dall’arabo nāranj, con cui si definisce nello specifico l’ “arancia amara”, termine molto simile al persiano nāranğ, che vuole probabilmente dire “la frutta più amata dagli elefanti”, termine di origine sanscrita.

Interessante osservare che l’arancia dolce, in arabo è invece chiamata burtuqāl, parola molto simile a “Portogallo”. I portoghesi, infatti, non solo hanno importato il frutto, ma l’hanno anche ampiamente coltivato nelle loro terre assolate.

Anche in diversi dialetti italiani la parola “arancia” è molto simile a “Portogallo”: purtuàll' (napoletano),  pattuàllu (siciliano), purtuall (abruzzese), portacallu (salentino), e diversi altri.

Il colore arancione, conosciuto dal Rinascimento e ufficializzato da Newton

Prima che le arance si diffondessero in Europa, il colore arancione, risultato dell’unione tra rosso e giallo, era definito classicamente come “rosso”: ed in effetti, ancora oggi, definiamo “rossi” elementi che effettivamente sono arancioni, come i capelli rossi e i pesci rossi.

Le prime notizie dell’utilizzo del termine “arancione” per definire il colore risalgono al 1500, secolo in cui, infatti, l’arancia si diffonde in Europa. Nel 1502 si descrivono con il termine “orange” – declinazione in francese e inglese della stessa radice nāranj – i tessuti per il matrimonio della principessa Margaret Tudor con il Re di Scozia, Giacomo IV.

Ma dobbiamo aspettare il 1672 perché il colore arancione venga ufficialmente riconosciuto nello spettro cromatico: ciò avviene grazie ad Isaac Newton che elabora quello che passerà alla storia come il disco di Newton, strumento ottico composto dai sette colori dell’arcobaleno. Tra questi, compare anche l’arancione.

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