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Con i suoi 260 metri di altezza, il Transamerica Pyramid è stato, dal 1972 al 2018, l'edificio più alto di San Francisco, rendendolo un simbolo riconoscibile della città californiana. Un progetto visionario dell'architetto William L. Pereira, sviluppato su fondazioni profonde 16 metri, con una elevazione di 48 piani e una superficie totale di 49 000 m2. La caratteristica forma piramidale dell'edificio al 600 di Montgomery Street nell'area nord della città è ispirata alle sequoie, i grandi alberi tipici della costa occidentale degli Stati Uniti, ed è stata oggetto di forte dibattito e critiche al momento dell'approvazione del progetto.
Le caratteristiche del Transamerica Pyramid
Il Transamerica Pyramid è uno degli edifici più iconici della città di San Francisco. L'edificio, con la sua caratteristica morfologia piramidale a base quadrata, culmina con una peculiare guglia rivestita in alluminio anodizzato. La struttura, alta 260 metri, raggiunge in elevazione 48 piani. L'edificio domina la Chinatown ed il Financial District della città e alla base vi sono gli ingressi, affacciati su un portico pedonale, caratterizzato da un sistema di travi oblique a traliccio. I quattro lati dell'edificio, anch'essi obliqui, sono rivestiti da una caratteristica polvere di quarzo, che conferisce alle facciate il colore chiaro visibile dall'esterno. Su tutti e quattro i lati sono presenti ben 3 678 finestre di forma quadrangolare.
Uno degli elementi più caratteristici sono indubbiamente le due grandi vele, a forma di parallelepipedo, che svettano dal 27mo piano e ospitano 4 dei 18 ascensori presenti all'interno della struttura. Sulla sommità delle due grandi vele sono presenti terrazze panoramiche.
L'edificio sviluppa una superficie totale di 49 000 m2, con una distribuzione peculiare dei metri quadrati calpestabili. Si parte dai 2 065 m2 del 6° piano, per arrivare ai 235 m2 del 48°.
Le sfide ingegneristiche in una zona fortemente sismica

A livello prettamente ingegneristico, la sfida principale ha riguardato la necessità di progettare una struttura in grado di resistere alle costanti sollecitazioni sismiche che caratterizzano l'area della costa occidentale americana, ed in particolare la città di San Francisco. Le fondazioni consistono in una gettata di 16.000 metri cubi di calcestruzzo armato, su cui sono stati installati degli speciali dissuasori in grado di smorzare gli effetti delle sollecitazioni orizzontali a cui tipicamente una struttura viene sottoposta in caso di attività sismica.
Altro elemento strutturale in grado di conferire maggiore stabilità è proprio il sistema di travi oblique, disposte a traliccio, che si sviluppano su di un area maggiore rispetto ai prospetti laterali. Anche questo complesso strutturale conferisce all'edificio maggiore resistenza in caso di sollecitazioni sismiche. L'efficacia del progetto è stata dimostrata durante il terremoto del 1989 che ha colpito la città di San Francisco, durante il quale, la struttura, sottoposta per 15 secondi ad un terremoto di magnitudo 6.9, ha resistito egregiamente, non riportando alcun danno.
Crown jewel, la caratteristica guglia del Transamerica Pyramid
L'elemento più caratteristico di questo grattacielo è la guglia, soprannominata Crown jewel. L'elemento, costituito da una ossatura di acciaio di 64,6 metri, con un rivestimento formato da griglie di acciaio fessurato, da cui traspare l'illuminazione notturna con proiettori da 1.000 watt ciascuno, installati all'interno dell'elemento. Questi proiettori sono disposti in modo tale da poter cambiare colore a seconda della necessità. Per la sicurezza aerea, al culmine della guglia, è installato un faro di colore rosso, sempre da 1.000 Watt.
L'architetto Pereira scelse di conferire al progetto la caratteristica forma a piramide in quanto, secondo la sua valutazione, questa caratteristica forma avrebbe permesso una illuminazione migliore non solo degli ambienti interni all'edificio, ma avrebbe anche permesso alla luce solare di illuminare le aree circostanti l'area su cui l'edificio sarebbe sorto. Questa scelta è stata ispirata dalle sequoie, alberi che possono raggiungere anche gli 80 m di altezza, di cui l'area della west coast americana è piena.
La storia del progetto
Il progetto del Transamerica Pyramid venne commissionato all'architetto William L. Pereira nel 1967, da John Beckett, al tempo A.D. della Transamerica Corporation. L'anno dopo, nel 1968, quando il progetto venne ufficialmente presentato, suscitò non poche polemiche.
Nonostante le molteplici polemiche sul progetto, il cantiere venne terminato nel 1972, con un costo totale di 32.000.000 di dollari. Originariamente di proprietà della Transamerican Corporation, l'edificio passò poi a GE Capital in seguito all'acquisizione della Transamerican. Attraverso diverse successive transizioni di proprietà, nel 1999 l'intera struttura fu acquistata dalla compagnia assicurativa olandese Aegon, che tuttavia scelse di conservare la denominazione originale. Nel 2009, a seguito di un'importante opera di ristrutturazione, il Transamerica Pyramid Center ottenne la certificazione LEED Platinum dal Green Building Council per le sue pratiche di sostenibilità ambientale, che comprendono il risparmio energetico e idrico, la diminuzione delle emissioni inquinanti e il miglioramento della qualità ambientale interna. Oggi, l'edificio rappresenta un elemento distintivo dello skyline cittadino e un punto di riferimento iconico del Financial District, figurando anche tra i grattacieli più alti del mondo ed essendo riconosciuto come California Historical Landmark.