Il consumo di suolo per la costruzione di nuovi edifici e abitazioni in zone a rischio di dissesto idrogeologico e sismico e in aree vincolate per la tutela paesaggistica è in crescita in Italia. Questo è il dato allarmante che emerge dall'ultimo report SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) riferito al consumo di suolo nel nostro Paese.
La tutela del suolo è fondamentale non solo per garantire la biodiversità e per la produzione agricola, ma anche per mitigare gli effetti di eventi meteorologici estremi, soprattutto in un Paese come il nostro, dalla conformazione territoriale particolarmente fragile.
Di seguito potete vedere un quadro completo del consumo di suolo in aree a pericolosità idraulica (allagamenti e alluvioni), a rischio di frana e sismico.
Il consumo di suolo nelle aree a pericolosità idraulica
In Italia, la percentuale di consumo di suolo nelle aree a pericolosità idraulica elevata (ovvero, che si allagano a seguito di eventi che possono accadere ogni 20-50 anni), è del 6,4%.
Nell'ultimo anno, c'è stato un incremento del suolo consumato in queste aree a rischio, che in valore assoluto raggiunge i 917,6 ettari.
In particolare, la Liguria è la regione in cui si è costruito di più in zone a pericolosità idraulica, con delle percentuali di consumo del suolo in zone a rischio che oscillano tra il 23 e il 33 percento, a seconda del livello di pericolosità dell'evento.
Osservando la mappa del suolo consumato in percentuale nelle aree a pericolosità idraulica media, si possono vedere vaste superfici consumate nella zona della Romagna, colpita dalle alluvioni del 2023.
Il 4% delle aree a pericolosità di frana è costruito
In Italia, nel 2022, la percentuale di aree costruite in zone a pericolosità media di frana è pari al 4%. In questo caso, l'incremento è stato di 529 ettari in più rispetto al 2021 di consumo di suolo all'interno di zone a pericolosità di frana medie o elevata. Il podio delle regioni vede la Lombardia in testa, con il 15,5% di suolo a rischio frana consumato, il Piemonte (15,%) e Friuli-Venezia Giulia (12,8%).
Aree a pericolosità sismica
Per quanto riguarda le aree a pericolosità sismica, queste sono consumate con una percentuale tra il 4,6 e il 7 percento, per un totale di 820.935 ettari di superficie consumata.
Le regioni con un consumo di suolo più elevato in aree a pericolosità sismica sono Lombardia (13,5%), Veneto (12,3%) e Campania (10,7%).
In questo caso, c'è stato un incremento percentuale dello 0,30% rispetto all'anno precedente, 2021.