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20 Febbraio 2025
12:30

La Grande Onda di Kanagawa di Hokusai, il capolavoro giapponese che ha girato il mondo

La Grande Onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai, realizzata intorno al 1830, è un'icona dell'arte giapponese, famosa per la sua diffusione globale grazie alla tecnica della xilografia, che consente di produrre molte copie originali. Oggi ne restano circa 100, conservate in musei di tutto il mondo e in collezioni private.

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La Grande Onda di Kanagawa di Hokusai, il capolavoro giapponese che ha girato il mondo
La Grande Onda di Hokusai conservata al British Museum (pubblico dominio via Wikimedia)
La Grande Onda di Kanagawa conservata al British Museum. Credit: Katsushika Hokusai, via Wikimedia Commons.

La Grande Onda di Kanagawa è una xilografia in stile Ukiyo-e, realizzata dal pittore giapponese Katsushika Hokusai (1760-1849) intorno al 1830. È la prima e più celebre stampa della serie Trentasei vedute del Monte Fuji, oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo. La sua straordinaria diffusione l'ha resa un vero e proprio simbolo dell'arte giapponese e ha avuto un'enorme influenza sugli artisti europei di fine ‘800 e non solo. Potreste averla vista in numerosi luoghi diversi, ma come è possibile? Perché è una xilografia, ovvero una stampa realizzata da una matrice di legno, che consente di produrre molte copie originali, oggi conservate in musei e collezioni di tutto il mondo.

La Grande Onda di Kanagawa, il capolavoro riprodotto all’infinito

Una grande onda che si infrange in primo piano, delle barche e, in lontananza, il monte Fuji. Anche solo con questa scarna descrizione è facile riconoscere una delle opere d'arte più amate di sempre: La Grande Onda, come viene spesso abbreviata, è forse la più famosa delle opere di un momento di grande fervore culturale in Giappone, il cosiddetto Mondo fluttuante, o Ukiyo-e, che attraversò anche la musica e il teatro. Quest'opera è la più nota della serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji, che l'artista realizzò nei primi anni '30 dell'Ottocento, dopo aver lavorato sull'idea per circa trent'anni: la sua grande diffusione si deve sicuramente alla sua efficacia e al suo medium (la tecnica di realizzazione utilizzata). L'opera infatti non è un dipinto ma una xilografia, cioè una stampa fatta da una matrice di blocchi di legno (da cui il nome, dal greco xilon = legno, graphein = scrivere, incidere). La stampa xilografica era una forma d'arte molto popolare nel periodo giapponese Edo e permetteva una delle tecniche di stampa a colori più avanzate dell'epoca. Infatti il colore dell'onda è straordinario, un mix di indaco e di blu di Prussia, appena arrivato in Giappone dall'Olanda con il nome di "indaco di Berlino". Questa tecnica permette di realizzare infinite stampe da uno stesso modello, per questo esistono tanti "originali" fatti dalla medesima matrice, che oggi sono conservati in vari musei del mondo, su fogli sottili di soli 25,7 × 37,9 centimetri.

Quante copie della Grande Onda esistono al mondo

Il numero esatto di copie è sconosciuto, dato che la quantità di "impressioni" fatte da un set di blocchi di legno non veniva generalmente registrata, tuttavia sappiamo che ne furono prodotte moltissime. Il British Museum ricorda che un editore doveva venderne almeno 2.000 per realizzare un profitto, e che gli esperti stimano siano state fatte fino a 8.000 impressioni del dipinto. Oggi non le abbiamo più tutte, considerando quanto siano piccole e fragili: dai dati aggiornati al 2022 sappiamo dell'esistenza di circa 100 copie. Di solito tra i vari esemplari ci sono piccole differenze, sia perché si può decidere di stampare con colori diversi sia perché la matrice può recare dei segni di usura, specialmente se usata con frequenza: dato che le impressioni non sono datate o numerate, questi segni sono l'unico modo per determinare l'evoluzione cronologica di queste copie.

Dove si trova la Grande Onda di Kanagawa

Molte delle copie ancora esistenti sono conservate in Giappone, al Museo nazionale di Tokyo o al Museo giapponese Ukiyo-e di Matsumoto, anche se le più viste sono probabilmente quelle del British Museum di Londra e del Metropolitan Museum of Art di New York. Sempre negli Stati Uniti, ce ne sono a Chicago, Los Angeles e Washington, mentre in Francia, dove l'opera ebbe un lunghissimo e straordinario successo, e influenzò gli Impressionisti, se ne trovano a Giverny e a Parigi, sia al Musée Guimet sia alla Bibliothèque Nationale de France. Ulteriori stampe sono presenti in Europa e nel mondo, per esempio a Melbourne, e in alcune collezioni private: è il caso di quella venduta nel 2023 al prezzo record di 2,8 milioni di dollari. In Italia alcune copie sono conservate al Museo d'arte orientale Edoardo Chiossone di Genova, al Palazzo Maffei Casa Museo di Verona, il Civico museo d'arte orientale di Trieste, il Museo d'arte orientale di Torino.

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