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Nel mondo videoludico alcuni titoli hanno acquisito in poco tempo una fama "oscura e misteriosa": è il caso di Polybius, cabinato arcade distribuito in pochissime sale giochi degli USA nel 1981 e sviluppato da una presunta casa tedesca chiamata Sinneslöschen. Questo videogioco sarebbe stato realizzato dalla CIA con l'obiettivo di effettuare esperimenti sul controllo mentale dei giocatori.
Tuttavia, sarebbe meglio dire "presunto" cabinato, dal momento che non esistono prove certe della sua esistenza. Tutto ciò che sappiamo infatti proviene da sedicenti testimoni e quindi è abbastanza probabile che si tratti di una semplice leggenda metropolitana… anche se forse, almeno come ispirazione, un fondo di verità c'è. Ma andiamo un po' più nel dettaglio.
La nascita del mito di Polybius
Il mito di Polybius prende vita nel 1998, quando il sito specializzato di cabinati Coinop.org pubblica la scheda tecnica di un gioco chiamato Polybius. Si tratta di un titolo sul quale non si hanno molte informazioni, e tutto ciò che viene raccontato è frutto del racconto di testimoni anonimi. Innanzitutto si racconta che furono realizzati solo un paio di cabinati e che questi furono installati solo a Portland, in Oregon. L'obiettivo del gioco era simile a quello di Asteroids, cioè guidare una piccola astronave sullo schermo e sparare ai bersagli senza essere colpiti. Si trattava di un gioco tutto sommato semplice ma ciò che lo rendeva estremamente particolare era la sua grafica ricca di immagini lampeggianti e coloratissime che, sempre secondo i racconti, avrebbe causato casi di epilessia tra i giovani.

Ma non è finita! Sempre secondo le presunte testimonianze, i videogiocatori in alcuni casi avrebbero segnalato una perdita della memoria, nausea, tendenze suicide, e spesso si sentivano arrabbiati, sovrastimolati o addirittura spaventati dal gioco. Nello specifico, il sito riporta che:
Le strane voci che circolano su questo gioco sono che sarebbe stato sviluppato da una sorta di strano gruppo tecnologico militare, che avrebbe usato una sorta di algoritmi proprietari di modifica del comportamento sviluppati per la CIA o qualcosa del genere, che i bambini che ci giocavano si svegliavano di notte urlando e facendo incubi orribili.
Questi cabinati infatti sarebbero stati visitati periodicamente da "uomini in nero" il cui compito era quello di prelevare i dati di gioco per poi analizzarli.
Il ritrovamento della ROM
Le cose iniziarono ad evolversi nei primi anni 2000, quando iniziarono a circolare online testimonianze di persone che sostenevano di essere riusciti a mettere le mani sulle ROM del gioco. Le ROM, per intenderci, sono memorie di sola lettura all'interno delle quali erano salvati tutti i dati relativi a uno specifico videogame. Questa ROM, quindi, avrebbe permesso di provare in prima persona Polybius.
Si notò presto che, tra le impostazioni di gioco, era presente una voce insolita chiamata "Higher Functions" (cioè funzioni superiori) che poteva essere esplorata solo dopo aver inserito un codice composto da 8 numeri. Una volta trovata la sequenza – che secondo alcune versioni del racconto sarebbe stata scritta con un pennarello sulla ROM stessa – era possibile accedere a tutta una serie di impostazioni a dir poco inquietanti. Sarebbe stato infatti possibile attivare o disattivare alcune opzioni per stimolare l'insonnia tra i giocatori, così come gli incubi notturni, il condizionamento dalla televisione o il livello di obbedienza civile.

Quindi, secondo tutti questi racconti, la CIA avrebbe periodicamente modificato queste impostazioni e suoi "uomini in nero" sarebbero stati incaricati di raccogliere i risultati di gioco. Nella pratica questo condizionamento come sarebbe stato possibile?
Semplice: tramite l'utilizzo di messaggi subliminali e immagini inquietanti all'interno del gioco stesso. Per alcuni istanti, infatti, sarebbe stato possibile scorgere sullo sfondo parole come "arrenditi"o "obbedisci", come si vede nella seguente immagine. Questa, tra l'altro, è tratta da una versione di Polybius scaricabile online e realizzata a partire dalle testimonianze di chi sostiene di averci giocato.

La verità dietro a Polybius
Con ogni probabilità, Polybius non è mai esistito e si è trattato di una bufala. Non ci sono infatti prove dell'esistenza né dei famigerati cabinati né delle ROM, visto che secondo la leggenda questi sarebbero stati tutti distrutti dai servizi segreti per insabbiare le prove. Tra l'altro è bene ricordare che proprio in quegli anni si parlava ancora molto del progetto segreto MK Ultra, tramite il quale la CIA sperimentò segretamente metodi per il controllo mentale con sperimentazione umana. Questo, chiaramente, non ha fatto altro che alimentare teorie di ogni tipo.
Tuttavia, l'aspetto interessante di questa storia è che malgrado manchino delle prove sull'esistenza di Polybius è probabile che un fondo di verità ci sia. Il 29 novembre 1981 un giornale di Portland riportò la notizia di due ragazzini che iniziarono a stare male dopo aver giocato rispettivamente ad Asteroids e a Tempest. In quei casi le probabili cause di malessere furono legati allo stress nel voler superare il record, alle ore di gioco consecutive e alla quantità di bevande zuccherate consumate. Nei mesi successivi invece in tutti gli USA furono segnalati vari casi di ragazzini colpiti da crisi epilettiche a causa delle rapide luci intermittenti dei cabinati. Qui si iniziò ad associare il videogioco a qualcosa di "cattivo", almeno da una parte dell'opinione pubblica.
A questo tassello di verità se ne aggiunge un altro, cioè che in quel periodo effettivamente l'FBI diede il via a diverse operazioni di verifica in molte sale giochi del Paese. Gli agenti infatti scoprirono che alcuni gestori modificavano illegalmente i propri cabinati per trasformarli in slot machine e per questo andarono a controllare di persona le macchine, così da accertarsi che tutto fosse regolare. Arrivarono addirittura a realizzare dei finti cabinati con telecamere all'interno, così da incastrare eventuali criminali nell'atto di inserire i soldi nella macchina truccata.
Con ogni probabilità quindi l'unione tra la paura dei videogiochi, i casi di cronaca di bambini con problemi di salute e l'avvistamento di agenti nelle sale giochi ha dato il via alla leggenda di Polybius.