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26 Giugno 2025
15:00

La rotazione terrestre accelera, in arrivo i giorni più corti del 2025: le previsioni sulle date

Mancherebbe poco al record del giorno più corto nel 2025: il 9 luglio, 22 luglio e 5 agosto potrebbero essere più brevi fino a 1,51 millisecondi rispetto alle 24 ore standard. Questo Noi non ce ne accorgeremo, ma la questione ha implicazioni sulla nostra società così dipendente da reti tecnologiche estremamente sincronizzate.

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La rotazione terrestre accelera, in arrivo i giorni più corti del 2025: le previsioni sulle date
rotazione terrestre accelera

La rotazione terrestre da ovest a est attorno al proprio asse sta accelerando dal 2020, accorciando leggermente la durata del giorno: mancherebbe poco al giorno più corto del 2025, record che potrebbe cadere mercoledì 9 luglio, martedì 22 luglio o martedì 5 agosto secondo le previsioni dell'International Earth Rotation and Reference System Service (IERS). In particolare, il 9 luglio il moto di rotazione della Terra potrebbe essere più corto di 1,30 millisecondi rispetto alle 24 ore del giorno solare medio (esattamente 86.400 secondi), il 22 luglio potrebbe arrivare a –1,38 millisecondi e il 5 agosto addirittura a –1,51 millisecondi. Perché proprio queste tre date? Perché in quei giorni la Luna si troverà a una maggiore distanza angolare dal piano dell'equatore terrestre, offrendo quindi meno “resistenza gravitazionale” alla velocità di rotazione terrestre.

Parliamo di millisecondi, cioè differenze impercettibili nella nostra vita quotidiana. Non ci saranno quindi conseguenze dirette per noi, ma la questione ha comunque una sua importanza perché può avere un impatto in ambiti come la navigazione GPS e le grandi reti informatiche su cui si basano, per esempio, la finanza o la sicurezza informatica.

La Terra sta accelerando la sua rotazione e i giorni si accorciano: i dati degli ultimi anni

Per capire la questione ci serve un po' di contesto. Il nostro calendario civile si basa su giorni della stessa durata di 24 ore “spaccate”. Questa è la durata media di una rotazione completa del nostro pianeta, ma la durata esatta del giorno non è così regolare: ha piccole variazioni quotidiane (entro un intervallo di circa 3 millisecondi) dovute a vari fattori come le perturbazioni gravitazionali della Luna, la distribuzione della massa all'interno della Terra ma anche negli oceani e nell'atmosfera.

Se guardiamo agli ultimi due secoli, il giorno sta rallentando mediamente di 1,7 millisecondi ogni 100 anni soprattutto per via dell'interazione mareale con la Luna. Nell'ultimo decennio, però, stiamo assistendo a un misterioso accorciamento del giorno. Dal 2020, soprattutto, stiamo inanellando record su record: prima –1,46 millisecondi nel 2020, poi –1,59 millisecondi nel 2022 e infine –1,66 millisecondi il 5 luglio 2024, che attualmente è il giorno più corto mai registrato. Non sembra quindi che nel 2025 batteremo questo record, ma rimane il fatto che i giorni ultimamente continuano a essere più brevi rispetto alla media.

Anche se andiamo a guardare la durata media del giorno nel corso di un anno, notiamo che gli anni dopo il 2020 – a eccezione del 2024 – sono stati più brevi rispetto alle 24 ore esatte, come vediamo in questa tabella (fonte dati: IERS).

Anno Durata del giorno
2016 +1,34 millisecondi
2017 +1,03 millisecondi
2018 +0,69 millisecondi
2019 +0,39 millisecondi
2020 0,00 millisecondi
2021 –0,18 millisecondi
2022 –0,25 millisecondi
2023 –0,08 millisecondi
2024 +0,24 millisecondi

Le previsioni per il 2025 indicano che anche quest'anno sarà “sotto media” da questo punto di vista. Ci sono varie ipotesi per spiegare questa controtendenza, ma non abbiamo ancora una spiegazione definitiva. Quello che sappiamo è che, se questo trend continua, potremo avere problemi ad allineare il tempo civile (cioè, per intenderci, quello misurato con gli orologi atomici) con il tempo astronomico (il tempo effettivamente impiegato dalla Terra per ruotare su se stessa). Potrebbe sembrare una questione ultra-tecnica e irrilevante, ma in realtà ha conseguenze inaspettate che possono arrivare anche alla nostra vita di tutti i giorni.

Il problema della rotazione terrestre che accelera: i “secondi intercalari”

L'attuale normativa stabilisce che non appena il tempo astronomico “ritarda” di almeno 1 secondo rispetto al tempo civile si introduce un secondo intercalare (in inglese leap second), cioè un minuto di 61 secondi che riallinei i due conteggi del tempo. Gli “slot” possibili sono due all'anno: il 30 giugno e il 31 dicembre alle 23:59. L'ultimo secondo intercalare fu introdotto il 31 dicembre 2016, e finché la rotazione terrestre continuerà ad accelerare non ce ne sarà bisogno. Anzi, se il trend non dovesse fermarsi potremmo dover arrivare a togliere 1 secondo – invece che aggiungerlo – per compensare l'accumulo dell'anticipo del tempo astronomico sul tempo civile.

Nel frattempo, in risposta a questa inaspettata accelerazione, nel 2022 la Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure – l'organo che regolamenta le unità di misura e la loro gestione – ha proposto di evitare di introdurre i secondi intercalari per i prossimi 100 anni e fare riferimento solamente al tempo misurato dagli orologi atomici. Tra i motivi di questa proposta c'è il fatto che i secondi intercalari possono creare malfunzionamenti a tutti quei sistemi tecnologici che hanno bisogno di sincronizzazioni precisissime, tra cui la rete GPS e le reti informatiche su cui opera la finanza mondiale, con potenziali ripercussioni sulle telecomunicazioni, i trasporti e la cybersicurezza.

Si tratta di una questione puramente astronomica che riguarda un effetto impercettibile ai nostri sensi, però ha un impatto concreto sulla nostra società. Questo perché oggi come non mai la civiltà si regge sul tempo e, grazie agli orologi atomici, siamo in grado di misurarlo più precisamente rispetto alla regolarità limitata dei moti astronomici.

La Terra continuerà ad accelerare?

Ad ogni modo, è ancora presto per sapere come evolverà la questione. L'astronomo Leonid Zotov, per esempio, è dell'opinione che la durata del giorno abbia già raggiunto il suo minimo e la Terra tornerà a decelerare nel prossimo futuro. La previsione di Zotov è giustamente cauta, perché non conosciamo con precisione i meccanismi che influenzano la durata del giorno e che hanno fatto accelerare la Terra negli ultimi anni.

Secondo Nick Stamatakos, membro del direttivo di IERS, attualmente non siamo in grado di prevedere la durata del giorno con più di 6 mesi – massimo un anno – di anticipo. Non rimane che stare a vedere.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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