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22 Marzo 2025
11:00

La sfida tra Kapoor, Semple e Strebe sul “nero più nero”: perché ce lo si contende nell’arte

L'artista Anish Kapoor si è assicurato anni fa i diritti esclusivi per l'uso in pittura e scultura del Vantablack, considerato "il nero più nero che c'è". Eppure c'è un altro "nero più nero", realizzato dall'artista Diemut Strebe con gli scienziati del MIT nel 2019, che assorbe la luce al 99,995 %.

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La sfida tra Kapoor, Semple e Strebe sul “nero più nero”: perché ce lo si contende nell’arte
nero più nero

Il Vantablack, un materiale inventato dalla Surrey NanoSystems, venne presentato nel 2014 come una specie di "super nero". "Questo materiale è il materiale più nero dell'universo. Più nero di un buco nero. Assorbe il 99,8 % di tutta la luce": così il famoso artista britannico-indiano Anish Kapoor annunciò di starlo sperimentando: nella pratica, il Vantablack non è una "pittura" ma consiste in un campo densissimo di nanotubi di carbonio riscaldati in un reattore a temperature molto elevate. Un altro artista, Stuart Semple, ha deciso di "sfidare" Kapoor nella realizzazione del nero più nero che c'è, rendendo il suo colore, il Black 4.0 disponibile a tutti tranne che al rivale, mentre, gli scienziati del MIT in collaborazione con l'artista Diemut Strebe, nel 2019 , hanno creato un materiale che assorbe la luce al 99,995 %, il che ha reso ancora più intensa la discussione.

La controversia sull'utilizzo del "nero più nero che c'è" nell’arte

Nonostante fosse stato presentato per scopi militari, Kapoor aveva creduto nel potenziale artistico del Vantablack firmando un contratto che gli garantiva i diritti esclusivi per l'uso del nuovo materiale in pittura e scultura (a sua detta, per assicurarsene la produzione, essendo così complesso). La scelta di conservare l'esclusività su un colore – cosa inaudita nel mondo dell'arte – ha scatenato una lunga controversia tra creativi. La risposta più famosa è quella dell'artista Stuart Semple, che ha deciso di creare non solo un nero "migliore", il Black 4.0, ma anche di inventare e produrre il "rosa più rosa che c'è" e "il glitter più glitter che c'è", rendendo questi colori disponibili a tutti tranne che allo stesso Kapoor (e, attenzione, chiunque li acquisti deve confermare di non essere lui e di non avere l'intenzione di darglieli). Durante la Biennale di Venezia 2022 Kapoor ha finalmente svelato le prime "opere Vantablack" in una doppia mostra alle Gallerie dell’Accademia e a Palazzo Manfrin, opere che oggi costano sul milione di euro l'una: l'esposizione ha mostrato come questo rivestimento crei un effetto ottico straniante, dando l'illusione della bidimensionalità.

I nuovi "neri nerissimi"

In realtà, questo prezioso nero non è più così esclusivo: un po' perché Semple ha presentato nel 2023 il suo Black 4.0, che sarebbe altrettanto assorbente rispetto al Vantablack, ma soprattutto perché diversi anni prima un altro artista, Diemut Strebe, ha creato con gli scienziati del MIT "un nero più nero" del Vantablack: parliamo di un materiale che assorbe la luce al 99,995 %. Anche questo materiale, presentato nel 2019, è costituito da nanotubi di carbonio, combinato con un substrato di alluminio trattato con cloro: questa combinazione di fattori chimici e strutturali lo rende in grado di “intrappolare” quasi tutta la luce visibile che lo colpisce. Lungi dall'essere usato principalmente in campo artistico, questo materiale ha numerose applicazioni industriali, principalmente in campo ottico, per eliminare riflessi e luci spurie in telescopi e altri strumenti ottici ad alta precisione.

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