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30 Luglio 2025
7:00

L’alchimista Nicolas Flamel è esistito davvero? La storia del notaio francese citato in Harry Potter

Nicolas Flamel, notaio francese vissuto tra il 1330 e il 1418, è al centro di una leggenda nata nel XVII secolo che lo vuole alchimista capace di creare la pietra filosofale. In realtà non c'è nessuna prova storica: la sua fama vive grazie a opere come Harry Potter, Notre-Dame de Paris e vari manga.

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L’alchimista Nicolas Flamel è esistito davvero? La storia del notaio francese citato in Harry Potter
La pietra tombale di Flamel

Nicolas Flamel, nato nel 1330 e morto nel 1418, è stato un notaio francese. Nel XVII secolo si diffuse la leggenda secondo la quale era stato un alchimista ed era riuscito a realizzare la pietra filosofale, cioè la mitica sostanza che conferisce l’immortalità e consente di tramutare i metalli vili in oro. La leggenda non ha alcun fondamento, ma ha goduto di una certa popolarità tra i sostenitori dell’occulto ed è stata menzionata in diverse opere letterarie, tra le quali il primo romanzo della saga di Harry Potter. Oggi a Parigi, al numero 51 di Rue de Montmorency, esiste ancora un edificio appartenuto a Flamel: probabilmente è la casa più antica della città.

La vita del vero Nicolas Flamel

Nicolas Flamel era uno scrivano francese, nato a Pontoise nel 1330 e morto a Parigi nel 1418.

Ritratto di Nicolas Flamel
Ritratto di Nicolas Flamel; via Wikimedia Commons

Della sua vita non si sa molto. È noto che sposò una vedova benestante, Perenelle, e che disponeva di un discreto patrimonio, grazie al quale poté effettuare diverse donazioni alla Chiesa. La moglie morì nel 1397. Dopo la sua scomparsa, Flamel fece costruire un edificio da adibire ad ospizio per i senza tetto in rue de Montmorency. L’edificio, completato nel 1407, esiste ancora oggi, con funzioni di albergo e residenza privata, ed è considerato la casa più antica di Parigi.

La porta dell'edificio in Rue de Montmorency
La porta dell’edificio in Rue de Montmorency, via Wikimedia Commons

Nel 1410 Flamel disegnò la lapide per la sua tomba, con immagini di Gesù, dei santi Pietro e Paolo e alcuni simboli alchemici. La pietra è conservata al Museo di Cluny a Parigi. Flamel redasse il testamento nel 1416 e morì due anni più tardi, nel 1418.

La leggenda di Flamel e la pietra filosofale

Stando a quanto raccontano i documenti, Flamel fu uno scrivano e non ebbe niente a che fare con l’alchimia, cioè l’insieme di conoscenze esoteriche che, secondo il mito, consentiva di trasformare i metalli vili in oro e compiere altre imprese portentose. L’obiettivo più ambizioso degli alchimisti era realizzare la pietra filosofale, vale a dire una sostanza, in genere raffigurata come un minerale di colore rosso, capace di arrestare la corruzione della materia. La pietra poteva trasformare i metalli vili in oro e rendere le persone onniscienti e persino immortali, fungendo da elisir di lunga vita. Il mito della pietra filosofale, nato probabilmente nel mondo arabo nell’VIII secolo, era molto popolare nell’Europa medievale.

Ricostruzione cinematografica della pietra filosofale (WIkimedia Commons)
Ricostruzione cinematografica della pietra filosofale (WIkimedia Commons)

Nel ‘600 emerse la leggenda secondo la quale Flamel aveva ottenuto la pietra filosofale. La storia è riportata nel Livre des figures hiéroglyphiques (Libro delle figure geroglifiche), pubblicato a Parigi nel 1612 e attribuito, senza fondamento, allo stesso Flamel. Il libro racconta che l’uomo entrò in possesso di un misterioso manoscritto e, decifrandone il contenuto, venne a conoscenza di come realizzare la pietra. La storia ebbe successo tra i sostenitori delle teorie dell’occulto, ma già nel Settecento la sua autenticità fu messa in discussione. Effettivamente, nessuna fonte storica associa Flamel all’alchimia, senza contare che la pietra filosofale, ovviamente, non esiste.

La popolarità di Flamel: non solo Harry Potter

La leggenda di Flamel è oggi popolare perché è menzionata nel romanzo Harry Potter e la pietra filosofale, primo libro della fortunata serie scritta da J. K. Rowling. Il romanzo racconta che Flamel e la moglie, grazie alla pietra filosofale, fossero diventati immortali ma, per evitare che la preziosa sostanza finisse nelle mani di Lord Voldermort, l'avessero distrutta, accettando così di morire.

La copertina del libro
La copertina del libro "Harry Potter e la pietra filosofale"; via Wikimedia Commons

Prima di comparire nella saga di Harry Potter, la leggenda di Flamel era già sta menzionata da diversi scrittori. Tra essi Victor Hugo, che citò Flamel nel suo celebre romanzo Notre Dame de Paris, pubblicato per la prima volta nel 1831 (è lo stesso il romanzo che ha introdotto la popolare figura del gobbo di Notre Dame), e André Breton nel Secondo manifesto surrealista, pubblicato nel 1930. Flamel compare anche in altri libri, in alcuni manga e persino in alcuni videogiochi.

Fonti
Treccani, La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. L'alchimia nel Medioevo latino e greco
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