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La NASA ha annunciato che l'analisi di una roccia prelevata dal Rover Perseverance su Marte ha rivelato la presenza di potenziali segni di antica vita microbica. La comunicazione, avvenuta in videoconferenza nel pomeriggio di mercoledì 10 settembre, riguarda un campione di roccia di 6.2 cm di altezza, il "Sapphire Canyon" o Canyon dello Zaffiro, prelevato dal pianeta rosso il 21 luglio 2024 ai margini di una valle fluviale (valle della Neretva), e che contiene potenziali “biofirme”, ossia sostanze o strutture che potrebbero avere un'origine biologica, ma che richiedono più dati o ulteriori studi prima che si possa giungere a una conclusione sull'effettiva presenza o meno di forme di vita.
Proprio per questo, i campioni dovranno essere riportati sulla Terra per poter essere analizzati meglio. Nel frattempo, sono già state annunciate nuove missioni di esplorazione dirette verso il pianeta rosso.
Gli studiosi della NASA hanno poi specificato che si tratta «di una firma, di un segno lasciato, non è una forma di vita di per sé: per questo è stata definita forma di vita antica, dato che potrebbe risalire a milioni di anni fa», definendo i risultati come «la cosa più vicina alla scoperta della vita su Marte».

L'analisi di rocce marziane è tra gli obiettivi del rover atterrato con successo sul pianeta il 18 febbraio 2021, insieme alla valutazione della presenza di forme di vita del passato – astrobiologia – e al fornire informazioni ambientali per future missioni umane grazie alla stazione meteorologica che possiede. Da quando è in scoperta di Marte, Perseverance, ha raccolto 30 campioni nell'ambito della campagna Mars Sample Return in collaborazione con ESA (Agenzia Spaziale Europea) e il "Sapphire Canyon" prelevato dalla roccia "Cheyava Falls" è il 25° raccolto nella missione. Questa roccia è stata considerata fin da subito importante per capire se Marte abbia ospitato forme di vita in passato. Seguiranno ulteriori aggiornamenti sulla scoperta e sulle missioni future della NASA sul pianeta rosso.