Vi proponiamo un gioco di coordinazione con le mani, andato virale sul web nelle ultime settimane, in cui ai partecipanti viene chiesto di toccare una sequenza di fogli utilizzando combinazioni diverse di pugni e mani aperte.

Si parte dal basso, si aprono le mani laddove c'è il disegno della mano aperta, e si chiude il pugno dove c'è il cerchio. In totale sono quattro combinazioni tra due mani aperte, mano aperta e pugno chiuso, due pugni.
Nonostante le regole siano estremamente semplici, molte persone falliscono già dopo i primi passaggi, commettendo errori evidenti pur sapendo perfettamente quale gesto dovrebbero eseguire.
La difficoltà di questo compito ha a che fare con il modo in cui il cervello umano organizza e controlla il movimento.
Il cervello lavora in maniera “incrociata”
Un primo aspetto fondamentale è l’organizzazione del sistema motorio. Nel cervello umano il controllo dei movimenti è prevalentemente controlaterale: l’emisfero sinistro controlla la mano destra, mentre l’emisfero destro controlla la mano sinistra.

Questa organizzazione funziona in modo estremamente efficiente quando entrambe le mani eseguono lo stesso movimento, perché i due emisferi possono lavorare in modo sincronizzato.
Quando invece le mani devono eseguire movimenti diversi nello stesso momento, ogni emisfero deve portare avanti un programma motorio distinto, mantenendolo separato da quello dell’altro lato.
La simmetria è l’opzione “di default”
Dal punto di vista neuro-motorio, i movimenti simmetrici sono più stabili e meno costosi. Battere le mani, stringere entrambi i pugni o aprire entrambe le mani sono gesti altamente automatizzati, appresi precocemente e consolidati nel tempo.
Il cervello tende quindi spontaneamente a sincronizzare le due mani. Questa tendenza è così forte che, in assenza di controllo attivo, un emisfero può “trascinare” l’altro verso lo stesso schema motorio, anche quando la regola del gioco richiede il contrario.
Il ruolo chiave dell’inibizione
Il punto centrale del gioco non è tanto l’esecuzione del movimento, quanto la necessità di inibire un automatismo motorio. Quando una mano deve fare un pugno e l’altra rimanere aperta, il cervello deve:
- attivare il movimento corretto per ciascuna mano
- bloccare il riflesso che porterebbe entrambe a fare lo stesso gesto

Questa funzione di controllo e inibizione non è svolta dalle aree motorie primarie, ma dai sistemi di controllo esecutivo, che operano a un livello più astratto e supervisionano il movimento. L’inibizione richiede risorse cognitive, attenzione e monitoraggio continuo. Non è un processo automatico, e tende a deteriorarsi rapidamente quando il carico cognitivo aumenta.
Perché si sbaglia anche sapendo cosa fare
Un aspetto interessante di questo gioco è che le persone spesso sbagliano pur avendo compreso perfettamente la regola.
Questo accade perché la conoscenza della regola è esplicita e consapevole, mentre l’esecuzione del movimento è in gran parte automatica. Quando il sistema di controllo non riesce più a mantenere separati i due programmi motori, il cervello semplifica e torna allo schema più stabile: il movimento simmetrico. Il risultato è un errore che non nasce da confusione mentale, ma da un limite fisiologico del controllo motorio umano.