
Ci sembra di vedere due colori diversi, ma se li isoliamo si tratta della stessa identica tonalità. Si tratta dell'illusione del contrasto simultaneo, un fenomeno in cui il nostro cervello percepisce uno stesso colore con sfumature diverse a seconda del contesto, dei colori presenti nelle vicinanze, dell'illuminazione e delle ombre che percepisce nell'immagine. Per intenderci, è l'illusione alla base di “The Dress”, il fenomeno virale sul vestito bianco e oro oppure nero e blu che fece impazzire i social nel 2015.
Cos'è l'illusione del contrasto simultaneo
Il fenomeno del contrasto simultaneo è un effetto legato alla percezione dei colori per cui i colori vicini si influenzano a vicenda e ci appaiono con tonalità o luminosità differenti a seconda del contesto. Spesso nelle illusioni ottiche è proprio il nostro cervello a ingannarci e a farci percepire la realtà in modo diverso da ciò che è reale.

Un esempio di contrasto simultaneo è l'illusione del gradiente, in cui una striscia colorata tutta della stessa tonalità di grigio, sembra cambiare progressivamente colore se inserita in uno sfondo sfumato. Più in generale, questa illusione fa parte delle cosiddette illusioni del contrasto simultaneo, proprio perché l'inganno deriva dal contrasto tra colori chiari e scuri che ci fanno percepire l'illuminazione in modo differente: la parte destra della striscia appare più scura perché immersa in uno sfondo chiaro, viceversa la parte sinistra appare più chiara essendo immersa in uno sfondo scuro. Isolando la striscia, riusciamo a vedere chiaramente che si tratta dello stesso grigio.

L'effetto delle ombre: la scacchiera di Adelson
In generale, il nostro cervello usa informazioni accumulate nel tempo per interpretare ciò che vede. Per questo motivo, sa ricostruire che un foglio è bianco anche se l'ombra lo fa apparire grigio.

Un esempio famoso di contrasto simultaneo in cui è l'ombra a ingannarci è quello della scacchiera di Adelson, in cui i quadrati A e B ci appaiono di colori diversi anche se – collegandoli con una striscia di colore – ci accorgiamo che la tonalità di grigio è esattamente la stessa.

Il quadrato B si trova all'ombra del cilindro, per cui il nostro cervello percepisce la sua oscurità come dovuta all'ombra e quindi la regola registrandola come più chiara. Al contrario il quadrato A è ben illuminato e quindi viene reputato più scuro rispetto a B. In sintesi, il nostro cervello corregge le tonalità dei due quadrati a seconda del contesto, cioè a seconda se vengono reputati fortemente illuminati o adombrati.
Come la coerenza del colore influenza la nostra percezione: il caso The Dress
Questo fenomeno non accade solamente con biachi, grigi e neri, bensì con tutti i colori. Sempre basandosi sull'esperienza, infatti, il nostro cervello è abituato a lavorare per coerenza del colore, cioè riconosce i colori nelle diverse ore del giorno, e quindi sotto diverse illuminazioni e all'interno di contesti differenti. Un esempio può essere quello di una montagna investita dalla luce del tramonto: il nostro cervello continua a percepirla come marrone, anche se la luce ne modifica fortemente la tonalità.
Nel 2015 sul web diventò virale la fotografia di un vestito che appariva ad alcuni nero e blu e ad altri bianco e oro. Anche in questo caso, la risposta di questo fenomeno può essere trovata nella coerenza del colore: probabilmente si trattava di un vestito nero e blu fotografato sotto una luce giallastra, che poteva farlo percepire a molti – complice anche le diverse luminosità dello schermo – come un vestito bianco e giallo fotografato sotto una luce bluastra. L'immagine qui sotto spiega come la “diatriba” si può risolvere proprio alla luce – è il caso di dirlo! – del contrasto simultaneo.
