Quando, con la sua campagna in Italia nel 1797, Napoleone Bonaparte volle offrire a San Marino la possibilità di allargarsi, l’allora reggente Antonio Onofri rispose:
“La Repubblica di San Marino, contenta della sua piccolezza, non ardisce accettare l’offerta generosa che le viene fatta, né entrare in viste di ambizioso ingrandimento che potrebbero col tempo compromettere la sua libertà”.
Questo comportamento prudente valse ad Onofri l’appellativo di Padre della Patria.
Le dimensioni della Repubblica di San Marino, ubicata in Italia al confine tra Emilia-Romagna e Marche e con una superficie di appena 61 km2, le hanno sempre consentito di passare inosservata sulle mappe e questo è sempre stato il suo intento per tutta la sua esistenza. Questo suo essere ai margini della storia, infatti, le ha garantito un'indipendenza sostanzialmente ininterrotta per secoli.
Questo non significa che la Repubblica di San Marino non si sia mai schierata: semplicemente ha sempre adottato una politica estera che ha portato gli altri attori statali – compreso quello italiano – a rispettarne l’indipendenza. Attualmente il micro-Stato (similmente a Città del Vaticano) consente l'accesso a tutti i cittadini dell'Area Schengen tramite la sola carta d'identità. Ripercorriamo le tappe della storia del Paese.
Geografia fisica e politica
La posizione di San Marino è stata un fattore che nel corso della sua storia gli ha portato numerosi vantaggi. La Repubblica sorge infatti sul Monte Titano, alto 739 metri, sulle colline circostanti e su tre porzioni di valli. È attraversato da tre corsi d’acqua. Confina con la provincia di Rimini e quella di Pesaro-Urbino. Non ha sbocchi sul mare. Tutte caratteristiche tipiche di un abitato molto difficile da assediare in tempi antichi.
Nonostante le sue dimensioni è sede di un patrimonio UNESCO, ossia il centro storico della sua capitale e il Monte Titano.
A questo proposito, si potrebbe pensare che la Repubblica di San Marino abbia solamente una città, ovvero la sua capitale. Invece i suoi 33.854 abitanti – come rilevato dal censimento del 2022 – si dividono in nove amministrazioni, chiamate Castelli. La capitale San Marino non è nemmeno il centro abitato più popoloso; il primato spetta al castello di Serravalle, con 10.219 abitanti.
Come potrebbe sembrare ovvio, l’Italia è il principale partner politico ed economico. San Marino dipende da Roma, infatti, per la linea elettrica, la rete idrica, la fornitura di gas e le infrastrutture di collegamento con l’esterno. Nonostante ciò, il suo regime fiscale favorevole e un’economia incentrata sul settore terziario – prevalentemente il turismo – gli garantiscono una certa stabilità.
Le origini leggendarie della Repubblica
La storia di San Marino ha contorni quasi epici e c’è una data precisa a cui fare riferimento. Se diamo credito ad alcune leggende, la sua fondazione risalirebbe al 3 settembre del 301 d.C. in seguito alla morte di Marino, un tagliapietre cristiano arrivato dalla Dalmazia nel 257 d.C. per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Lo scalpellino si sarebbe rifugiato sul Monte Titano e lì avrebbe stabilito una piccola comunità dopo averne ottenuto il possesso da una nobildonna chiamata Felicissima.
Sembra che Marino – poi proclamato Santo – prima di morire abbia detto ai suoi seguaci questa frase: “Vi lascio liberi da ambedue gli uomini”. In questo modo avrebbe anticipato quello che poi sarebbe stato il medievale scontro fra potere spirituale e temporale e invitato la sua comunità ad essere slegata sia dal Papa che dall’Imperatore.
La data della presunta morte del Santo (il 3 settembre, per l'appunto, ancora oggi festa nazionale) viene considerata come il giorno dell'indipendenza tradizionale. Nei secoli successivi, infatti, le sue parole furono la base sulla quale la comunità stanziata sul Monte Titano e nei dintorni non pagò mai alcun tributo ai potentati vicini.
Quando ci fu un ennesimo tentativo di riscossione di tributi esterni, nei documenti del processo che si tenne per l'occasione nel convento di Valle Sant’Anastasio nel 1291, si legge:
“Non pagano perché non hanno mai pagato. È stato il loro Santo a lasciarli liberi”
Questo status particolare fu riconosciuto dallo Stato Pontificio e conferì a San Marino l’esenzione da ogni tassa esterna, rendendolo formalmente indipendente nel 1291.
La Repubblica più antica d’Europa
Mentre su tutta Italia si sviluppavano comuni e signorie, anche San Marino si dotò di istituzioni simili. Solamente che le sue restano tuttora in vigore. Il Paese è definito una repubblica diarchica, perché, quasi come sul modello della Repubblica dell’antica Roma, ha due persone a capo del governo e del sistema giudiziario. La loro carica è una delle più brevi del mondo: dura solo sei mesi.
Si ha notizia dei primi due consoli già dal 1243 e il nome ufficiale per la loro carica è quello di Capitani reggenti. Nel 1400 fu poi creato il Consiglio Grande, composto da 60 membri, che assolve le funzioni legislative come il nostro Parlamento, anche questo organo esiste ancora oggi.
Nel 1600 ci fu la prima Costituzione scritta che, insieme alla legge elettorale degli anni '30 del Novecento, fa parte del corpus delle leggi fondamentali dello Stato.
Perché l’Italia non ha mai annesso San Marino?
Lo Status indipendente della Repubblica di San Marino non gli ha impedito di muoversi all’interno dei tumulti della storia. Nell’Ottocento le sue mosse furono scaltre e lungimiranti.
Durante il Risorgimento infatti offrì asilo politico niente di meno che a Giuseppe Garibaldi, circondato da ben quattro eserciti mentre tentava di raggiungere Venezia. Lo Stato Pontificio e l’Impero austro-ungarico minacciarono di invasione la piccola Repubblica, a cui però fu offerta la protezione della Francia di Napoleone III, memore dei buoni rapporti intrattenuti in passato con l’Imperatore suo zio (Napoleone Bonaparte).
In cambio di questo fondamentale aiuto, Giuseppe Garibaldi promise che non avrebbe mai minato l’indipendenza di San Marino. La promessa fu mantenuta e nel 1862 fu siglato il primo Trattato d’amicizia con il neonato Stato italiano, poi revisionato nel 1939, quando San Marino adottò la lira italiana. Nel 2002, per adeguarsi al suo main partner, ha infine adottato l’euro.