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4 Maggio 2025
16:30

Perché i segnali stradali sono retroriflettenti e come sono fatti

I segnali stradali sono retroriflettenti perché così sono visibili anche in condizioni di scarsa illuminazione. Sono in grado di riflettere la luce che li illumina e il loro funzionamento consiste nel disporre speciali pellicole che utilizzano microsfere di vetro o microprismi. Il tutto è regolato da normative specifiche, come il Nuovo Codice della Strada.

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Perché i segnali stradali sono retroriflettenti e come sono fatti
segnali stradali autoriflettenti

I segnali stradali sono ben visibili anche di notte o in condizioni di scarsa illuminazione perché hanno una speciale proprietà: sono retroriflettenti, cioè sono in grado di rimandare indietro buona parte luce dei fari che li investe, ma senza trasformarli in specchi. Questo si ottiene applicando ai cartelli stradali speciali pellicole formate da microsfere di vetro o microprismi.

Come fanno i segnali stradali a riflettere la luce

I segnali stradali diventano retroriflettenti grazie all'applicazione di speciali pellicole sulla loro superficie. Queste pellicole sono progettate per riflettere la luce direttamente verso la sua sorgente, come i fari di un'auto, rendendo il segnale ben visibile anche di notte o in condizioni di scarsa illuminazione.

  • Microsfere di vetro: alcune pellicole contengono milioni di minuscole sfere di vetro. Quando la luce colpisce queste sfere, viene rifratta, riflessa sulla superficie posteriore della sfera e poi rifratta nuovamente mentre esce, tornando indietro verso la sorgente luminosa.
  • Microprismi: tecnologie più moderne utilizzano microprismi, piccole strutture tridimensionali a forma di piramide. La luce che entra in questi prismi viene riflessa internamente più volte prima di essere reindirizzata verso la sorgente. Le pellicole microprismatiche sono generalmente più efficienti nel retroriflettere la luce rispetto a quelle con microsfere di vetro, apparendo più luminose e visibili da distanze maggiori e angolazioni più ampie.
cartelli stradali

Le pellicole retroriflettenti sono costituite tipicamente da diversi strati:

  • Strato di supporto: fornisce la base per la pellicola.
  • Strato retroriflettente: contiene le microsfere di vetro o i microprismi responsabili della retroriflessione.
  • Strato protettivo: protegge lo strato retroriflettente dagli agenti atmosferici, dall'usura e dallo sbiadimento del colore causato dai raggi UV.

La qualità dei segnali stradali retroriflettenti dipende da diversi fattori, come le dimensioni, la forma del segnale, la qualità dei materiali utilizzati, e l'angolo con cui la luce va a colpire il segnale.

Che cosa dice la legge sui segnali stradali retroriflettenti

La legge che disciplina le caratteristiche dei segnali stradali, inclusa la loro retroriflessione, è principalmente il Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285) e il relativo Regolamento di Esecuzione e di Attuazione (Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495) e successive modifiche.

Ecco alcuni punti chiave che riguardano la retroriflessione dei segnali stradali:

  • Articolo 39 del Codice della Strada (Segnaletica stradale): stabilisce che tutti i segnali devono essere percepibili e leggibili sia di notte che di giorno. La visibilità notturna può essere assicurata, tra l'altro, con l'impiego di idonee pellicole rifrangenti (termine spesso usato come sinonimo di retroriflettenti).
  • Articolo 77 del Regolamento di Esecuzione (Norme generali sui segnali verticali): specifica che le pellicole retroriflettenti utilizzate per i segnali verticali devono avere caratteristiche colorimetriche, fotometriche, tecnologiche e di durata conformi a un disciplinare tecnico approvato dal Ministero dei Lavori Pubblici (ora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
  • Disciplinare Tecnico: il Ministero ha emanato diversi disciplinari tecnici nel corso degli anni che definiscono nel dettaglio i requisiti che le pellicole retroriflettenti devono possedere in termini di coefficiente di retroriflessione, colori, durata, resistenza agli agenti atmosferici e altri parametri. Un importante riferimento è il Decreto Ministeriale 31 marzo 1995, che approva il disciplinare tecnico sulle modalità di determinazione dei livelli di qualità delle pellicole retroriflettenti impiegate per la costruzione dei segnali stradali.
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