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22 Agosto 2024
17:30

Perché quando c’è un incidente ci fermiamo a guardare? Cos’è la curiosità morbosa

Il nostro interesse per eventi tragici o scioccanti ha radici psicologiche e culturali: la curiosità morbosa servirebbe per sperimentare le nostre emozioni negative in condizioni di relativa sicurezza.

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Perché quando c’è un incidente ci fermiamo a guardare? Cos’è la curiosità morbosa
curiosità morbosa

Con curiosità morbosa ci si riferisce a un particolare tipo di curiosità che si manifesta in situazioni di tragedia, catastrofi o eventi scioccanti che possono causare danni fisici o emotivi. Possiamo osservarla per esempio nel fenomeno del rubbernecking (fermarsi a guardare gli incidenti stradali). È qualcosa che sperimentiamo tutti, in diverse forme e diversi gradi. Negli ultimi anni assistiamo per esempio al fenomeno del dark tourism, che consiste nel visitare a luoghi associati a morte, tragedia, sofferenza o il macabro, per esempio campi di concentramento, siti di disastri naturali o umani, scene di crimini celebri, cimiteri storici, musei della tortura e altro ancora. Come esseri umani siamo spinti ad avvicinarci agli eventi macabri come “spettatori” per diverse ragioni, tra cui il sentirci più sicuri e rassicurati, imparando dalle esperienze che vediamo o per sperimentare le nostre emozioni negative in condizioni di relativa sicurezza. 

Perché proviamo curiosità morbosa: gli esperimenti

Sono stati condotti diversi esperimenti sociali per comprendere come mai alcune persone siano spinte ad agire questi comportamenti.

Esperimento di Anderson, Anderson e Deuser (1996)

In questo studio, i partecipanti sono stati esposti a immagini di incidenti stradali e a situazioni “neutre” (diremmo non corrispondenti a ciò che definiamo macabro). Le persone oggetto dello studio si sono dimostrate maggiormente propense a guardare le immagini degli incidenti per periodi di tempo più lunghi rispetto alle immagini neutre. Questo suggerirebbe che la curiosità morbosa può essere alimentata da un bisogno di comprendere e processare eventi disturbanti, anche se questo può portare a disagio psicologico.

Esperimento di Statistica del Traffico e "Rubbernecking"

Studi condotti su strade trafficate hanno mostrato che la presenza di incidenti provoca rallentamenti significativi nel traffico, non solo per il restringimento della carreggiata o per la presenza di ambulanze o pedoni in strada, ma anche a causa della curiosità degli automobilisti, che rallentano per osservare i dettagli dell'incidente. Questo comportamento può essere visto come una manifestazione della curiosità morbosa, motivata dal desiderio di confrontarsi con il pericolo e con l'inusuale.

incidente stradale

Esperimento di Immagini a Forte Impatto Emotivo (1998)

In un esperimento di laboratorio, ai partecipanti sono state mostrate immagini di eventi traumatici o violenti mentre veniva monitorata la loro attività cerebrale. I risultati hanno indicato che l'amigdala, una parte del cervello associata alle emozioni, è particolarmente attiva quando si guardano immagini disturbanti, il che suggerisce che la curiosità morbosa è collegata a risposte emotive intense e alla necessità di elaborare l'evento osservato.

Ciò che è importante sottolineare, tuttavia, è che sotto la superficie o l’etichetta di “curiosità morbosa” si nasconde anche altro: per le persone attratte dal macabro questi eventi offrono uno spazio sicuro per esplorare temi, argomenti difficili o tabù in un ambiente relativamente controllato (da spettatori, appunto), che può rivelarsi anche educativo e trasformativo.

Questa esplorazione offre opportunità di riflessione su aspetti importanti o esistenziali della vita,  permettendo alle persone di processare e comprendere meglio il loro rapporto con l’ignoto, il rischio, la morte e la sofferenza.

Cos'è la curiosità in psicologia

La curiosità è spesso definita come il desiderio di conoscere, esplorare o comprendere ciò che è sconosciuto, nuovo o insolito. Può essere analizzata da diverse prospettive:

  • Gap Teorico: per Loewenstein la curiosità deriva da una "lacuna informativa" che l'individuo cerca di colmare. Quando una persona si trova di fronte a qualcosa di sconosciuto o ambiguo, si crea una discrepanza tra ciò che sa e ciò che vorrebbe sapere, stimolando la curiosità e l'esplorazione.
  • Teoria del Capitale Culturale: la curiosità deriva da un gap informativo, allora questa sarà influenzata dal capitale culturale e informativo di cui disponiamo. Bourdieu ha esplorato proprio questo aspetto: ossia che la curiosità è influenzata dall’estrazione sociale e dal background culturale che ciascuno ha a disposizione (ciò che incuriosisce un imprenditore differisce da ciò che trova curioso un pastore di pecore, così come un abitante dell’Indonesia potrebbe provare curiosità per cose differenti da un abitante del Canada)
  • Esplorazione e adattamento Culturale: la curiosità ha contribuito alla diversificazione culturale e alla capacità delle società umane di innovare, adattarsi e conservarsi.

La curiosità, contrariamente a quanto potremmo immaginare, non è solo un tratto individuale, ma un fenomeno collettivo che si manifesta in pratiche culturali, narrazioni e rituali. Ne sono un esempio i riti di passaggio: Arnold van Gennep ha esplorato come le diverse culture umane affrontano e canalizzano la curiosità e l'ansia riguardo ai momenti di transizione nella vita degli individui. Nel suo libro "I riti di passaggio", egli descrive come i rituali legati alla nascita, all'iniziazione, al matrimonio e alla morte siano strumenti per rispondere alla curiosità collettiva e rispondano al bisogno umano di comprendere e controllare il processo di transizione tra diverse fasi della vita o di status sociale.

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