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20 Novembre 2025
12:46

Polvere sahariana “avvolge” la Sardegna in una nube di sabbia: l’immagine del satellite Copernicus Sentinel-3

Una nube di sabbia dal Sahara sorvola la Sardegna trasportata dal vento in questa immagine del satellite Sentinel-3 catturata nei giorni scorsi. L'attività di monitoraggio spaziale è cruciale perché le particelle possono influire sulla qualità dell'aria, sul meteo e anche sulla salute.

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Polvere sahariana “avvolge” la Sardegna in una nube di sabbia: l’immagine del satellite Copernicus Sentinel-3
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Sabbia del Sahara sopra la Sardegna in un’immagine in falsi colori catturata dal satellite europeo Copernicus Sentinel–3. Credit: ESA/Copernicus

Una grande nube di sabbia proveniente dal Sahara sovrasta la Sardegna e la Corsica in questa immagine realizzata dal satellite europeo di monitoraggio terrestre Sentinel-3 della rete Copernicus pochi giorni fa, il 14 novembre. Questa immagine satellitare è in falsi colori perché è stata realizzata in banda infrarossa: ecco perché le terre emerse sembrano rosse invece del loro solito colore.

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Polvere sahariana sopra Sardegna e Corsica. Credit: ESA/Copernicus

Queste incursioni di polveri dal deserto del Nordafrica nel territorio italiano non sono rare: avvengono più volte all'anno, provocate dalle correnti che occasionalmente diventano abbastanza intense per trasportare anche milioni di tonnellate di polveri dal Sahara fino all’Europa contineantale attraverso il Mar Mediterraneo. Ma il cambiamento climatico li sta rendendo sempre più frequenti.

Il lavoro dei satelliti di monitoraggio come questo sono importanti per seguire l’evoluzione di queste dinamiche, stimare quanta sabbia arriva in atmosfera e, soprattutto, di prevederne gli effetti. I dati del programma europeo Copernicus alimentano infatti i sistemi di allerta precoce, indispensabili per informare le popolazioni, dato che questi episodi possono influire sulla qualità dell’aria e sulla salute.

Queste particelle di sabbia sahariana sono infatti analoghe alle polveri sottili: soltanto le particelle sotto i 20 millesimi di millimetro riescono infatti a rimanere in quota trasportate dal vento sopra il Mar Mediterraneo (le PM10, per confronto, stanno sotto i 10 millesimi di millimetro). Tutto questo può avere temporaneamente effetti negativi per la salute soprattutto di chi è affetto da patologie del sistema respiratorio, perché in casi estremi può portare a difficoltà di respirazione.

Queste polveri possono contenere minerali contenenti ferro, come ematite magnetite, che rendono magnetica la polvere (viene attratta dalle calamite) e sono responsabili del loro colore rossastro. Non è molto diverso da quello che avviene su Marte: il “pianeta rosso” ha questo colore proprio perché la sua superficie è ricoperta da ossidi di ferro. Non solo: il cielo marziano mostra un colore giallastro del tutto simile a quello che vediamo qui sulla Terra quando avvengono le ondate di polvere sahariana perché l'atmosfera del pianeta è estremamente ricca di polveri.

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