
Corvi e cornacchie appartengono alla stessa famiglia, i Corvidi, si tratta di uccelli scaltri, intelligenti e dalla vita sociale complessa molto importanti per gli ecosistemi italiani. Molte specie di Corvidi, tra cui rientrano anche taccole (Coloeus monedula), gazze (Pica pica), gracchi e ghiandaie (Garrulus glandarius), si somigliano fisicamente, con un piumaggio che tende al nero e grigio, e hanno abitudini simili (sono entrambi animali sociali e ben adattati agli ambienti urbani), il che rende facile confonderli tra loro. Prestando attenzione a dimensioni, piumaggio, becco e habitat possiamo però distinguere per esempio alcune specie di cornacchie, dal piumaggio bicolore o nero, dal corvo comune, che invece ha una caratteristica "faccia nuda", perché priva di penne intorno al becco. Il corvo imperiale è invece facilmente riconoscibile perché è il più grande tra i suoi stretti parenti, con alcuni esemplari che arrivano fino a 70 cm. Ecco le principali specie appartenenti alla famiglia dei corvidi presenti sul territorio italiano, e come riconoscerle.
Caratteristiche della cornacchia grigia – Corvus cornix
Uno dei corvidi più facili da incontrare sul territorio italiano è la cornacchia grigia (Corvus cornix) a causa della sua massiccia presenza anche in ambienti urbani in quasi tutta l'Italia. È anche uno dei più facili da riconoscere per il caratteristico piumaggio bicolore, con testa, petto, ali e coda di un nero intenso, e il resto del corpo color grigio cenere. Onnivoro opportunista che non disdegna né nostri scarti né le uova o i pulcini di piccione, la cornacchia grigia è per questo motivo molto adatta all'ambiente cittadino. Come molte specie di corvidi, è un animale intelligente e sociale che si aggrega in gruppi numerosi e usa il tipico gracchiare per comunicazioni complesse.

Cornacchia nera (Corvus corone), come riconoscerla
La cornacchia nera (Corvus corone) è, come la sua parente stretta, un uccello opportunista e sociale. Ha un piumaggio completamente nero, il che la rende molto facile da distinguere dalla cornacchia grigia; per differenziarla da altri corvidi molto simili (come il corvo comune e il corvo imperiale) potete basarvi sui riflessi del piumaggio, che in questa specie tendono al verde invece che al blu-violetto. Anche questa cornacchia è abituata sia alle foreste che gli ambienti urbani, ma la sua presenza in Italia è limitata all'arco alpino, il che la rende più difficile da incontrare.

Corvo comune (Corvus frugilegus)
Il corvo comune o selvatico (Corvus frugilegus), pur condividendo dimensioni e colore con le cornacchie, è facile da distinguere per la faccia "nuda", ovvero una zona attorno al becco priva di piumaggio e di colore grigio. Contrariamente a quanto suggerisce il nome, il corvo comune sta purtroppo mano a mano sparendo da questo Paese: essendo una specie migratoria, viene qui solo per svernare, e i cambiamenti climatici che hanno reso gli inverni più caldi stanno riducendo sempre più la sua presenza. Gli esemplari che svernano in Italia al giorno d'oggi arrivano dalla Russia e Ucraina e di solito soggiornano nella Pianura Padana.

Corvo imperiale (Corvus corax), il più grande tra i Corvidi
Considerato il "re" dei corvidi, il corvo imperiale (Corvus corax) è sicuramente il più imponente, arrivando anche a 70 cm di lunghezza negli esemplari più grandi. Oltre che per le maggiori dimensioni, si distingue per delle piume appuntite ed erettili, chiamate barbe, alla base del becco, che usa per esprimersi coi simili, e che gli danno un aspetto pittoresco e "barbuto". Originario dell'Eurasia, ha colonizzato in seguito le foreste del Nord America attraverso l'attuale Stretto di Bering oltre 2 milioni di anni fa, una delle poche specie ad aver compiuto il salto continentale senza affidarsi all'essere umano.

È anche il corvo più famoso nella letteratura e nel cinema – se vedete un corvide in qualche horror, si tratta probabilmente di un corvo imperiale (in inglese raven, da distinguere da crow con cui si indicano invece le cornacchie, e rook che indica il corvo comune). In Italia, la specie è rara, presente nelle zone montane alpine e appenniniche.
Gli altri Corvidi presenti in Italia
Oltre a Corvi e Cornacchie, in Italia sono presenti anche altre specie di Corvidi, con piumaggi decisamente più riconoscibili.
Taccola
Oltre a essere più piccola di dimensioni (max 35 cm) la taccola (Coloeus monedula) è facilmente riconoscibile per il piumaggio grigio argenteo sulla testa, e soprattutto per gli occhi con un'iride grigio-azzurra, dalla pupilla ben distinta, una caratteristica unica tra i corvidi euroasiatici. Dalle abitudini opportuniste, a partire dagli anni '50 anche le taccole si sono ben adattate all'ambiente urbano e sono presenti su quasi tutto il territorio italiano. Sono uccelli molto sociali che si aggregano in colonie che arrivano a centinaia di individui, con coppie monogame che stringono legami per tutta la vita.

Gazza
Protagonista di molte leggende (molte delle quali non vere), la gazza ladra (Pica pica) è anche famosa per il suo splendido piumaggio bianco, nero, verde e azzurro iridescente. Più slanciata degli altri corvidi, la gazza è un animale territoriale, con coppie monogame che difendono l'area nei pressi del loro nido. È un animale dalla socialità molto complessa, nel quale sono stati osservati intricati riti di gruppo. Inizialmente più tipica delle zone rurali, anche la gazza sta mano a mano colonizzando gli ambienti urbani, spinta dal facile accesso a risorse alimentari. Si trova in tutta la Penisola a eccezione della Sardegna.

Gracchio
Presenti solo sulle Alpi e Appennini, i gracchi sono corvidi di alta quota che durante il giorno si spostano in gruppi numerosi alla ricerca di bacche, insetti e fiori. Da qualche anno a questa parte nelle aree alpine più turistiche, gli scarti degli esseri umani nelle aree picnic sono sufficienti ad alimentarli, e quindi non scendono quasi mai di quota. In Italia sono presenti due specie, distinguibili dalla forma e colore del becco: il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus) dal becco corto e giallo e il gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax) con un becco più lungo e ricurvo dal color rosso-arancio.

Ghiandaia e Nocciolaia
Anche se dall'aspetto del piumaggio non assomigliano ai corvi, anche ghiandaie (Garrulus glandarius) e nocciolaie (Nucifraga caryocatactes) appartengono alla famiglia dei corvidi. Uccelli più solitari che però si aggregano in gruppi più grandi durante gli spostamenti, le ghiandaie e le nocciolaie non hanno ancora colonizzato gli ambienti urbani e rimangono in questo momento nelle zone rurali e selvatiche.

A destra, una nocciolaia, dal piumaggio più scuro e screziato.
La nocciolaia si trova sul territorio alpino, mentre la ghiandaia in quasi tutta Italia. Pur essendo onnivore, come suggerisce il nome prediligono ghiande, noci, bacche e frutta, che raccolgono e conservano nel terreno e nella corteccia in previsione dell'inverno. La ghiandaia è di color marrone chiaro, bianco e nero e una caratteristica zona a metà dell'ala di color azzurro, mentre la nocciolaia è più tozza e ha un color marrone più scuro con screziature bianche nella parte anteriore del corpo.