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11 Novembre 2024
17:08

Ricetta medica bianca su e-mail e WhatsApp dal 2025: come funziona e criticità di quella elettronica

Dal 2025 le ricette mediche bianche per farmaci a carico del cittadino saranno digitalizzate, potranno essere inviate dai medici in formato elettronico, eliminando il cartaceo e semplificando il processo di prescrizione.

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Ricetta medica bianca su e-mail e WhatsApp dal 2025: come funziona e criticità di quella elettronica
ricetta digitale whatsapp

La versione cartacea della cosiddetta ricetta bianca – la prescrizione per farmaci di fascia C, ovvero quelli che sono a carico dei cittadini, in quanto non concessi dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale) – presto diventerà un ricordo del passato. A partire dal 2025, il Governo italiano prevede di attuare l'articolo n. 54 della Legge di Bilancio 2025, andando così a completare il processo di dematerializzazione delle ricette mediche, che verranno sostituite con una loro controparte digitale. Questo permetterà ai medici di inviarle elettronicamente, ad esempio via e-mail, tramite WhatsApp, e così via. Questo cambiamento punta a ridurre la burocrazia e semplificare la vita dei cittadini. Se oggi i pazienti sono costretti a recarsi fisicamente negli studi medici per ricevere la prescrizione cartacea, presto potranno ricevere i farmaci con un semplice codice digitale, proprio come accade già con la ricetta rossa per i farmaci di classe A, quelli coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.

I dettagli dell'articolo n. 54 della Legge di Bilancio 2025

L'articolo n. 54 della Legge di Bilancio 2025, intitolato appunto “Dematerializzazione delle ricette mediche cartacee per la prescrizione di farmaci a carico del SSN, dei SASN e dei cittadini” si trova alle pagine 238-240 del documento PDF liberamente consultabile sul sito della Camera dei Deputati. Nel documento in questione, si legge:

L’articolo 54 prevede, al fine di potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e di garantire la completa alimentazione del fascicolo sanitario elettronico (FSE), che tutte le prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale, dei Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile (SASN) e a carico del cittadino, siano effettuate nel formato elettronico di cui ai decreti ministeriali del MEF in materia di dematerializzazione delle ricette mediche. La norma prevede inoltre che le Regioni, nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e controllo, devono assicurare, per mezzo delle autorità competenti per territorio, l’attuazione della completa alimentazione del FSE in formato elettronico.

“Tradotto” in termini spiccioli, quindi, l'obiettivo di questa norma è quello di sbarazzarsi a tutti gli effetti delle ricette bianche cartacee e sostituirle con una loro versione elettronica. Questa novità si inserisce in una strategia più ampia che punta alla completa dematerializzazione delle ricette mediche, uniformando la modalità di prescrizione sia per i farmaci a carico dello Stato sia per quelli a carico del cittadino.

Ogni prescrizione sarà generata digitalmente attraverso un sistema informatico, che assocerà a ogni ricetta un Numero Ricetta Elettronica o NRE. Sostanzialmente si tratta di un codice identificativo visibile a tutti i farmacisti. Grazie a questo codice, i farmacisti potranno accedere in tempo reale alla prescrizione e fornire il farmaco giusto, eliminando eventuali errori dovuti alla difficile interpretazione della calligrafia del medico (problema per niente raro).

Possibili criticità del processo di dematerializzazione delle ricette mediche

La novità, comunque, non è priva di criticità. La piattaforma di Sogei, l'azienda del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che si occupa di gestire il sistema delle ricette digitali, ha recentemente subìto importanti malfunzionamenti, che hanno causato disservizi in varie Regioni italiane. Per entrare più nel merito, nelle scorse settimane il sistema si è bloccato più volte, obbligando i medici a tornare temporaneamente alle vecchie ricette rosse (scrivendole a mano) o, nei casi peggiori, a far tornare i propri pazienti in un secondo momento, causando attese e non pochi disagi a questi ultimi.

Interpellato da La Repubblica, il segretario del sindacato dei medici di famiglia FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Silvestro Scotti, in merito alle possibili criticità imputabili al processo di dematerializzazione delle ricette mediche, ha riferito:

Sebbene l’obiettivo sia di migliorare l’efficienza e monitorare meglio le prescrizioni il rischio è che la misura non tenga conto dell’attuale capacità del sistema informatico di sostenere un carico esclusivamente digitale.

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