La guerra in Ucraina è entrata da poco nella sua seconda fase e le truppe russe, dopo aver preso Mariupol, fondamentale per Mosca, si sono concentrate a conquistare la regione del Donbass. Mettiamo caso che la Russia abbia successo… E poi? Difficile dirlo: Putin ha dimostrato di essere altamente imprevedibile in questo conflitto e nessuno ha la sfera di cristallo. Quello che però possiamo fare è provare a rispondere a due domande specifiche: la dinamica di questa guerra assomiglia in qualche modo alle fasi iniziali della Seconda Guerra Mondiale? E soprattutto: il pericolo che il conflitto russo ucraino si trasformi nella Terza Guerra Mondiale è davvero concreto? Oggi, infatti, lo stesso Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha affermato che andando avanti di questo passo il rischio è proprio quello. Nel video qui sopra e in questo articolo analizziamo la questione.
Terza Guerra Mondiale: fattori critici
Ecco in maniera schematica alcune criticità e fattori che potrebbero spingere (o contribuire a spingere) il conflitto in Ucraina a espandersi e a trasformarsi nella Terza Guerra Mondiale.
- La mancanza di una qualche vittoria russa in tempi brevi (la conquista del Donbass, ad esempio) potrebbe mettere all'angolo Putin. A quel punto la Russia, per conseguire un risultato tangibile, potrebbe ricorrere all'uso di un’atomica tattica (un ordigno nucleare con un potere distruttivo inferiore a una bomba nucleare "classica"). Come si comporterebbe in tal caso l’Occidente?
- Una volta preso, eventualmente, il Donbass, la Russia potrebbe provare ad assediare Odessa. Quest'ultima, però, è di fondamentale importanza per l'Ucraina (è l'ultimo porto commerciale rilevante che le è rimasto), per la Romania (la città si trova al confine di un'area difficilmente difendibile e relativamente vicina alla base NATO Mihail Kogălniceanu), per la Moldavia (se la Russia prendesse Odessa potrebbe collegarsi alla Transnistria a nord) e per la Turchia (la presenza russa nel Mar Nero diventerebbe molto più estesa). Considerando che Romania e Turchia fanno anche parte della NATO, se Odessa rischiasse di cadere, come si comporterebbe l’Occidente?
- La Svezia e la Finlandia hanno avviato una discussione politica per decidere se fare richiesta ufficiale di adesione alla NATO e la Russia ha già minacciato ripercussioni. Mosca potrebbe attaccare i due Paesi se dovessero effettivamente presentare la richiesta? E in quel caso come reagirebbe l'Occidente?
- Nel mondo si sta verificando un progressivo riarmo. La Germania ha dichiarato che investirà più del 2% del proprio PIL in spese militari nei prossimi anni, ma il processo sta riguardando molti Paesi: la Cina, gli USA, il Giappone, l'India, l'Australia e tanti altri, così come la stessa Italia. Avere più armi potrebbe fungere da deterrenza per tutti, ma al contempo aumenta la probabilità che la situazione possa sfuggire di mano.
- Russia e Ucraina sono produttori di circa il 30% del grano commerciato al mondo (senza contare le altre tipologie di cereali, i fertilizzanti e tanti altri prodotti fondamentali). L'attuale mancanza o carenza di esportazioni potrebbe portare a una recessione economica e a carestie diffuse in Paesi politicamente instabili, come quelli del Maghreb e del Medio Oriente. Intere parti del globo potrebbero perciò infiammarsi, con conseguenze difficilmente prevedibili.
- Dopo la gestione della pandemia a Shanghai e a Pechino e le elezioni politiche del prossimo autunno, la Cina si focalizzerà probabilmente sulla “conquista” di Taiwan. Se ciò accadesse, difficilmente gli Stati Uniti e i loro alleati starebbero a guardare. Si aprirebbe così il fronte del Pacifico: il quadrante più caldo del globo.
- Il fabbisogno mondiale di energia, materie prime e acqua continua a crescere in un momento storico in cui, contemporaneamente, i cambiamenti climatici remano contro il nostro attuale modello di sviluppo (che ha contribuito a determinarli). Il mondo è così sempre più a rischio di conflitti per l'accaparramento di risorse.
- Molte democrazie sono in crisi, soprattutto la principale, gli USA (basti pensare all'insurrezione al Campidoglio nel gennaio 2021 e alle tensioni durante la sfida elettorale tra Biden e Trump). L’emergere e il consolidarsi di fazioni e soggetti estremisti non facilita il dialogo e, in caso di tensioni internazionali, potrebbe portare a un irrigidimento delle posizioni in gioco e alla scelta della violenza come mezzo più semplice e rapido per conseguire i propri obiettivi.
Le somiglianze tra Guerra in Ucraina e Seconda Guerra Mondiale
Dopo l'elenco delle possibili cause di un'escalation della guerra in Ucraina, vediamo qualche somiglianza con gli inizi della Seconda Guerra Mondiale.
Prima di cominciare chiariamo una cosa: gli anni ‘30-‘40 del ‘900, quando si verificò la Seconda Guerra Mondiale, e gli anni che stiamo vivendo ora sono molto diversi. Basti pensare a quanto sono cambiate la tecnologia, la società, le dinamiche economiche, la comunicazione. Perciò paragonare la guerra in Ucraina alla Seconda Guerra Mondiale rimane un semplice esercizio teorico. Non solo: saranno gli storici del futuro a studiare e analizzare questo conflitto a dovere. Noi in questo momento ci siamo dentro, lo stiamo vivendo – per fortuna in Italia non fisicamente – e abbiamo una visione d’insieme sicuramente più limitata. Fatta questa doverosa premessa, si può comunque trovare qualche somiglianza.
Così come accadde per la Germania degli anni ‘30, la Russia di oggi è una potenza che ha perso l’ultima grande guerra in cui è stata coinvolta: per la Germania il riferimento è la Prima Guerra Mondiale, per la Russia la Guerra Fredda (anche se, a dirla tutta, la Guerra Fredda è stato un periodo storico molto teso, ma abbastanza pacifico). In seguito alla sconfitta, sia la Germania sia la Russia si sono sentite umiliate, hanno accumulato parecchio risentimento e hanno sviluppato una visione del mondo in cui entrambe si sono percepite – e la Russia continua a farlo – come vittime dell’Occidente. Entrando in quest’ottica, cioè, l’Occidente, sarebbe colpevole di aver messo all'angolo le due potenze e di averle volute progressivamente dominare o annientare.
Così come accadde per la Germania degli anni ‘30, poi, la Russia di oggi è una potenza con un passato imperiale e ambizioni imperiali. Tra il popolo e le élite, cioè, esiste un sentimento diffuso di avere una missione da compiere nel mondo e un preciso ruolo da ricoprire. In particolare, l’obiettivo tedesco era dar vita al Terzo Reich e poneva le sue basi addirittura nel Sacro Romano Impero di epoca medievale e poi nell’impero tedesco di fine ‘800. I modelli russi, invece, sono l’impero zarista e l’Unione Sovietica, soprattutto il periodo sotto la guida di Stalin.
Come fece la Germania degli anni ‘30 quando invase la Polonia, la Russia di oggi ha attaccato l’Ucraina sostenendo, tra le altre cose:
- di voler difendere i propri conterranei all’estero, minacciati dallo Stato vicino;
- di non essere riuscita a ottenere con le buone ciò che voleva e quindi di dover intervenire, volente o nolente, con la forza;
- di voler difendere i propri confini dalla minaccia di un governo ostile e per garantire la propria difesa e una pace duratura.
La Russia di Putin, inoltre, ha minacciato di colpire in modo brutale qualunque Stato dovesse intervenire direttamente nella difesa dell’Ucraina. Lo stesso fece Hitler con la Polonia.
Come fece la Germania degli anni ‘30, la Russia di oggi probabilmente ha attaccato scommettendo sul fatto che gli Stati occidentali non avrebbero mosso un dito per aiutare il Paese aggredito perché troppo divisi tra loro e perché desiderosi di evitare a tutti i costi un conflitto che li potesse coinvolgere (e va detto che, dal punto di vista di un intervento militare diretto, al momento questa previsione si sta verificando).
Infine, alcuni analisti e commentatori sostengono che Putin, come accadde probabilmente a Hitler, possa essersi identificato in maniera totale con le istituzioni e con la nazione che rappresenta e che voglia compiere la missione imperiale di cui si sente paladino il prima possibile e sicuramente nel corso del suo periodo di comando. Vorrebbe cioè rimanere nella storia come colui che ha compiuto l’impresa di riportare la Russia allo splendore che secondo lui merita. E questo lo rende maggiormente imprevedibile e forse pronto a tutto pur di non fallire.
Le differenze con la Seconda Guerra Mondiale
Come abbiamo visto, qualche somiglianza generica tra gli inizi della Seconda Guerra Mondiale e la Guerra in Ucraina esiste. E le differenze, invece? Beh, è diverso tutto il resto, a partire dai soggetti coinvolti e dal mondo di allora rispetto a quello di adesso. Come abbiamo già detto, c’è un abisso tra la fine degli anni ‘30 del ‘900 e ora, se pensiamo al tipo di società, di sistema economico, del livello di tecnologia disponibile.
Oggi, poi, i mass-media e i social sono aggiornati sulla guerra sostanzialmente in tempo reale, e grazie ai satelliti è complicatissimo nascondere le proprie mosse all’avversario o insabbiare eventuali crimini di guerra.
Se poi vediamo la situazione dal punto di vista più geopolitico e militare, oltre alla differenza banale tra gli armamenti utilizzati allora e oggi, c’è da considerare che adesso il fronte occidentale, grazie all’esistenza della NATO e, in misura minore, dell’Unione Europea, si sta rivelando molto più compatto rispetto a quasi un secolo fa.
Per ultimo e senza entrare troppo nello specifico, oggi esiste – e speriamo continui a esistere – la deterrenza nucleare. L’esistenza delle armi atomiche, cioè, rende sconsigliabile per tutti lo scoppio di un conflitto esteso perché un qualsiasi incidente potrebbe portare all’uso dell’arma atomica. Il problema è che se lo facesse uno Stato, potrebbero farlo anche gli altri possessori e si rischierebbe l’annientamento della specie umana.