
Il telefono squilla. Lo prendete in mano e notate campeggiare sul display un numero che inizia con uno “strano” prefisso: +353. È il prefisso dell'Irlanda e, a meno che non abbiate amici e parenti che si trovano nell'Isola di smeraldo, è quasi certo che dietro quella telefonata ci sia un tentativo di truffa. Sono diverse le segnalazioni pervenute in redazione da parte di lettori che hanno ricevuto tentativi di scam con telefonate provenienti da numeri con prefisso irlandese. Per difendervi, vi suggeriamo di non rispondere a queste telefonate e, soprattutto, a non richiamare il numero irlandese che vi ha contattato, qualora la chiamata sia consistita in un solo squillo. In quest'ultimo caso, infatti, rischiereste di essere vittima del cosiddetto “wangiri”, una truffa che nel corso degli ultimi mesi sta mietendo sempre più vittime.
Come funziona la truffa del prefisso irlandese
Vediamo più nel dettaglio come funziona la truffa del prefisso irlandese. Come avete capito, tutto parte da una chiamata (o, talvolta, da un messaggio) che fa riferimento a offerte allettanti: posizioni lavorative facilmente accessibili, guadagni rapidi, premi inattesi o comunicazioni che sembrano urgenti. Il trucco funziona perché fa leva sulla curiosità e sulla rapidità con cui siamo portati a rispondere. Spesso non è nemmeno una persona reale a contattarci: dall'altro capo del telefono c'è una voce pre-registrata che ci invita a compiere delle azioni. Quali sono queste azioni dipende dalla variante della truffa che ci viene propinata.
In uno scenario, ad esempio, si potrebbe ricevere l'invito ad aggiungere il numero su WhatsApp e a proseguire la conversazione lì. Una volta stabilito il contatto, i criminali guidano la vittima verso moduli da compilare o siti dai quali scaricare informazioni. Ed è così che potrebbero indurre la potenziale vittima a mettersi nei guai, fornendo ad esempio informazioni personali (cosa che porterebbe a un furto d'identità) oppure scaricando un malware, che sarà poi usato dai criminali informatici per intercettare password bancarie, dati personali, etc.
C'è poi una componente più subdola, quella legata al già citato wangiri, termine giapponese che significa “uno squillo e via”. In questo schema si riceve un solo squillo proveniente dal prefisso +353, troppo breve affinché si abbia il tempo necessario per rispondere. L'obiettivo è indurre l'utente a richiamare per capire chi fosse. Ma richiamando quel numero andrebbe incontro ad addebiti importanti sulla propria utenza telefonica.
Come difendervi dalla truffa del prefisso +353
Per difendervi dalla truffa del prefisso +353, seguite questi semplici ed efficaci consigli:
- Se non avete contatti con persone in Irlanda, non rispondete alle chiamate provenienti da numeri con prefisso +353 e, soprattutto, non richiamateli.
- Attivate i filtri antispam presenti nella maggior parte degli smartphone moderni: questi strumenti riconoscono automaticamente numerazioni sospette e possono silenziare o bloccare le chiamate potenzialmente fraudolente.
- Prestate particolare attenzione ai link ricevuti tramite messaggi provenienti da numeri irlandesi: cliccarli può bastare per compromettere un dispositivo. Per questo motivo, non aprite alcun link e per nessun motivo.
- Per evitare che i vostri cari possano cadere vittima di simili raggiri, condividete loro queste informazioni. Le truffe telefoniche che sfruttano il prefisso irlandese (o altri prefissi esteri), infatti, hanno una buona efficacia soprattutto su coloro che non conoscono i meccanismi dietro questi attacchi.