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Secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel 2024 il 40% dei candidati italiani è stato bocciato all’esame teorico della patente. Dieci anni fa, nel 2014, la stessa percentuale era intorno al 30%. Questo aumento significativo del numero di bocciati racconta di giovani (e meno giovani) sempre più sfidati dalle regole della strada, soprattutto nelle domande dei quiz.
I dati ufficiali sul numero di patenti richieste e rifiutate
Le statistiche ufficiali relative alle attività svolte nel 2024 per il conseguimento delle patenti di guida, ci dicono che il numero delle prove d’esame (che comprende sia le prove di teoria, sia quelle di guida) è salito a 2.267.019, superando di ben 40.960 unità i dati 2023, e tornando in linea con valori che si registravano fino al 2010. Il secondo decennio del nuovo millennio era stato infatti caratterizzato da un calo delle patenti, culminato in un minimo storico fatto registrare nel 2020.
Pur mantenendo lo stesso trend, l’incremento rispetto al 2023 risulta però molto meno marcato se ci concentriamo solo sulle patenti B (le più diffuse): nel 2024 sono state svolte 1.623.986 prove d'esame, solo 482 in più rispetto all’anno precedente. Il grafico sottostante ci mostra nel dettaglio questo andamento, ma ci permette anche di notare come non tutti i candidati vengono promossi all’esame di guida. Ma se nel 2005 solo il 22% in media veniva respinto all’esame per la patente B, nel 2024 tale percentuale è salita fino al 29%: dal 2021 ogni anno si registra una percentuale di bocciati sempre maggiore.

I dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci dicono che, complessivamente, più di 1 candidato su 4 (26,33%) è respinto, con quote che variano dal 18,97% della Sicilia al 35,73% in Sardegna. La provincia in cui si viene più bocciati è però Savona, in Liguria, con il 37,74% di candidati respinti, mentre quella con il più alto tasso di idonei è la siciliana Ragusa (85,80%).
Insomma, prendere la patente oggi non è più così semplice come si potrebbe pensare.
In particolare, a risultare più difficoltoso da superare è l’esame di teoria, in cui a livello nazionale più di 1 candidato su 3 (38,01%) è bocciato. La Sicilia si conferma la regione con il più basso tasso di respinti (32,14%), in particolare a Ragusa (25,15%) mentre è in Trentino-Alto Adige che si trovano più bocciati (42,78%), in particolare a Bolzano (45,08%).
Una volta superato lo scoglio della teoria, la strada risulta essere in discesa: a livello nazionale, solo il 14% è respinto all’esame di guida. Nella pratica emergono però più forti differenze territoriali, con percentuali che vanno da poco più del 2% per la Campania ad oltre il 32% in Sardegna.
Le possibili cause dell'aumento dei respinti alle prove d'esame per la patente
Una prima motivazione può essere ricercata nella scelta della preparazione all’esame di teoria: quasi i due terzi (63,61%) di chi sceglie di affidarsi ad una scuola guida viene promosso, contro meno di un terzo (28,95%) di chi sceglie di candidarsi come privatista.
Tuttavia, questo divario non è sufficiente a spiegare le motivazioni di così tante bocciature, in quanto a livello nazionale più del 96% dei candidati ha scelto di affidarsi a una scuola guida, percentuale pressoché invariata rispetto al 2023, e con percentuali che oscillano da poco meno dell’86% della Valle d’Aosta a oltre il 98% in Emilia-Romagna, Veneto e Campania. Questo è un segno che la professionalità e la formazione che le scuole guida offrono ai candidati sono apprezzate e costituiscono un riferimento importante per la preparazione al conseguimento delle patenti.
Tuttavia, negli ultimi anni il quiz è stato aggiornato con nuove domande: mobilità sostenibile, segnali recenti, normative anti-inquinamento. Il risultato? L’esame è diventato più difficile. E l’uso sempre più massiccio dei dispositivi elettronici come lo smartphone contribuisce a ridurre il nostro livello di concentrazione e l’attenzione, fattori invece cruciali per superare un esame scritto come quello attuale della patente.
Nelle prove di teoria non emergono invece rilevanti differenze di genere, con il 39% di respinti tra gli uomini ed il 37% tra le donne per le categorie di patenti inferiori (A – B – BE – AM – AS – BS) ed il 32% per entrambi i sessi nelle altre categorie.
Un ulteriore elemento di disparità può essere trovato nell’età dei candidati. Non tutte le patenti emesse nel 2024 sono “giovani”. Infatti, esaminando i dati, si nota che, su un totale di 1.193.480 patenti conseguite nel 2024, solo 738.133 (il 62% circa del totale) sono state conseguite da ragazzi con una età inferiore a 21 anni. Ulteriori 140.202 patenti (12% del totale) sono state conseguite da giovani tra i 21 e i 24 anni. Questo significa che più di un quarto dei candidati ha 25 o più anni.
L’idea di “prendere la patente subito” è infatti meno sentita rispetto al passato, in quanto soprattutto nelle grandi città sono in tanti a preferire mezzi pubblici o alternativi per spostarsi. Tuttavia, la patente non è solo un pezzo di carta: è per molti giovani la porta d’ingresso a una mobilità indispensabile per esigenze lavorative e di vita. Ed il calo nel superamento degli esami teorici ci dice che serve più attenzione alla formazione, ma anche che le nuove generazioni stanno vivendo la mobilità in modo diverso.