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30 Luglio 2025
13:30

Temu sotto accusa nell’UE: venderebbe prodotti contraffatti, pericolosi e illegali

La Commissione Europea accusa Temu di vendere prodotti illegali o pericolosi e di non valutare adeguatamente i rischi, violando il Digital Services Act. Il colosso cinese rischia multe fino al 6% del fatturato.

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Temu sotto accusa nell’UE: venderebbe prodotti contraffatti, pericolosi e illegali
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Temu, uno dei marketplace online più popolari (e per certi versi controversi) degli ultimi anni, è finito al centro di un'indagine formale condotta dalla Commissione Europea per presunte violazioni del DSA (Digital Services Act), la legge europea che disciplina i servizi digitali all'interno del mercato unico. Secondo le risultanze preliminari diffuse da Bruxelles, la piattaforma cinese, nota per il vasto assortimento di prodotti a basso costo, non sarebbe in grado di valutare e gestire in modo adeguato i rischi legati alla diffusione di articoli illegali o potenzialmente pericolosi venduti nel proprio marketplace. Un problema che, se confermato, potrebbe portare a pesanti sanzioni economiche e a un rafforzamento della vigilanza da parte dell'UE.

Le presunte violazioni di Temu

I risultati di un test di mystery shopping – tecnica investigativa che prevede l'acquisto anonimo di prodotti per verificarne qualità e sicurezza – hanno evidenziato criticità diffuse nell'offerta della piattaforma. I primi dati emersi durante l'indagine condotta dalla Commissione Europea mostrano una probabilità elevata che i consumatori europei si imbattano in prodotti non conformi alle normative comunitarie: giocattoli, piccoli dispositivi elettronici e altri articoli acquistabili su Temu potrebbero risultare contraffatti, non sicuri o comunque non conformi agli standard UE.

L'istruttoria era stata aperta ufficialmente il 31 ottobre 2024, dopo un monitoraggio approfondito coordinato con le autorità doganali, gli enti di vigilanza del mercato e i coordinatori dei servizi digitali degli Stati membri. L'indagine attuale rappresenta una delle prime applicazioni pratiche del nuovo impianto normativo del DSA, che impone standard stringenti in termini di trasparenza, sicurezza e responsabilità alle grandi piattaforme digitali che operano nell’Unione Europea.

La questione chiave riguarda la valutazione del rischio condotta dalla stessa Temu nell'ottobre 2024, considerata da Bruxelles troppo blanda e basata su dati generici di settore, piuttosto che su informazioni concrete legate al proprio funzionamento interno. Secondo la Commissione, questa superficialità nella valutazione ha portato a misure di mitigazione inefficaci, che non sono state in grado di arginare la diffusione di beni pericolosi o non conformi. Il problema diventa particolarmente grave in un contesto in cui il commercio elettronico è in forte espansione e l’impatto di eventuali irregolarità potrebbe propagarsi rapidamente su scala continentale.

Ma l’indagine non si ferma alla sola qualità dei prodotti. Gli investigatori stanno valutando anche se Temu impieghi dark pattern, ossia un'interfaccia utente deliberatamente ingannevole che spinga l'utente a compiere scelte contro il proprio interesse, come trattenersi più a lungo sulla piattaforma o acquistare prodotti senza piena consapevolezza. È sotto osservazione anche il funzionamento degli algoritmi di raccomandazione, cioè i sistemi automatizzati che decidono quali prodotti mostrare a ciascun utente, e che dovrebbero operare secondo principi di trasparenza.

Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia dell'UE, ha commentato la vicenda in questi termini:

Facciamo acquisti online perché ci fidiamo che i prodotti venduti nel nostro mercato unico siano sicuri e conformi alle nostre regole. Secondo il nostro parere preliminare, Temu è ben lontana dal valutare i rischi per i suoi utenti secondo gli standard richiesti dal Digital Services Act. La sicurezza dei consumatori online non è negoziabile nell'UE: le nostre leggi, compreso il Digital Services Act, sono la base per una migliore protezione online e per un mercato unico digitale più sicuro ed equo per tutti gli europei.

Le possibili conseguenze per Temu: la maxi multa

La Commissione Europea sta valutando se Temu abbia infranto l'articolo 34 del DSA, che riguarda proprio l’obbligo di gestire i rischi sistemici derivanti dalle attività della piattaforma. Se l’indagine dovesse concludersi a sfavore di Temu, le conseguenze per il colosso cinese potrebbero essere molto pesanti, visto che queste potrebbero tradursi in sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale annuo della società e l’obbligo di implementare misure correttive vincolanti. Come si legge nella nota ufficiale presente sul sito della Commissione Europea, inoltre, «una decisione di non conformità può anche attivare un periodo di vigilanza rafforzato per garantire il rispetto delle misure che il fornitore intende adottare per porre rimedio alla violazione».

Nel frattempo, la piattaforma ha dichiarato, tramite un proprio portavoce, di voler continuare a «cooperare pienamente con la Commissione». Come previsto dal procedimento, Temu avrà ora l'opportunità di consultare i documenti dell'inchiesta, presentare una propria difesa scritta e proporre eventuali contromisure.

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