Martedì 21 novembre il Parlamento Europeo ha approvato, con 590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astenuti, il mandato per i negoziati con i Governi europei sul nuovo diritto alla riparazione per i consumatori, grazie al quale verrà promossa una forma di consumo più sostenibile che agevoli la riparazione dei dispositivi difettosi riducendo gli sprechi ed aumentando la sostenibilità del mercato.
L'Unione Europea ha quindi ribadito con forza la necessità del diritto a poter riparare i prodotti, di qualunque categoria, al fine di allungare la vita degli stessi e ridurre gli sprechi.
Le strategie UE per migliorare la riparabilità
Per favorire la riparabilità dei prodotti l'Unione Europea tenterà di smantellare le varie pratiche di anti-riparazione messe in atto dai produttori per spingere gli utenti ad acquistare nuovi prodotti proponendo costi di riparazione elevati. Ciò potrebbe essere ottenuto regolando la trasparenza dei prezzi di ricambio e promuovendo un ecosistema di riparazione (che includa anche riparatori terzi) aperto. Il relatore Renè Repasi ha dichiarato in merito:
Le persone vogliono prolungare la durata di vita dei loro dispositivi, ma spesso è troppo costoso o difficile. Abbiamo adottato una serie di misure per incoraggiare i consumatori a scegliere la riparazione rispetto alla sostituzione, con particolare attenzione al sostegno dei riparatori indipendenti e all'introduzione di incentivi finanziari.
La trasparenza relativa al mondo dei ricambi dovrà riguardare i due aspetti.
- Approvvigionamento: tutti i riparatori e gli utenti dovranno poter accedere a tutti i pezzi di ricambio degli apparati.
- Prezzi dei ricambi: I legislatori hanno imposto prezzi equi ed accessibilità ai ricambi.
Al fine di favorire la riparazione dei dispositivi i deputati vorrebbero anche introdurre un onere ai produttori nel fornire dispositivi sostitutivi (nuovi o ricondizionati) per la durata del tempo di riparazione.
Per incentivare ulteriormente la riparazione dei dispositivi l'Unione Europea propone anche di rivedere i termini con i quali vengono espresse le policy di garanzia. Queste infatti non dovrebbero contenere termini che scoraggino i consumatori ad avvalersi del diritto alla riparazione. Lo stesso Parlamento Europeo si è espresso come segue:
Gettare via beni di consumo riparabili ha un profondo impatto sull'ambiente: ogni anno nell'UE si producono 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, 30 milioni di tonnellate di risorse e 35 milioni di tonnellate di rifiuti.
Il fatto che i consumatori scelgano di sostituire un prodotto invece di ripararlo genera perdite per circa 12 miliardi di euro all'anno. Secondo uno studio della Commissione europea, il 77 % dei cittadini dell'UE preferisce la riparazione all'acquisto di nuovi beni.
La proposta sul diritto alla riparazione integra le iniziative dell'UE sulla progettazione ecocompatibile e sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.