A 300 km dalla costa africana del Marocco emerge dall'oceano Atlantico Tenerife, la più grande delle Canarie. L'isola vulcanica appartiene alla Spagna e oggi basa la sua economia soprattutto sul turismo (5 milioni di visitatori all'anno). Tenerife vanta numerosissime località da vedere ed esplorare: si va dal Teide, la montagna più alta di Spagna (3715 m s.l.m.) nonché uno dei vulcani più alti del mondo considerandone l'altitudine dalla base (circa 7500 m), alle cittadine e alle spiagge della costa meridionale.
Tipici di Tenerife sono il cosiddetto "albero del drago" oppure il carnevale di Santa Cruz, la capitale dell'arcipelago delle Canarie insieme a Las Palmas de Gran Canaria. Quel che è certo è che in un territorio esteso solo 2034 km2 (poco meno di 2/3 della Valle d'Aosta), ma con una popolazione di 966.000 abitanti (quasi 10 volte quella valdostana), Tenerife presenta un'incredibile varietà di paesaggi. Ecco i nostri consigli di viaggio, le caratteristiche geografiche e storiche dell'isola e l'elenco delle più importanti località turistiche.
Il Teide, il vulcano più grande di Tenerife e di Spagna
Cominciamo parlando del Teide. È al centro dell’isola e si può scorgere quasi dappertutto, anche se spesso la sua cima è nascosta dalle nuvole. È alto 3175 m sul livello del mare o circa 7500 m partendo dalla sua base, che si trova in fondo all’oceano Atlantico. Perché sì, Tenerife e l'intero arcipelago delle Canarie ha molto probabilmente un'origine vulcanica.
L’isola è ancora attiva dal punto di vista vulcanico, infatti anche sul Teide si possono vedere fumarole e solfatare, però è costantemente monitorata e viverci e visitarla è sostanzialmente sicuro. Ogni settimana l’Istituto Vulcanologico delle Canarie redige un rapporto sintetizzando tutti i dati più importanti riguardanti l’attività vulcanica e sismica dell’isola.
La forma attuale del Teide si è venuta a creare a partire da 200.000 anni fa, mentre per quanto riguarda l’ultima eruzione avvenuta a Tenerife dobbiamo andare al 1909. A eruttare, però, fu un cono molto più piccolo: il Chinyero.
Salire sul vulcano
Per salire sul vulcano ci sono alcuni sentieri impegnativi e una funivia, accessibile però solo tramite biglietti acquistabili online. I tempi di permanenza vicino alla vetta sono limitati e salire proprio in cima al cratere richiede un ulteriore permesso. Contate che in base al periodo dell’anno può essere necessario prenotare fino a più di tre mesi prima per accedere a questa parte finale del percorso, dato che sono concessi solo 200 permessi al giorno.
Il Parco Nazionale del Teide
L’unicità del Teide e dei suoi dintorni per fortuna è stata riconosciuta. Dal 2007, infatti, il Parco Nazionale del Teide è diventato uno dei Patrimoni dell’Umanità patrocinati dall’UNESCO e attualmente è il Parco Nazionale più visitato d’Europa, con più di 4 milioni di turisti all’anno. Molto importante è anche un osservatorio astronomico che ospita i migliori telescopi solari europei.
La sensazione per chi visita la zona è di essere finiti su un altro pianeta. La lava ha forme e colori di tutti i tipi, dal nero, al rosso-bruno, all’ocra, a seconda delle varie colate che si sono verificate nel corso delle migliaia di anni. In giro ci sono molti altri coni e bocche vulcaniche (ad esempio il Pico Viejo), così come paesaggi di ogni tipo.
Molto divertente, poi, è provare a sollevare la pomice. La pomice è una roccia magmatica molto porosa e per questo sensibilmente più leggera della maggior parte degli altri tipi di roccia. Perciò, a parità di grandezza con altri massi, alzarla è più semplice.
Roques de García
L'area del Parco più frequentata dopo il Teide è quella di Roques de García: è un insieme di formazioni rocciose che svettano in mezzo al nulla e sono modellate da fenomeni erosivi. Le più famose sono il Roque Cinchado, che sembra dover crollare da un momento all’altro e che in effetti in futuro è destinato a spezzarsi, e la Catedral, le cui forme ricordano le squame di un rettile.
La nascita e la formazione geologica di Tenerife
Le Canarie si trovano al largo dell’attuale costa marocchina, sopra la placca tettonica africana. È qui che – secondo una delle teorie più accreditate – nel periodo Cretaceo dal fondale oceanico avrebbe cominciato a fuoriuscire magma in corrispondenza di un cosiddetto punto caldo, cioè un punto della superficie terrestre in cui il mantello sale verso la crosta e la buca.
E dai e dai, la lava fuoriuscita si sarebbe accumulata fino a emergere in punti diversi. Pian piano, con l’arrivo di altro materiale, queste isolette si sarebbero unite e sarebbe nata l’isola di Tenerife. Lo stesso processo sarebbe avvenuto più o meno nel resto dell’arcipelago.
Santa Cruz de Tenerife e San Cristóbal de la Laguna
Tenerife però non si limita al Parco Nazionale del Teide: è un microcosmo variopinto che presenta tantissimi ambienti e paesaggi diversi. Il capoluogo dell'isola è Santa Cruz de Tenerife, che raccoglie circa 200.000 abitanti, e che, insieme alla vicinissima San Cristóbal de la Laguna (dove vivono circa 150.000 persone), raggiunge più o meno lo stesso peso demografico del Comune di Bologna.
Santa Cruz de Tenerife
A proposito di Santa Cruz de Tenerife. La città, in condivisione con Las Palmas de Gran Canaria, è la capitale dell’arcipelago delle Canarie, arcipelago che, nonostante la vicinanza col Marocco, costituisce una comunità autonoma della Spagna.
In particolare Santa Cruz è la città più produttiva dell’isola e dell’arcipelago. Il suo simbolo sorge vicino al porto ed è l’Auditorium, che riprende un po’ le linee architettoniche dell’Opera House di Sidney. Famosissimo, poi, è il carnevale, che insieme a quello di Rio de Janeiro e di Venezia è uno tra i più noti al mondo.
San Cristóbal de la Laguna
San Cristóbal invece ha un profilo più storico-culturale. Ha l'università più antica delle Canarie e il suo centro è coloratissimo ed è un altro dei Patrimoni dell’umanità patrocinati dall’UNESCO. Il suo assetto urbanistico ha ispirato molte delle città spagnole in America, ad esempio La Habana Vieja, Lima o Cartagena.
Altre località turistiche e consigli di viaggio a Tenerife
Oltre a Santa Cruz e San Cristóbal ci sono moltissime località turistiche interessanti a Tenerife. Ecco un elenco di alcune delle principali con una descrizione sintetica:
- Partendo da sud abbiamo la zona più turistica, corrispondente a località come Los Cristianos, Playa de Las Americas e Costa Adeje. Tra spiagge ed edifici molto curati, boutique e locali e ristoranti di ogni tipo, l'area ricorda ricorda a tratti e in piccolo città americane come Miami o addirittura Las Vegas.
- Salendo verso ovest si incontrano spiagge imponenti come Los Gigantes, cittadine abbarbicate tra le montagne che ricordano il Perù, come Masca, e promontori che si gettano nell’Atlantico: Punta de Teno e il suo faro sono un esempio perfetto.
- Risalendo in direzione est abbiamo Icod de los Vinos, La Orotava e Puerto de la Cruz. Ognuna di queste località ha le sue specificità, tra scorci, palazzi e monumenti. Quello che le accomuna è la presenza di giardini botanici meravigliosi e di alcuni esemplari monumentali di “albero del drago”, una pianta tipica di tutte le Canarie e simbolo dell’isola di Tenerife.
- Nell'estrema punta nord-est dell’isola si sviluppa invece il Parco rurale di Anaga, famoso per tantissimi sentieri di trekking all’interno di una fitta foresta che quando c’è la nebbia ricorda i boschi stregati delle fiabe. Accanto, sulla costa, sorge il paesino di San Andrés e si allunga Las Teresitas, che con le sue palme è una delle spiagge più belle dell’isola.
- Infine, facendo un bel salto verso sud-ovest, possiamo trovare un luogo abbastanza inquietante e dalla storia incredibile: l’antico lebbrosario di Abades, un sanatorio costruito a metà del ‘900 per accogliere i malati di lebbra.
La storia di Tenerife prima degli spagnoli: il genocidio dei Guanci
Prima dell’arrivo degli spagnoli viveva qualcuno a Tenerife? Ebbene sì: purtroppo come accaduto, ad esempio, in America, le isole Canarie furono colonizzate con la forza e prima dell’arrivo degli spagnoli le isole erano abitate dai Guanci, una popolazione che in parte provò a opporsi ai nuovi arrivati, ma che alla fine fu sconfitta.
Possiamo dire che si verificò un vero e proprio genocidio, in parte compiuto attivamente con le armi, le deportazioni e la messa in schiavitù, in parte avvenuto a causa della diffusione involontaria di malattie contro cui i Guanci non avevano difese immunitarie. Purtroppo questo passato indigeno non è ancora particolarmente valorizzato sull’isola: molti siti archeologici sono abbandonati e tanti altri non sono nemmeno mappati.
L'economia di Tenerife e il turismo
Come si sostiene economicamente Tenerife oggi? In giro vedrete enormi piantagioni di banani e grandi serre per la coltivazione di pomodori e altri ortaggi, ma valgono una percentuale davvero minima del PIL. Dal punto di vista energetico sono in grande crescita le energie rinnovabili, soprattutto l’eolico e il solare.
Sono, però, il turismo e tutto ciò che gira intorno al turismo i veri fiori all’occhiello dell’isola. Contate che a fronte di una popolazione di meno di un milione di abitanti, ogni anno visitano Tenerife più di 5 milioni di persone. Accoglierle e offrire loro tutti i servizi di cui hanno bisogno è complesso, ma genera un buon profitto.