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La pace in Ucraina sembra ancora lontana, ma da ieri un po' meno: lunedì 18 agosto, infatti, a Washington si è tenuto un incontro importante tra il presidente USA Donald Trump e il premier ucraino Volodymyr Zelensky, che segue l'incontro tra il tycoon e il leader russo Vladimir Putin avvenuto lo scorso venerdì 15 agosto riguardo alla possibilità di una tregua nella guerra in Ucraina.
All'interno dello Studio Ovale i due leader hanno parlato a lungo riguardo a una serie di punti fondamentali per mettere fine alla guerra in Ucraina. Ma i due non erano soli, perché erano presenti anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e altri leader europei: Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Alexander Stubb, che formalizzeranno entro i prossimi dieci giorni delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Detto in parole semplici, queste garanzie sono degli impegni formali da parte degli Stati dell'Unione Europea a difendere militarmente e politicamente il Paese se dovesse essere nuovamente attaccato. Non si tratta quindi dell'ingresso dell'Ucraina nella NATO, ma di un “ombrello protettivo” che renda più rischioso per la Russia pensare a futuri attacchi. Sul piano pratico, gli Stati investiranno miliardi di dollari per acquistare armi dalle aziende USA per sostenere l'Ucraina, compresi i sistemi missilistici Patriot (progettati per intercettare e distruggere missili balistici, da crociera e aerei nemici).
L'incontro, caratterizzato da un clima pacato e disteso – a tratti persino scherzoso – ha avuto un esito positivo, e Trump ha contattato Putin telefonicamente per metterlo al corrente di quanto discusso. Ha poi confermato pubblicamente che sta preparando un incontro trilaterale a fine agosto per definire un piano di sicurezza per l'Ucraina accettato sia dal leader russo che da quello ucraino, anche se non ha ancora reso noti i dettagli logistici alla stampa.
Gli alleati occidentali, ad ogni modo, hanno subito chiarito che non confidano in Putin, proprio perché quest'ultimo si dimostra deciso a continuare il conflitto finché l'Ucraina non cederà davanti alle richieste di concessioni territoriali poste finora. In particolare, il leader più scettico a riguardo è Emmanuel Macron, che ha invitato gli altri leader a sedersi al tavolo negoziale una volta tornati in Europa. Il Presidente finlandese Stubb ha seguito la stessa linea del leader francese, affermando che «Putin non è affidabile», ma ha apprezzato l’iniziativa della telefonata di Trump al leader del Cremlino.
Va detto, però, che poche ore dopo la chiamata la Russia ha attaccato la città di Kremenchuk , nell'Ucraina centrale. Un segnale chiaro, che indica che per ora il presidente russo non è ancora pronto per discutere realmente di pace, e che forse se ne riparlerà seriamente solo alla fine di questo mese.