0 risultati
video suggerito
video suggerito
1 Gennaio 2023
18:30

Walkie talkie: cosa sono e come funzionano queste radio multiuso

Sono dei ricetrasmettitori e hanno una versatilità di impiego che li rende adatti ad ogni occasione. Ma perché si chiamano così? Che caratteristiche hanno e come funzionano queste radio? Scopriamolo insieme.

37 condivisioni
Walkie talkie: cosa sono e come funzionano queste radio multiuso
walkie talkie

Probabilmente ognuno di noi da bambino avrà giocato con i walkie talkie – o almeno ne avrà sentito parlare. Ma come funzionano e che caratteristiche hanno queste ricetrasmittenti? Scopriamolo insieme e, soprattutto, capiamo se possiamo usarle liberamente.

Le caratteristiche dei walkie talkie

Perché chiamiamo i walkie talkie in questo modo? Il loro nome deriva da un’espressione anglosassone che significa letteralmente “cammina e parla”. Nel nome di questa radio è racchiusa la sua principale peculiarità: è semplice da usare e caratterizzata da una grande versatilità. A batteria, installata su mezzi o trasportata in zaini: insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Da un punto di vista pratico, walkie talkie o ricetrasmittenti sono a tutti gli effetti sinonimi. Con queste premesse, per meglio comprendere come funzionano i walkie talkie, vediamo alcuni parametri utili a distinguere tra le varie tipologie di ricetrasmettitori.
Innanzitutto, ogni ricetrasmettitore lavora in una precisa banda di frequenza. Lo spettro elettromagnetico, infatti, viene diviso in varie "porzioni"; ad ognuna di queste, corrispondono dei valori espressi in MegaHertz (Mhz).

In base a quale sia la porzione dello spettro elettromagnetico di riferimento, cambia la modalità di propagazione e quindi la distanza che possiamo raggiungere con la nostra radio. Per meglio comprendere cosa significhi “lunghezza d’onda” immaginiamo che l’antenna della nostra radio emetta un segnale elettromagnetico la cui forma è appunto un’onda (o sinusoide).

Frequenza e lunghezza sono due misure inversamente proporzionali: minore sarà la frequenza, maggiore sarà la distanza tra due creste successive e viceversa. Queste considerazioni sono molto importanti: in generale, a frequenze più alte potremmo comunicare fintanto che vi sia intervisibilità tra le antenne. Viceversa, man mano che si scende in frequenza, le proprietà delle onde elettromagnetiche fanno sì che si possa sfruttare la riflessione degli strati più alti dell'atmosfera e coprire distanze maggiori. Fatte queste premesse, va ricordato che la principale caratteristica dei walkie talkie è la loro versatilità. Le bande di frequenza normalmente coperte dalle radio in commercio sono quelle che vanno dalle HF (intorno ai 26/27 Mhz) sino alle UHF.

Le radio di libero uso

Sostanzialmente, tralasciando quelle tipologie di apparati radio che necessitano di apposite autorizzazioni (la cosiddetta "patente o licenza da radioamatore"), i walkie talkie più utilizzati e impiegabili liberamente sono le Personal Mobile Radio (dette anche PMR con la loro variante digitale, le dPMR), le Low Power Device (ossia le LPD) ormai in disuso e le Citizens Band (detti in gergo baracchini o radio CB).

Le principali tipologie di walkie talkie

A seconda della nostra scelta di impiegare una tipologia di walkie talkie rispetto ad un' altra, vediamo quali sono le caratteristiche principali di ciascuna di queste.

PMR e LPD

Le PMR e LPD sono radio utilizzate molto frequentemente, sia per usi ludici che semi-professionali. Hanno costi ridotti (le più costose hanno prezzi comunque inferiori ai 100€) e lavorano in frequenze UHF, ossia 446 Mhz e 433 Mhz. Queste radio, per poter essere autorizzate all’utilizzo in Italia, devono avere le seguenti caratteristiche:

  • potenze non superiori ai 0.5 watt (0.1 watt per le LPD);
  • antenne non rimovibili;
  • frequenze suddivise in “canali” non modificabili.

Per le PMR i canali sono 16 e 69 per le LPD; a questi possono essere associati dei subtoni: si tratta di codici corrispondenti a piccoli segnali in frequenza, una sorta di "sussurro"  che permette al ricevitore di “sentire” solo la trasmissione proveniente da un trasmettitore con uguale subtono. Ciò evita di avere troppe interferenze quando sono presenti altri operatori che usano le stesse radio nei paraggi.

walkie talkie pmr

dPMR

Una descrizione a parte va fatta per le radio PMR digitali (o dPMR). Queste usano una modalità di trasmissione digitale, ossia a pacchetti. La differenza tra queste e le precedenti nella qualità dell’ascolto è sostanzialmente minima. Va tuttavia tenuto conto che, mentre nelle radio analogiche come le PMR all’aumentare della distanza tra radio la qualità dell’audio degrada costantemente, nelle radio digitali questa si mantiene costante. Il segnale radio scompare del tutto solo quando le antenne non saranno più visibili. A parte questa differenza, ricordiamo che questa tipologia di radio ha prezzi superiori ai 100€ e ha una ripartizione dei canali differente – sebbene nella stessa banda di frequenza.

Radio CB

Le radio CB, altrimenti conosciute come baracchini, lavorano nella banda HF, al limite delle VHF. Hanno potenze superiori alle PMR e dPMR (entro i 5 watt) e permettono di  coprire distanze decisamente superiori alle precedenti. Solitamente è possibile vederle nei camion o nei camper, tuttavia esistono anche modelli palmari, simili alle normali ricetrasmittenti sopra descritte, con la differenza che le antenne possono essere sostituite con versioni più performanti. Questi apparati adottano tecniche di trasmissione analogica in AM (modulazione di ampiezza), FM (modulazione di frequenza) o SSB (single side band).

radio CB

A quale distanza possiamo trasmettere?

L'effetto principale legato ai parametri che descrivono i walkie talkie, sta nella distanza massima alla quale potremmo teoricamente comunicare. Generalmente, tenuto conto delle basse potenze in gioco, per le radio PMR (e LPD) e dPMR, si considera una portata massima contenuta entro i 10 km, limite variabile in funzione dell'ambiente in cui ci troveremo. Ponendoci in posizioni favorevoli, ad esempio in altura, senza ostacoli intorno al trasmettitore e al ricevitore, potremmo arrivare anche oltre tale limite. Distanze decisamente più elevate, invece, possono essere coperte usando radio CB: con queste radio, sfruttando la propagazione ionosferica, possiamo coprire anche distanze nell'ordine delle centinaia di km.

Ministero Sviluppo Econonomico
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views